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DARIO PEREZ FLORES Dinamiche cromatiche | Opere dagli anni ‘70 ad oggi

Importante esposizione personale dell’artista venezuelano che vive e lavora a Parigi. L’ultima mostra in Italia di Dario Perez Flores, artista di fama internazionale, risale al 1973. È in preparazione la monografia, curata da Monica Bonollo ed edita da Valmore studio d’arte.

In occasione dell’inaugurazione sarà presente l’artista. Inoltre due membri dell’Ensamble Zarabanda, Andrés Medina e Adela Barreto, dell’Orchestra Sinfonica Simon Bolivar (Venezuela), eseguiranno alcune geo-sensazioni sonore per voci, oboe, clavicembalo e “quatro”, uno strumento tradizionale venezuelano, discendente diretto della chitarra rinascimentale.

DARIO PEREZ FLORES La mostra “Dinamiche cromatiche” espone oltre venti opere dell’artista venezuelano. Sarà possibile vedere i Mobiles concepiti nei primi anni ‘70, i successivi Prochromatiques e infine le opere della serie Dynamique-chromatiques degli anni ‘90.

Per comprendere l’opera di Dario Perez Flores occorre porre attenzione al costruttivismo astratto latino americano, che in Venezuela ebbe un’importante evoluzione verso l’arte Optical. Il percorso artistico di Dario Perez Flores parte dal costruttivismo, dialoga con il cinetismo e lo supera, creando una relazione inedita fra creatività e percezione fra opera e spettatore, interagendo con l’intuizione e la sensibilità dello spettatore sia sul piano psicologico che sul piano fisico. L’artista adotta il colore acrilico con una così vasta gamma cromatica che ricorda le infinite sfumature dell’iride, l’armonia e il ritmo musicale, provocando nello spettatore una eccezionale sollecitazione ottica ed emotiva.

Dario Perez-Flores nasce a Valera in Venezuela nel 1936. Dal 1957 al 1961 studia scultura presso la Scuola d’Arti Plastiche di Valencia in Venezuela e riceve numerosi riconoscimenti tra i quali il prestigioso Primo Premio di pittura al “Salon Arturo Michelena” e l’Ordine Arturo Michelena della città di Valencia. Nel 1970, ottiene una borsa di studio dal governo venezuelano per studiare e lavorare in Francia. Si stabilisce a Parigi dove il lavoro dei suoi connazionali Jesus Rafel Soto e Carlos Cruz-Diez lo avvicina all’arte ottico cinetica. In quei primi anni Perez Flores frequenta il gruppo di artisti che gravitano attorno alla Galleria Denise René, distinguendosi da subito nella ricerca di un suo linguaggio originale. Nel 1972 realizza le sue prime opere bidimensionali: rilievi mobili con trame in movimento azionate da motori che vanno a modificare i rapporti spazio-colore, inizialmente in bianco e nero e successivamente a colori. Dal 1976, spogliate da meccanismi e motori, costruisce le sue prime opere Prochromatiques dove aste verticali, sospese su una superficie di colori graduali, creano delle atmosfere cromatiche e cangianti in relazione allo sguardo dell’osservatore. Nel 1981 incontra Denise René e tiene subito 4 mostre personali nella sua galleria e all’estero (Svizzera, Germania, Italia, Belgio, Liechtestein, Venezuela), partecipando a tutte le iniziative nazionali e internazionali della Galerie Denise René. Le serie dei diagonal e dynamique-chromatiques degli anni ’90 mette in risalto la funzione del colore come strumento per la creazione dello spazio legato al dinamismo dell’opera.

Tra le esposizioni ricordiamo: “Grandes et jeunes d’ajourd’hui” al Singapore National Museum Art Gallery nella Repubblica di Singapore nel 1977; “Forme, lumiere et mouvement” al Palais des Congrès di Marsiglia in Francia nel 1981; “Découverte” al Grand Palais di Parigi nel 1991 e presso il Centre de Art Geometrique Orion a Parigi nel 2004.

Sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private di tutto il mondo, tra cui: Museo de Bellas Artes a Caracas – Venezuela; Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris – Francia; Centre Apollo a Losanna – Svizzera; Kunzeslau Museum e Museum Ritter a Waldenbuch in Germania.

Innumerevoli sono le sue importanti mostre personali in Francia, Germania, Belgio, Sudamerica e negli Stati Uniti d’America.

Inaugurazione: In occasione dell’inaugurazione della mostra dell’artista venezuelano Darìo Pérez-Flores, due membri dell’Ensamble Zarabanda, Andrés Medina e Adela Barreto, eseguiranno alcune geo-sensazioni sonore – canzoni, “joropos” e altre danze del Venezuela – per voci, oboe, clavicembalo e “quatro”, uno strumento tradizionale venezuelano, discendente diretto della chitarra rinascimentale.

La musica possiede un forte potere evocativo: le sensazioni che suscita in chi l’ascolta sono infinite. E tra queste una sorta di geo-sensibilità storica. I paesaggi venezuelani, sorta di eden lambito dalle acque tiepide del Mar Caraibico, dove la luce splende su di una vegetazione lussureggiante, costituirono lo scenario dell’incontro tra il Rinascimento europeo, la cultura nativa americana e quella africana. Gli Spagnoli portarono canzoni e strumenti musicali che si fusero con le sonorità e con le leggende locali così come con i poderosi ritmi giunti dall’Africa. Da questa sintesi nacquero e si moltiplicarono, cavalcando tra il Rinascimento e il Barocco d’oltremare, seducenti generi musicali.

Andrés Medina: è primo oboe solista della Orchestra Sinfonica Simon Bolivar dal 1980 al 2015, Direttore dell’Accademia Latino Americana d’Oboe del Sistema Nazionale per le Orchestre Giovanili del Venezuela. Laureato in oboe all’Instituto de Estudios Musicales con Magister in Musica all’Universidad Simon Bolívar.

Adela Barreto: è clavicembalista e organista dell’Orchestra Barocca Simon Bolivar, docente all’Accademia Latino Americana di Pianoforte, avvocatessa specialista in Diritto d’ Autore. Laureata all’Universidad Católica Andrés Bello e Magister all’University of Cambridge.

DARIO PEREZ FLORES

Dinamiche cromatiche

Opere dagli anni ‘70 ad oggi

INAUGURAZIONE

Venerdì 26 Gennaio 2018 ore 18.00

Valmore studio d’arte

Contrà Porta S.Croce 14, 36100 Vicenza

la mostra proseguirà fino al 23 Marzo 2018

 

 

 

 



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Data e Ora
26/01/2018 / 18:00 - 21:00

Luogo
Studio Valmore