Introduzione di Massimo Minini.
Ma può funzionare un errore? Certo che può, anzi l’errore genera nuove possibilità, senza errori non ci sarebbe avanzamento, evoluzione, superamento. “Ordine e disordine” e quel disordine fonda un nuovo ordine.
Niente è detto per sempre, “a tout jamais. ” Ciò che vale per un’epoca non vale per la successiva. Gli déi greci e poi romani crollano come un castello di carte sotto l’ineluttabilità della nuova visione del mondo.
Così la fotografia che oggi trionfa negli enormi formati, nel colore, nel sovraccarico di emozioni, può essere soppiantata dal suo contrario.
Una piccola fotografia tradizionale in bianco e nero ha diritto di cittadinanza alla pari delle sorelle più patinate, fortunate, ricercate, adorate. Paolo Novelli è un fotografo giovane e classico, nuovo nel pensiero, antico nella qualità. Fotografa per partito preso, ci pensa a lungo, poi va sicuro lungo il percorso tracciato, studiato, intuito, cercando non di evitare gli errori ma di trasformarli in virtù. Trasformare le sconfitte in vittorie.
Lui spiega che la luce artificiale, i lampioni, fotografati, creano fantasmi prismatici. E allora? Non sono errori, sono creature del Buon Dio, scherzi della natura, barriere superabili.
Quindi li accetta, non cerca di nasconderli, li integra nel corpo del lavoro, non li nasconde, non gli fa il maquillage. Ne approfitta, diciamo così, per aggiungere una quota di virtuosismo tecnico ad una serie di immagini non casuali (una qui, una là) ma ad un progetto organico.
Lui non va in giro ad aspettare l’occasione. L’occasione Novelli la provoca, le va incontro, la cerca, mette in fila le idee, ne insegue una sola alla volta in un ciclo di immagini con un senso continuo. Questa volta è toccata alle finestre di case semplici, italiane, di notte, con persiane, tapparelle, gelosie chiuse.
Muri scrostati dagli anni o male intonacati negli anni sessanta. Lampioni illuminano tristemente una scena di silenzio-assenza. Quale anima in pena ci spia da quelle persiane? Quali vite, quali delusioni, quali violenze nascondono?
Non lo sapremo mai, solo dopo gli omicidi la cronaca se ne occupa. Prima sono fatti privati. E gli scuri proteggono un’intimità di amori e violenze. Intanto la notte dà luce alla notte.
Data e Ora
30/06/2016 / 18:00 - 22:00
Luogo
Galleria Massimo Minini