Nome è l’impronta maggiore che si possa dare ad ogni giusta, vera, persona, per portarla fuori dalla negatività, dalla assenza,intesa come dispersione, dissolvimento, dovuto alla mancata nascita o alla morte, della leva vocativa capace di sollevare caos in mondo e nel caso specifico di suscitare, la quiddità, la personalità, la spiritualità, che sta sul verbo, senza di cui non è possibile la parola, il lievito di un pensiero, l’innalzarsi metafisico, astrattivo, sulla folla visibile. Un assolvimento cronologico, storico, necessario, per dare fondazione per dare alimento ad ogni furore, che possa essere profetico, che possa essere rituale, che possa essere poetico, che possa essere passionale, permettendo quella generazione di idee e di forme, che possano essere atto di nascita di invisibile che diventa visibile, di potenza che si fa atto. Stile come cultura che è conoscenza e comprensione, come lo sono storia e filosofia, unite insieme in una tensione asimmetrica, a dare profondità nello stesso momento in cui s’aspira all’atto, alla vocazione al gesto orientato, come premessa e conseguenza di una conoscenza, che è confidenza verso l’ignoto, che continua ad
essere tale, anzi prosegue la sua distinzione in lungo e in largo, tanto più, quanto più s’allunga un raggio di luce e il suo diametro.
Una conferma vale una lievitazione, che è una conseguenza della vita e quindi della vitalità, che non cessa mai di dare segni, miti, di quanto sia necessario avere radici, per innalzamento e per un cammino, che deve diventare mappa, perché tutto ciò che è vuoto deve sempre confrontare il noto con l’ignoto, perché poggia su entrambi l’alternarsi di luce ed ombra, come essenzialità di ogni codice che esige la forza tetragona dell’esegesi e la leggerezza dell’allegoria. Poetica è affiancamento dell’effimero al sostanziale, lingua e parola, più che mai essenziale, appartenente ad una metafisica delle conoscenze che permette al contenitore spirituale di essere tale, diventando laboratorio ideale e reale della fantasia, nelle sue oscillazioni sul bello che è misura e simmetria, sul sublime che è infinitudine e ineffabilità, ma che hanno in comune il tessuto stellare dell’armonia, che permette al piccolo di stare col grande e allo sconfinato di colloquiare con l’infinitesimale, in una misturazione alchemica e sapienziale. Attualità come scorrimento, come temporalità, che per quanto abbia virgole e punti e cronologia discontinua e non sistematica, ha una sua propria scivolosità che fa percepire più come concettualità che non come effettività, perché nel momento dell’accadimento non è coscienza e quando diventa coscienza appartiene ad un passato,
appena accennato, ma ciò nonostante, inesorabile, all’imprescindibile. Scoperta è la ribalta dell’inattesa, una illuminazione magica, altra, nella misura temporale dell’ordinanza, originarietà di un cammino di idee e continuità che sono coperte da polvere, da caligine, da colpe e chimere, come le idee platoniche, vengono musicate, significate, visibilizzate, tattilizzate, ammesse nel circolo delle virtù, che sono cardini per stare nel mondo, da sole, nella verticalità della mistica e della leggerezza come itineraria, nella orizzontalità, come salire montagne, andare per stelle e incontrare se stessi in forma difforme, d’uno e di tutti. E Pluribus unum, nel segno di una ricerca continua, di una scalare immensa fede nell’universo, che contiene tutto e che muoviamo in via psicologica, per aggiungerci ed affermare certezze, dell’hic et nunc, mentre l’ignoto è in mezzo a noi, motore immobile, altro, oltre, di vita.
Nella confidenza che il tempo dei cicli stia concludendo, la rivoluzione e alla fase di discente di Kali yuga nel segno dell’acquario e subentri quello ascendente, verso l’intelligenza, la grazia, nel cuore del sapere. Specchio, non significa immobilità, tutt’altro, vuol dire sguardo mobile, magico, sulla transizione, sulla velocità di porta e trasporta, carro con una carica di attualità, che spesso non permette una vera conoscenza, ma una presentazione a mezzo ludico e tragico, in forma tremolante di schemi che si affollano da tutte le parti, esaltando e deprimendo, in forma plastica che non prevede assestamenti, perché lo spettacolo continua, ma non è sempre lo stesso, non è più quello, uno qualsiasi. L’unica cosa che sappiamo è appunto, che l’ignoto si espande, è grande,
sempre più grande e lo stesso concetto di perimetro diventa insignificante, macinando teorie su teorie, metafore su metafore, annunciandoci territorialità “assurde” energie oscure, rispetto a cui I tempi del cielo, della volta celeste, del firmamento erano risposte a domande e non domande (…). Enigma come universo sconosciuto che contiene imprevisti, forme e contenuti instabili, di cui non conosciamo l’origine, né il destino, lo vediamo solo un tratto di percorso, troppo breve per conoscerlo, ammesso che ci convenga farlo nostro e non averlo sempre come fascinoso orizzonte in grado di scatenare la nostra fantasia e non farla rinchiudere in una monade, senza più porte, né finestre.
É stato oro, è stato argento, è stato bronzo, continua ad essere ferro, anche se lo chiamiamo in modi diversi, perché tratta sempre dello smarrimento, in un sublime che si espande, si espande
e ci lascia con sempre nuovi interrogativi, perché tutto tende a scivolare, ma verrà un giorno, un mese, un anno, per alzare lo sguardo. Verranno un giorno pensieri e forme, perfettamente espresse, come la verità prima che le oscurità e le profondità la coprissero e riprenderanno, in eterna primavera, con radici profonde di terra e terra, fronde e fronde, fiori e fiori, imperturbabili come firmamenti.
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Dodicesimo appuntamento della rassegna
Signum
Opera unica di Massimo Palumbo
L’invisibile è visibile
a cura di Francesco Gallo Mazzeo
con il coordinamento di Enzo Barchi
Testo di Giacomo Ravesi
dal 9 luglio al 6 agosto 2019
Inaugurazione martedì 9 luglio 2019 ore 18
Cocktail ayurvedico
Bibliothè Art Gallery
Via Celsa n 4/5, Roma
L’esposizione resterà aperta fino al 6 agosto 2019
Orario: dal lunedì al sabato: 11.00/23.00
Info: (+39) 06 6781427
https://bibliotheartgallery.com
https://www.facebook.com/events/1276367319194655/
Data e Ora
09/07/2019 / 18:00 - 21:00
Luogo
Bibliothè Art Gallery