Federica Schiavo Gallery è lieta di presentare Before Common Era, la quinta mostra personale di Jay Heikes con la galleria.
Attraverso l’accostamento di materiali insoliti e inaspettati, la pratica artistica di Jay Heikes rivela le relazioni precarie che formano la materia infinita dell’universo; figlio unico di un chimico e insegnante, è particolarmente affascinato dall’alchimia, la trasformazione senza fine di una sostanza in un’altra, che rivela storie e processi a volte nascosti sotto la superficie dei nostri mondi naturali ed innaturali.
Gli attuali cambiamenti politici, sociali e ambientali che hanno sconvolto le nostre abitudini sono talvolta entrati con prepotenza nel suo lavoro più recente. È così che Heikes rivolge la sua attenzione al cielo, nel disperato tentativo di fuggire da una società che lui definisce post-contemporanea in cui non esiste un terreno solido. Le sue parole hanno il ruolo di un avvertimento fatalistico: “Se accettiamo la lezione del sublime, dove la bellezza è la sola cosa che ci permette di non sparire del tutto nel vuoto, mi chiedo se il concetto di bellezza sia un riferimento legato al passato in cui condizioni diverse ci permettevano di compenetrarla”. Questo pensiero si riflette nella nuova serie di lavori in cui l’artista esplicita la sua lotta interiore in un’epoca che considera distratta, ossessivamente autoreferenziale ed ipocrita.
Nei suoi dipinti, chiamati Mother Sky, Heikes affronta il lavoro con la sensibilità di uno scultore, impiegando i processi chimici che hanno a lungo caratterizzato la sua produzione tridimensionale. Prima di serigrafare forme che ricordano il fumo e le nuvole, l’artista colora la superficie usando una combinazione di aceto, sale e pigmento in polvere. Mentre reagiscono, queste sostanze generano tonalità vibranti e imprevedibili che trasformano i suoi cieli in elementi turbolenti che presagiscono situazioni climatiche e sociali allarmanti ed imperscrutabili.
Infine, per ampliare lo spettro di una impossibile presenza elementare, Heikes include una serie di sculture conosciute come Minor Planets, piccoli globi realizzati con materiali diversi come il bismuto, il rame, il niobio e il guaiaco, materie antiche come la nostra era. I metalli e i materiali impiegati che nel tempo si ossidano e mutano, sono un’altra testimonianza dell’imprevedibilità della materia e della forma secondo processi che non sono mai controllati fino in fondo dall’artista.
OPENING:
MERCOLEDÌ 25 SETTEMBRE, ORE 18.00
26 SETTEMBRE – 30 NOVEMBRE 2019
FEDERICA SCHIAVO GALLERY MILANO
VIA MICHELE BAROZZI 6
Data e Ora
25/09/2019 / 18:00 - 21:00
Luogo
FEDERICA SCHIAVO GALLERY MILANO