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Mirko Mantovan – Passeggiata nella natura

“Uno scrigno di sorprese.

Tutto ciò che accade in natura ha una motivazione scientifica, ma gli artisti non ci stanno: trasformano la realtà in favola, la riempiono di magia, l’ammantano di sogni, la ricoprono di poesia”. Mai un’affermazione può essere tanto vicina all’arte di Mirko Mantovan, quasi una fiaba che si perde nella notte del tempo, una mostra su di noi, sulla nostra vita, sulle nostre paure e sui nostri sogni. Per un artista come lui l’unica chiave possibile d’interpretazione credo sia proprio quella di farsi trasportare e incantare dalle meraviglie di un viaggio capace di condurci di là delle cose reali, sensazioni nuove, connessioni inedite, significazioni sconosciute. La sua pittura è davvero una fiaba ariosa e spumeggiante, un flusso di paesaggi, luci, pensieri, allegorie cangianti, tramonti come tavolozze di colori, scorci tridimensionali, età che si proiettano su schermi di tenerezze traslate, nature morte, scene di struggente magia dove si insinua, come se niente fosse, la voglia di raccontarle. Ebbene, se hai il talento artistico di Mirko Mantovan, allora racconti tutto un mondo – mi viene da dire tutto il mondo pittorico – che è contenuto in ciascuna delle tue storie. Certo, il mondo che ti è familiare, che conosci. Ma non un mondo che parla solo di se stesso, a se stesso. Questo artista ha qualcosa di raro, come dire, lo stato di grazia dei poeti, la capacità di comunicare a tutti un intero universo di emozioni, di ricordi, di esperienze vicine e lontane, di cose dette e non dette, con apparente semplicità, anche in poche righe, anche in un solo quadro. Si tratta di conoscenze emotive. Se crediamo che i “grandi” siano solo Calvino, Basile e Oz proviamo allora ad accedere al suo mondo e cambieremo idea.

Sono passati molti anni da quando Mantovan mandò ad effetto il suo primo disegno; anni nei quali l’artista ha realizzato veri capolavori della pittura contemporanea: ha rivoluzionato le logiche delle mostre personali, ha creato, ha sperimentato ogni tipo di tecnica, ha influenzato l’immaginario collettivo e stabilito nuove regole per l’arte contemporanea. Quarant’anni che Mantovan celebra oggi attraverso un viaggio immersivo, artistico, multisensoriale che ci accompagna ancora una volta alla scoperta di quella faccia nascosta dell’espressività che è dentro ognuno di noi. Mirko Mantovan, come questa mostra testimonia ancora una volta, non fa solo pittura, sperimenta linguaggi, apre porte, parla dell’inconscio e del mistero, sondando i lati sconosciuti della nostra anima e della nostra vita. La storia rappresentativa delle sue opere, riproposta ai massimi livelli, propri ed esclusivi del pittore, non è solo una collezione di vari temi, tecniche, soggetti e memorie sentimentali, non è soltanto una gigantesca operazione nostalgia. E’ la celebrazione di una visione, di un modo d’intendere l’arte che è suo, proprio ed esclusivo . Una visione multisensoriale che fonde la luce, il colore, l’architettura in un unico insieme, la bellezza contro il nulla, le piccole dinastie di tono contro il tempo battuto dai minuti, in una straordinaria mostra che è già al centro della scena, forte, insolita commovente e unica.

È proprio questo Mantovan che ora ci viene qui proposto, con la bellezza espressiva e testimoniale delle ultime sue opere, una porta che si apre su un mondo che è diverso da quello che ci viene proposto ogni giorno. Memoria e presente s’impongono, scorrono meraviglie: la grande e morbida sorpresa dei paesaggi, la tenerezza del mattino sulle rive di un laghetto, la nostalgia delle nature morte. E ancora, la fantastica scorrevolezza esistenziale delle vedute, dei fiori in vaso e degli autunni, quanto di più simile a una vibrazione d’inquietudine e di congedo. È un incantato albeggiare spirituale, un’apertura di vita che va oltre la connessione sensoriale, un voler ricordare sentimenti denudati portati al grado zero per misurarne il palpito primo, nel cuore e anche nella mente.
Tutto il contenuto del suo lavoro, grondante ricerca, trasporta il respiro di una pittura a tratti impegnata e a volte sognante; difficile non soffermarsi e ammirare”.

Valerio Franconi



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Data e Ora
08/12/2018 / 17:00 - 20:00

Luogo
Arianna Sartori Arte & Object Design