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Giovanna Ricotta, Sorprendimi

Avevamo lasciato Giovanna Ricotta, o meglio, le sue spoglie artistiche “immortali”, a fine 2015 proprio a Padova, a Palazzo Pretorio di Cittadella. La Fondazione aveva infatti ospitato l’ultimo grande lavoro dell’artista ligure, ma milanese d’adozione, dal titolo: “Non sei più tu – Azione 0”, poi riprodotta al Mambo di Bologna “Non sei più tu. Azione 02” che ne ha anche acquisito l’opera principale, collocandola all’interno del suo percorso museale permanente.

L’eclettica artista – resa celebre dalle sue provocatorie e irriverenti performance, a pieno titolo inserita anche tra i grandi nomi della video arte – ha sempre lavorato sul corpo che nel 2015 consegna al pubblico condensato definitivamente in scultura; anzi, divenuto reliquia: un’elegantissima urna mortuaria nera contenente polvere di grafite. E su questo nero assoluto, l’artista che viveva “sul tappeto performativo”, fa calare su di sé un lungo sipario di silenzio.

Dopo cinque anni, i riflettori si riaccendono. Torna oggi, più scintillante e glitterato che mai, il nuovo progetto installativo e performativo firmato Giovanna Ricotta, realizzato in esclusiva per la Giorgio Chinea Art Cabinet di Padova. “Giovanna Ricotta rientra in pieno in quella particolare linea artistica che promuovo – spiega Giorgio Chinea Canale, giovane gallerista e curatore che alloggia i suoi artisti nel bow window dello storico Caffè Pedrocchi, in Galleria Cappellato Pedrocchi a Padova – visto che mi sono specializzato e formato proprio approfondendo quella che a mio avviso è la più estrema e la più contemporanea delle arti visive: la performance”. Giovanna Ricotta torna quindi a sorprenderci con il suo nuovo progetto artistico, titolato: “SORPRENDIMI”. Un progetto che prevede tre installazioni e un’azione che la ricolloca nuovamente “sul tappeto performativo”.

L’appuntamento è per l’11 aprile alle 18.30: nelle tre vetrine della Giorgio Chinea Art Cabinet, Giovanna Ricotta esporrà tre suoi lavori dedicati all’iconicità assurta a simbolo: la Diva Hollywoodiana. Un lavoro nel quale l’opera si dà a partire dalla sua “cornice”. Lasciamo il nero del suo penultimo lavoro, torna all’insegna della LUCE il nuovo lavoro di Giovanna Ricotta. Le tre opere sono inscritte all’interno di specchiere, oggetto cult e imprescindibile di ogni diva che si rispetti: lo specchio punteggiato di lampadine. “Una cornice importante come può esserlo quella di un quadro barocco – spiega l’artista – ma sorprendentemente contemporanea. A sigillare una celebrazione, un ritratto”. Perché l’immagine che dovrebbe riflettere lo specchio, grazie al cortocircuito concettuale di Ricotta, diventa un ritratto. Lo specchio diventa disegno. Lo specchio si fa disegno e, attraverso il segno, ci rimanda a quel che resta del corpo della diva. La sua traccia, indelebile, resterà per sempre nel mondo.

Come la sua firma – brand: GR. Ma chi sono le tre dive scelte da Ricotta? “Nasce la scelta di affiancarmi a figure certe – spiega l’autrice – e così mi vengono incontro Anna Magnani, Isadora Duncan e Diamanda Galas”. Anna Magnani, considerata una delle maggiori interpreti femminili della storia, attrice simbolo del cinema italiano, ha fatto del suo porsi in antitesi ai cliché l’emblema assoluto della diva. Magnani ha lavorato moltissimo sulla fisicità, concentrandovi la sua forza espressiva, che anticipava di gran lunga il corpo performativo dell’arte contemporanea, scevro da stereotipie, nudo, consapevole della sua potenza e portatore eroico di fragilità. Isadora Duncan è stata invece una danzatrice statunitense. Anche Isadora libera il corpo dalle gabbie stilistiche, la danzatrice è infatti considerata tra le più significative precorritrici della “danza moderna”. Duncan danza la bellezza di una fisicità che si esprime nella sua primitiva potenza, senza cedere al compromesso del rituale estetizzante, recuperandone la primigenia autenticità. E infine Diamanda Galas a chiudere il cerchio di queste tre antidive, massimamente dive. Diamanda usa la voce per un canto litania all’insegna della ricerca più audace.

Le sue esibizioni pianistiche e vocali rientrano di diritto nell’ambito artistico della performance, dove il corpo dell’artista raggiunge quei confini, limiti estremi, che quasi trascendono l’umano. In queste tre Dive, Giovanna Ricotta si rispecchia. Sono queste le tre dive – per l’artista, quasi dee – che Ricotta convoca al suo cospetto per il suo ritorno, altrettanto evocativo: Sorprendimi! Immancabile l’azione performativa pensata da Ricotta per una riflessione pensata a compendio delle sue nuove opere. La performance sarà ospitata dalla scalinata della palazzina Pedrocchi, il lungo scalone che dal pronao neo gotico raggiunge il piano Nobile, la scalinata arredata con un sontuoso tappeto rosso.

La performance non poteva che titolare: “Diva”. Una performance della durata di 11 minuti, accompagnata da un set acustico live creato site specific dal sound designer milanese Tony Light, e che verrà proiettata su grandi schermi grazie ad uno degli sponsor dell’evento, Bang & Olufsen Padova, di modo che tutto il pubblico presente possa goderne nel momento stesso in cui l’artista starà realizzando la sua performance. Giovanna Ricotta, vestita da Diva, scenderà la scalinata costellata da lampadine, le stesse delle specchiere nelle sue opere.

L’azione della performer torna sui lavori precedenti, dove il corpo performativo si muove sempre con gesti meccanici, robotici, scanditi da un tempo immobile che ne rallenta continuamente il movimento, imprimendo quindi grande forza all’azione. Spiega l’artista: “Il movimento sarà dato da un impedimento, in questo caso avrò in mano un bicchiere da cocktail. E mentre, come una vera DIVA, scenderò le scale, farò anche un’azione SORPRENDENTE!”. Anche in questa occasione il Birrificio Antoniano sponsorizza il beverage del party che seguirà il vernissage di “Sorprendimi”.



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Data e Ora
11/04/2019 / 18:00 - 21:00

Luogo
Giorgio Chinea Art Cabinet