Sabato 10 e domenica 11 giugno si potrà visitare lo studio/laboratorio di Antonella Raio creato in un luogo inusuale, il Vivaio Calvanese, antico giardino borbonico che si apre tra i bei palazzi di quella che Anna Maria Ortese definì “La Grande Via” ovvero Via Foria.
Per l’occasione dell’open studio l’artista presenta un progetto dal titolo “Desueta”, un percorso che narra di un desiderio di riannodare i fili con un passato recente che appare caduto in disuso. In tale ‘idealità smarrita’ le opere della Raio si rivelano in un percorso inusuale e desueto, per l’artista e per lo spettatore.
Oltre a sculture realizzate in altri tempi e luoghi come: Il Salto, Scugnizzo e le fotografie della serie “Io Sono”, si potranno vedere cinque installazioni che interagiscono e si sposano con il luogo dove esse sono state create in un gioco di relazioni continue che coinvolgono opere, luogo e visitatore.
Scrive Antonio Maiorino nel testo di cura di Desueta “Nel vivaio, luogo dove si trapiantano gli alberi tolti dal semenzaio, v’è un’immanenza del piano cartesiano che ha di certo conquistato, con insondabile, inconoscibile, irragionevole e lucida intuizione, la natura di Antonella Raio che qui ha voluto rifugiarsi dopo avere agito artisticamente per anni in un luogo di frontiera quale quello di Ponticelli. Questa percezione del sistema di riferimento cartesiano è per me stata una subitanea illuminazione quando ho studiato, guidato dall’artista, i progetti che sono a voi ora visibili in questo open studio, percorso in divenire”.
Tra le installazioni site specific, “Genuflessione”, un lavoro scultoreo ispirato all’atto di riverenza, sovente di prostrazione di carattere religioso, di assalto, di subalternità al lavoro: numerosi uomini in resina, splendenti nella loro veste aurea, comporranno il loro inchino di sudditanza nel viale del vivaio, nel tratto che porta all’ottocentesca Koffee Haus.
Sempre Maiorino ne scrive: “nell’opera di Antonella Raio non v’è livore di classe, questa non è merce speciale che è contenuta nella carne e nel sangue dell’uomo, ravvedo piuttosto la necessità di sottomissione alla natura quale immanenza umana tradita, un percorso con la sua possibilità di essere divino interrotto dalla Storia della produzione e del profitto. È un sottilissimo cucirino che le mani dell’artista riannoda, da una parte il passato delle utopie, avvolto ormai dalle polveri dei crolli ideologici, dall’altra la propositiva vitalità di un’ideale archeologia per ri-costruire il futuro, ossimoro imperativo.”
L’interazione tra pubblico e artista proseguirà lungo i percorsi verdeggianti del vivaio, incontrando un cuore pulsante della serie “Innesti”, la grande cupola lattea dell’opera interattiva “Dal lato giusto” e l’installazione dal sentimento di proprietà collettiva quale bene comune e universale “I guardiani dell’albero” .
Per informazioni: 3394124137 – raio.antonella@gmail.com – www.antonellaraio.com
Data e Ora
10/06/2017 - 11/06/2017 / 18:30 - 22:00
Luogo
Vivaio Calvanese