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Matteo Nasini: Splendore Neolitico

La mostra di Matteo Nasini è il quindicesimo appuntamento della rassegna dedicata all’arte del suono per lo spazio AuditoriumArte: One Space / One Sound. 

“Tutte le volte che la genesi del mondo è descritta con sufficiente precisione, un elemento acustico interviene nel momento decisivo dell’azione. Nell’istante in cui un dio manifesta la volontà di dare vita a sé stesso o a un altro dio, di far apparire il cielo e la terra oppure l’uomo, egli emette un suono. Espira, sospira, parla, canta, grida, urla, tossisce, espettora, singhiozza, vomita, tuona, oppure suona uno strumento musicale. La fonte dalla quale emana il mondo è sempre una fonte acustica”. 

Marius Schneider in La Musica Primitiva

La ricerca di Matteo Nasini, artista e musicista, si articola da anni attorno alle relazioni tra musica e arte visiva, con il desiderio di dar forma alla materia impalpabile del suono.

Questo progetto, dall’evocativo titolo Splendore neolitico, nasce dal desiderio di ascoltare le armonie oramai estinte che sono all’origine del suono, di quel momento remoto in cui l’uomo ha inventato la musica.

Immaginando come potessero essere i primi oggetti sonori dell’umanità, risalenti circa a quarantamila anni fa, l’artista ha selezionato dalle collezioni del Museo di Storia Naturale di Verona alcuni reperti fossili risalenti al Neolitico: zanne, corna e ossa di animali riprodotte con il procedimento della stampa in 3D sono così diventate le sculture sonore in levigata ceramica bianca che popolano la mostra. Sculture che per la loro intrinseca potenza evocativa rimandano a un immaginario mitico e ancestrale, mentre nella loro nuova materialità rinascono a nuova vita in occasione della performance musicale, quali strumenti di una ritualità non più solo primitiva.

Come ci dice l’artista, l’innovazione tecnologica che ci permette oggi di realizzare copie esatte di reperti antichissimi è il ritorno avveniristico di ciò che era perduto nel tempo. Sperimentando le potenzialità sonore delle sculture Nasini ci trasporta come in un vertiginoso arco temporale alle sonorità immaginifiche del Neolitico che si rivelano inaspettatamente simili a quelle sintetiche dell’elettronica contemporanea. Così, in apparente contrapposizione con la linearità cronologica della storia, il nostro presente sembra essere in grado di riportare in vita oggetti e colori dimenticati rendendo possibile in questo modo la convivenza simultanea di diversi presenti.

L’atmosfera primigenia di un tempo altro, originale e incontaminato, che si respira nella mostra è orchestrata attorno al grande arazzo colorato di oltre 4 metri, Principio Selvatico, allestito sulla parete centrale della prima sala: visione naif di una natura gioiosamente esuberante ed incorrotta, che collega le forme organico-animali delle sculture sonore, la grande treccia in fili di lana colorata e le grandi colonne sempre in lana colorata che scandiscono, alcune verticali, altre orizzontali a terra, entrambe le sale dello spazio espositivo trasformato in una Wunderkammern di stravaganze e curiosità di natura etno-antropologica.

Tutti questi elementi si armonizzano nel brano musicale che dà il titolo alla mostra, Splendore neolitico, una composizione polifonica dal forte carattere evocativo composta dall’artista su ispirazione delle più antiche pratiche musicali conosciute – dai riti stagionali e di fertilità, all’idea di suono creatore del mondo, trasformando così tramite il suono lo spazio espositivo in un mondo altro, un’età felice, colorata e primordiale, che diventa metafora di uno stato mentale altro, di un “Neolitico” immaginario.

Il giorno dell’inaugurazione, l’8 marzo alle 19.00, avrà luogo una performance musicale dove un ensamble di musicisti suonerà la composizione Splendore neolitico con le sculture sonore in mostra.

Insieme all’artista i musicisti sono: Francesco Angelucci, Luca Famiglietti, Nicola Miele e Federico Proietti.

La mostra è realizzata in collaborazione con La Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive, Pesaro.

BIO

La ricerca artistica di Matteo Nasini (Roma 1976) parte dallo studio del suono, per concretizzarsi in forme fisiche che analizzano in profondità e osservano la superficie della materia sonora e di quella plastica. Da questo ne deriva una pratica che si manifesta metodologicamente nelle installazioni sonore, nelle performance e nelle opere scultoree. Principali mostre: Clima Gallery, Marsèlleria, Fluxia, Fonderia Artistica Battaglia, (Milano); Maxxi, Macro, Nomas Foundation, Operativa Arte, La Galleria Nazionale, Pastificio Cerere, Auditorium Parco della Musica (Roma); Museo di Villa Croce, (Genova); Villa Romana (Firenze); Orto Botanico (Palermo); Palazzo Fortuny (Venezia); Art O’ Rama, Damien Leclere (Marsiglia); EDF Foundation, Paris La Defance, (Parigi); Espace le Carre, Palais Beaux-Art (Lille); La Panacee (Montpellier); IIC, Hammer Museum (Los Angeles); Marsèlleria (New York); Rowing (Londra).

 

One Space / One Sound – 15

Matteo Nasini

Splendore neolitico

AuditoriumArte

Inaugurazione e performance musicale 8 marzo ore 19.00

Dal 9 al 31 marzo

www.auditorium.com/



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Data e Ora
08/03/2019 / 19:00 - 21:00

Luogo
Auditorium Arte - Auditorium Parco della Musica