Sette giovani artisti s’interrogano sul tema dell’abitare oggi. Ricardo Aleodor Venturi, Sara Bisacchi, Raffaele Greco, Edoardo Loi, Francesco Mori, Simona Pavoni, Enrico Pierotti. La mostra, a cura di Adele Cappelli, è il risultato di un progetto che ha visto il contributo di esperti di arte, architettura, psicologia, giovani fotografi, artisti e graphic designer.
L’occasione e l’inizio, quando il giovane Ricardo Aleodor Venturi stabilisce il suo studio nel Palazzo Montebarocci di Pesaro. Un elegante spazio abitativo dismesso, specchio di attuali cambiamenti sociali ed economici, è stato il punto di partenza e pretesto per sviluppare riflessioni, sul complesso concetto di habitat e abitare, sul rapporto spazio/individuo, spazio/società, spazio(espositivo)/arte. È il luogo ad unire il gruppo di artisti, già amici, e loro l’idea di trasformare lo spazio, farlo rivivere, prima come studio d’artista, ora sede espositiva, in attesa di un’altra nuova destinazione. Attualmente i suoi abitanti sono le opere, scrive Adele Cappelli nel testo in catalogo, “piccole finestre, spazi esperienziali di vissuto artistico e umano di una nuova generazione consapevole del fatto che, per chiunque, non c’è l’abitare senza prima il migrare, senza la collisione tra spazio e diversi luoghi, fisici e mentali, nella vita come nell’arte”.
Per gli artisti così “abitare è come disegnare su un foglio. Cercare noi stessi in uno spazio vuoto, fermo, immobile” per R.A. Venturi; poterlo “modellare secondo una propria dimensione e in essa astrarsi, amalgamarsi, nascondersi” per S. Bisacchi. R. Greco invece guarda al posto che il proprio corpo occupa nel mondo in termini di “accumulo, peso, saturazione” nell’apparenza di un’esperienza vissuta. “Transitorietà, nomadismo e patchwork, uniti dentro ad un fluido in cui nuotiamo estendendoci in maniera imprevedibile” nelle opere di S. Pavoni, mentre E. Pierotti attraverso la pittura mette in comunicazione spazi interiori e paesaggi permeati da intime atmosfere, E. Loi realizza in un’installazione che dà corpo al pensiero,F. Mori in un’esplosione di colori sulla tela racconta l’abitare come “luogo della famiglia del bene collettivo, luogo in cui la maggior parte delle proprie attività prende forma”.
La mostra si snoda attraverso un percorso accogliente, aperto, flessibile, dove, il dialogo tra le opere riattiva, il naturale scambio della dimora, trasformando lo spazio in un luogo d’interazione, d’incontro e di scontro, che modifica e viene modificato da chi lo vive. Come accaduto in quest’occasione dove gli artisti primi abitanti dell’attico, hanno ricreato una situazione familiare e domestica tra le stanze vuote, alle quali, nei mesi di lavoro, gesti e quotidiani hanno dato vita, fino a lasciare che le opere prendessero il loro posto.
https://www.labitante.com/
La mostra è aperta al pubblico
dal lunedì al venerdì: 16-19
sabato e domenica: 10/12 – 17/19
Data e Ora
20/10/2018 / 16:00 - 19:00
Luogo
Palazzo Montebarocci