A Pistoia, Capitale Italiana della Cultura 2017, dal 16 settembre, doppio appuntamento nel nome di Marino Marini. Con la maggiore retrospettiva sino ad oggi realizzata sullo sculture, dal titolo Marino Marini, Passioni visive, arricchita da confronti ad altissimo livello con coloro che lo hanno ispirato, dagli Etruschi a Donatello, e raffronti con i maggiori scultori del Novecento mondiale con cui egli dialogò o che da lui trassero stimoli. In parallelo, il Marini pittore sarà esposto in Palazzo del Tau, sede del Museo Fondazione Marini, a raffronto, molto preciso, con Mirò. Titolo di questa seconda mostra: Mirò e Marino. I colori del Mediterraneo.
La mostra Marino Marini, Passioni visive nasce dal desiderio di far dialogare l’opera di Marino Marini con le maggiori vicende dell’arte italiana e internazionale con cui essa si è confrontata. Manca ancora, nella vicenda espositiva e nella letteratura scientifica sull’artista, un serio lavoro di contestualizzazione storica e stilistica della sua attività. Lo stato odierno degli studi sembra richiedere questa prospettiva, pena l’isolamento dell’artista e la sua esclusione dalle ricostruzioni correnti che riguardano la vicenda del modernismo novecentesco.
Nato nel 1901 in Toscana, a Pistoia, Marini si impose rapidamente come uno scultore di primaria importanza. Presente sin dagli anni Trenta nelle più significative rassegne nazionali, egli sviluppò precocemente contatti e relazioni internazionali; e nel secondo dopoguerra il diffondersi della sua fama all’estero decretò l’ingresso delle sue opere nei principali musei e nelle più significative collezioni private straniere.
Lo scopo della mostra è di indagare l’officina di invenzioni plastiche di Marino Marini ponendole in relazione diretta, immediatamente percepibile, con i grandi modelli della scultura del 900 cui egli ebbe accesso; e, inoltre, con alcuni, scelti esempi di scultura dei secoli passati (antichità egizia, greco arcaica ed etrusca; scultura medievale; scultura del Rinascimento; scultura dell’Ottocento) che furono consapevolmente recuperati da lui e dai maggiori scultori della sua generazione.
Ognuno dei riferimenti proposti è sicuramente documentato: la sua accessibilità a Marino Marini è comprovata per vie documentarie, o di circolazione culturale del modello, o di dirette relazioni biografiche tra Marino e gli altri artisti. Nei saggi e nelle schede del catalogo che accompagnerà l’esposizione queste relazioni saranno esplicitate e discusse.
Il seguente progetto corrisponde alle opere esposte a Palazzo Fabroni, Pistoia. Presso la Guggenheim Collection di Venezia sarà esposta una selezione delle opere qui presentate.
Data e Ora
16/09/2017 / 10:00 - 19:00
Luogo
Palazzo Fabroni