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La forma del tempo – Antonio Ambrosino

 

Martedì 21 giugno 2016 alle ore 18.30 inaugurerà la mostra La forma del tempo promossa dalle Regole d’Ampezzo e curata da Massimo Bignardi. Le opere che Antonio Ambrosino ha scelto per la mostra allestita nelle sale del Museo Paleontologico “Rinaldo Zardini” di Cortina d’Ampezzo, testimoniano del suo interesse per la natura e per i fenomeni che la regolano. Una scelta che tende, essenzialmente, a semplificare il dialogo che l’arte ha tessuto e tesse con la straordinaria forza creativa della natura, con i suoi processi di metamorfosi, restituendo all’uomo dell’era digitale la magnificenza della sua origine.

La forma del tempo”, è questo il titolo che il giovane artista ha dato a questa sua prima mostra a Cortina d’Ampezzo, dove è venuto a vivere da qualche anno: un percorso di opere eseguite nel corso di questi ultimi anni che si snoda tra le vetrine del Museo, vale a dire riattraversando milioni di anni di storia del nostro pianeta.

In mostra sono esposti trentacinque lavori, organizzati in due sezioni: la prima raccoglie esperienze tratte dal ciclo “naturalmente sguardi”, stampe fotografiche montate su alluminio Dibond che dichiarano l’attenzione ai processi dell’osservare, cioè alla capacità che l’occhio ha di rivelare gli “sguardi” che la natura rivolge al mondo dell’esistenza, consentendoci di entrare nei processi dei cambiamenti, delle metamorfosi. La seconda è costituita da tre cicli di opere: “Metamorphoseon, forme condizionate” “Attimi” e “Frammenti di tempo”. Il primo è un ciclo di sculture realizzate a partire dal 2013, con le quali l’artista pone l’attenzione al mondo della materia e delle forme che, dal loro apparire, giungono «alla cosciente consapevolezza dell’arte di spingersi ad immaginare rigorose geometrie che sono il segno (cioè la testimonianza) del mio passaggio», rivela Ambrosino. Il secondo e il terzo sono sculture in legno, terracotta e resina realizzate tra il 2003 ed il 2016, in cui l’artista osserva con attenzione l’ambiente in cui vive, lo spazio che lo circonda, cogliendone le caratteristiche, le trasformazioni, le sollecitazioni che lo spingono verso quell’intrigante e complessa rete di relazioni che dal particolare rinviano all’universale.

Il dialogo è, dunque, con la forma, ossia con ciò che la realtà richiede all’opera, così come la storia millenaria narrata da ammoniti, crinoidi, gasteropodi e coralli, insomma il vasto patrimonio che il Museo Paleontologico propone al visitatore. Alla forma, nella sua dimensione tridimensionale, nella sua dimensione terrena, Ambrosino affianca l’esperienza dello sguardo spinto negli ingrandimenti della realtà per avviare la fantasia dello spettatore verso nuovi confini della propria immaginazione.

La mostra sarà visitabile negli orari di apertura del Museo Paleontologico.



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Data e Ora
21/06/2016 / 18:30 - 23:00

Luogo
Museo Paleontologico