Come in altre sue produzioni, (pensiamo al video Catarsi crisadelica) il progetto site specific di Eleonora Gugliotta per Tellaro ha un’impostazione evocativa e ironica, in questo caso Olometabolica, il sottotitolo potrebbe essere l’apparenza inganna.
Il minuscolo spazio espositivo di Tellaro è il paradigma di uno spazio, un parallelepipedo vuoto, esso stesso parodia delwhite box, ospita di volta in volta installazioni tanto diverse che lo riempono risignificandolo.
La complessa ragnatela di fili tesi disegna sorprendenti geometrie, il rapporto di gestalt è compromesso in una continua ridefinizione del rapporto figura sfondo.
I fili di lana utilizzati, trattati con colle e indurenti cambiano aspetto con il variare della luce. Nell’istallazione, è presente un dipinto quadrangolare, o forse meglio dire un assemblage che reagisce anch’esso ai cambi di luce (luce naturale calda – luce nera di Wood) ed è proprio la luce che è capace di modificare la percezione dell’installazione suggerendo sempre nuove visioni della installazione.
Il significato è legato agli olometaboli che sono quegli insetti che hanno un ciclo evolutivo paragonabile al ciclo vitale dell’uomo in quanto nascono come larve per poi formare una crisalide da cui distaccarsi per rinascere nella loro ultima forma. Evidente il riferimento letterario al Gozzano delle farfalle e in arte alla crisalide di Claudio Cintoli.
Sul quadro infatti, In versione Bud, è presente una libellula che è visibile soltanto in determinate condizioni di luce nera.. Così come l’uomo si può trovare nella sua condizione di purezza solo nella sua condizione più legata alla natura istintiva e animale, soltanto in determinate condizioni e cioè quando ci si purifica, si esce dalla dura luce del sole, per entrare in un themenos protetto, liberandosi così da condizionamenti e da sovrastrutture sociali.
Arianna Saroli
Data e Ora
11/03/2017 / 18:00 - 21:00
Luogo
Spazio Fourteen Artellaro