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Eliseo Mattiacci – Misurazioni

Si inaugura sabato 28 ottobre alle 18 nella Galleria Poggiali di Firenze la mostra personale di Eliseo Mattiacci dal titolo Misurazioni a cura di Lorenzo Bruni. Il progetto di esposizione – la prima personale dell’artista di Cagli a Firenze dopo quasi 40 anni da quella che si tenne nel 1980 alla Galleria di Vera Biondi – nasce dalla volontà di osservare da un’angolazione inedita il percorso che Mattiacci ha sviluppato in più di 50 anni di lavoro; l’operazione avverrà attraverso la visione di 28 opere – tra disegni, acquarelli e istallazioni – che “irromperanno” negli spazi della galleria fiorentina.

Opere a confronto

Con questo specifico scopo è stato scelto di far dialogare nella parte iniziale della galleria fiorentina due grandi sculture di anni differenti – Misurazione dei corpi celesti del 2003/2004 e Tempo globale del 1990/91 – assieme ad alcune opere su carta tra cui Opera nel bosco del 1983 e Occhio del cielo del 2005 che testimoniano la centralità della pratica del disegno nella sua produzione e poetica, oltre all’opera fotografica Rifarsi realizzata come unica traccia di una sua celebre performance del 1973. L’accostamento di tali opere permette di far emergere un motivo per la scultura inusuale quanto pregnante e che l’artista ha affrontato da angolazioni concettuali e soluzioni estetiche disparate: il manifestarsi del tempo da una parte e della temporalità dell’esperienza dall’altra.

Aspetti di una carriera

Oltre alle sei precedentemente citate, le opere che caratterizzano i vari ambienti della galleria puntano a sottolineare aspetti evanescenti del modo di fare arte di Mattiacci emersi prepotentemente negli ultimi anni. Ad esempio interventi come Dinamica a parete del 2010 in acciaio e rame, Punti luce del 2011 in ottone e acciaio e i disegni con stili e soggetti differenti permettono di porre una nuova attenzione alla grande sensibilità pittorica e coloristica che da sempre caratterizza la sua indagine. Inoltre, la scultura Sospensione del 2011 – costituita da sei sfere in tondino di alluminio poste a terra – e Atomi e nuclei del 2010 – un piano di acciaio semicircolare che sostiene dei cilindri divisi a metà che contengono sfere in sospensione – evidenziano l’elemento fondamentale per la formalizzazione delle sue opere: concretizzare la tensione che può esistere tra le forze fisiche e visuali in contrasto/dialogo con il contenitore architettonico in cui vanno ad inserirsi trasformandolo, così, nello spazio dell’opera.

Una grande istallazione

Un ruolo centrale del progetto fiorentino è rivestito dalla grande installazione dal titolo Corpo Celeste (meteorite) del 2008 che invadendo la galleria di via Benedetta modifica la relazione tra opera e spettatore indagando le potenzialità del monumento in un mondo post-ideologico. Il compito che l’artista gli affida in questo caso è quello di dare corpo ad una entità incommensurabile come quella del cosmo, intrecciandolo con il tema dell’archivio visto che la massa filiforme degli scarti della lavorazione del metallo assorbe o fa emergere dal suo nucleo centrale disegni incorniciati o frammentati di essi legati al tema dell’espansione o della dinamicità delle forme.



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Data e Ora
28/10/2017 / 18:00 - 22:00

Luogo
Galleria Poggiali