Villa Contemporanea è lieta di presentare Acrocori / Accrochés, personale di Laura Renna, selezionata dalla galleria nel contesto del VI Premio Ora. Artista poliedrica, Renna travalica i confini della scultura, ora alleggerendola, ora negandole la compiutezza; i suoi lavori parlano di scultura ma non sempre si concretizzano in oggetti tridimensionali. Natura, fotografia, materiali industriali sono materia da plasmare per modellare lo spazio. In questa personale l’artista crea due grandi installazioni che rimandano al dualismo leggerezza/pesantezza, pieno/vuoto: nella prima sala della galleria un grande “arazzo” invade lo spazio, nella seconda, invece, sculture di lana di metallo prendono la forma di elementi vegetali.
In tutta l’opera di Renna, appare centrale l’interpretazione del paesaggio come luogo di confine tra la memoria personale e quella collettiva; realizzato con ritagli di fotografie di paesaggi montani vissuti e cuciti a nastri di stoffa, l’arazzo trasforma la bidimensionalità dei materiali in un groviglio di linee che sembra voler disegnare contorni rocciosi di montagne ancora da scalare.
Scrive Alberto Zanchetta nel testo che accompagna la mostra: “Laura Renna lambisce il mondo esterno e la vita privata scattando fotografie durante il suo impulso migratorio, immagini che vengono cesellate ed epurate dal superfluo; benché i profili delle montagne escludano proprio i cieli, le fotografie denotano un aspetto più volatile che terricolo, liberate verso l’infinito, a formare un arazzo o meglio ancora: un rizoma che asseconda un principio di connessione e di eterogeneità. Virate in vivide cromie, le pareti rocciose diventano sagome, spaccature, orli di una terra sconosciuta che cerca di ricucire e condividere i propri confini. Alla fine ne nasce un disegno che è anche un percorso inedito.”
Alla leggerezza delle linee morbide delle montagne si affianca l’uso della lana di ottone e acciaio inossidabile con la quale l’artista realizza delle sculture vegetali nella seconda parte della galleria. Sorprende l’uso sapiente di un materiale industriale rigido e duro per la creazione di forme morbide e flessibili che ricordano tralci floreali; l’immagine, attraverso l’intreccio, si fa ora compatta, piena.
Laura Renna plasma i ricordi, la memoria, oltre che lo spazio, li rende eterei e presenti al contempo; infine resta avviluppata e ce li restituisce in forma leggera.
Mostra e testo critico a cura di Alberto Zanchetta.
Laura Renna: nata a San Pietro Vernotico (BR) nel 1971 vive e lavora a Modena.
Nel 2008 ha vinto il “Premio Fondazione Arnaldo Pomodoro”; nel 2015 una sua opera è stata acquisita per la Collezione di ArteFiera, Bologna; nel 2015 è risultata finalista al IV Premio Francesco Fabbri e nel 2016 è risultata finalista al Premio Fondazione Henraux. Tra le sue mostre personali (selezione): 2017, Between us, Marignana Arte, Venezia, a cura di Ilaria Bignotti; 2016, Que-reste-t-il, Galleria Adiacenze, Bologna, a cura di Ilaria Bignotti, Amerigo Mariotti, Daniela Tozzi; 2016, Kinesis, mostra bi-personale con Francesca Pasquali, Museo ALT, Alzano Lombardo, a cura di Ilaria Bignotti; 2014, Disarmonica Grazia, Galleria Annarumma, Napoli.
Tra le sue mostre collettive (selezione): 2017,The hidden dimension (Chapter 1) Marignana Arte, Venezia, a cura di Clarissa Tempestini; 2016, Epicentri, Terme di Como Romana, Como, a cura Fabio Carnaghi; 2016, Creative Energy, Palazzo Lombardia, Milano, a cura di Elena di Raddo e Ginevra Addis; 2015, Nuove acquisizioni, inediti e riscoperte dalla collezione della Galleria Civica di Modena, a cura di Gabriella Roganti, Palazzo Santa Margherita, Modena; 2013; Rosa Piero, Rosa Tiepolo, Rosa Spalletti, Rosa…, Galleria Studio la Città, Verona, a cura di Marco Meneguzzo e Andrea Lerda; 2010, La scultura italiana del XXI secolo, Fondazione Arnaldo Pomodoro, Milano, a cura di Marco Meneguzzo.
Data e Ora
13/01/2018 / 18:30 - 20:00
Luogo
Villa Contemporanea