In occasione del cinquecentenario della morte di Hieronymus Bosch (1450-1516), il 18 dicembre 2016 è stata inaugurata a Porto Empedocle, presso la torre di Carlo V, la collettiva “Hieronymus. Il Giardino delle Delizie” a cura di Luca La Porta. Trenta opere realizzate da altrettanti artisti del sud, dal Lazio alla Sicilia, a cui va aggiunto uno scatto del fotografo agrigentino Angelo Pitrone, condurranno nel mondo creato dalla fantasia di Hieronymus Bosch, al secolo Jeroen Anthoniszoon van Aken.
La mostra è stata concepita come un omaggio al Trittico delle Delizie, l’opera più celebre del maestro fiammingo, oggi al Museo del Prado di Madrid, che delinea l’immagine di un mondo alla rovescia, o di un antimondo, dove il cosmo sociale appare disgregarsi per effetto dell’egoismo, della violenza, della guerra, e dei peggiori impulsi antisociali. A ben guardare il trittico si rivela un’opera-crisi in cui l’affastellarsi di simboli e immagini mima la complessità di un periodo di transizione , a cavallo tra Medioevo e Modernità, in cui Bosch si trovò a vivere e a operare, travagliato dal conflitto franco-asburgico (1494-1559), e nel quale vanno ricercate le radici dell’Europa di oggi.
Cosa rende popolare Bosch al giorno d’oggi? Bosch seppe avvalersi tanto del repertorio figurativo delle drôlerie medievali – le figurazioni bizzarre dei codici miniati, degli arazzi, dei capitelli istoriati, con esseri ibridi semiumani, semianimali, semivegetali – quanto del comico e della parodia per mettere a nudo le debolezze del suo tempo, facendo del grottesco un linguaggio espressivocompiuto e una categoria estetica autonoma. Il grottesco con il suo carattere duale, che consiste nell’ammiccare all’immaginario, attraverso l’associazione diimmagini disparate, e al tempo stesso nel porre l’accento sul dettaglio, sul corpo, sull’espressività, sarà il tema della mostra “Hieronymus. Il Giardino delle delizie”. In effetti, alcune delle opere in mostra accentuano gli aspetti onirici, surreali, fantastici delle figurazioni del trittico (Giovanni Proietto, Elia Mammina, Stefania Amari, Francesca Tolomei, Gaetano Vella, Simone Provenzano, Piero Costa, Giovanni Butera, Accursio Truncali, Maria Castrogiovanni) altre invece hannotratti espressionistici e un tono quasi esistenziale (Luca Scaglione, Giuseppe Agozzino, Cance, Calogero Barba. Ilaria Caputo, Salvatore Caputo, Giuseppe Marchica, Daniela Vetro), altre ancora scaturiscono da un complesso lavoro di risemantizzazione del testo figurativo originario (Gianni Provenzano, Kalós, Franco Spena, Lillo Giuliana, Mario Amari) o dall’esigenza di semplificarne il turbinio compositivo e ricondurlo a una misura espressiva più severa (Antonella Ludovica Barba, Giuseppina Riggi, Krizia Burgio, Olga Brucculeri).
Nel percorso della mostra sono stati inseriti un virtual video di Giuseppe Cuttitta in tutte le opere presenti sono state ricomposte in un’unica caleidoscopica immagine, e inoltre un cortometraggio, della durata di circa dieci minuti, di Tano Siracusa e alcuni scatti di Angelo Pitrone che documentano le fasi di allestimento del flash mob “Omaggio a Bosch”, ideato da Giovanni Proietto e Luca La Porta, svoltosi a Realmonte, presso il lido Rossello, domenica 11 dicembre 2016.
Data e Ora
18/12/2016 / 09:00 - 20:00
Luogo
Porto Empedocle