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DANIEL STURGIS | THE WAY IT IS        

Luca Tommasi è lieto di annunciare la mostra di Daniel Sturgis The way it is presso i nuovi spazi della galleria in Via Cola Montano 40 a Milano. È la prima personale in una galleria Italiana dell’artista britannico dopo quella tenutasi alla British School di Roma nel 1999. In mostra una selezione di 14 opere tra carte e tele.

Dan Sturgis è attratto dalla ripetitività e dai colori sgargianti dei dipinti post-moderni e del web design. Le opere contengono confini complicati costruiti con forme ripetute altamente suggestive che seppur portino i nostri occhi su percorsi accidentati, alla fine rassicurano riconducendo tutto ad un equilibrio visivo. È la grande virtù dei dipinti di Daniel Sturgis che usano l’impasse percepita nella pittura astratta modernista come trampolino di lancio per entrare in un’area in cui l’ibridità non è negativa o dirompente ma fonte di arguzia, bellezza e persino armonia. “Quando realizzo i miei dipinti, utilizzo un repertorio di forme, colori e ripetizioni pre-progettati che suggeriscono varie letture o possibilità senza mai diventare completamente nessuna di esse. Le associazioni che le persone portano a questi dipinti astratti sono importanti. Io gioco con il modo in cui colori particolari o forme evochino certe cose, o hanno relazioni tra loro. L’idea di fluidità è particolarmente interessante: il modo in cui il dipinto, pur essendo molto statico, pone domande su movimento, sistemi, intuizione, carattere, astrazione e quindi spero sul dipinto stesso.

Il lavoro di Sturgis provoca precise domande sulla piattezza, in entrambe le sue dimensioni visive e filosofiche. La piattezza doveva appartenere alla pittura nel suo momento modernista, ma in uno postmoderno può fare riferimento a un’orizzontalità culturale. Questi sono dipinti che sembrano esclusivamente parlarci di colore, piattezza e disegno, ma che alludono poi a spazio e tempo. Possono sembrare divertenti ma aspirano ad essere meditativi. Sono paradossali: sembrano rumorosi ma sono silenziosi. Il tempo sembra sospeso o in bilico. E queste non sono solo immagini: questi sono dipinti rigorosamente eseguiti a mano. Ciò che appare veloce, è per contro realizzato con tempi molto lunghi. All’interno della loro apparente semplicità c’è complessità e nella loro apparente stranezza una visione ricca e armoniosa. “La geometria può essere il tratto distintivo di un modo di vivere austero, oppure non avere nulla a che fare con la vita, o essere dotata della vitalità ordinaria e allegra del mercato di strada” (Tony Godfrey)

Daniel Sturgis è nato a Londra nel 1966. Si è diplomato al Camberwell College of Art 1986-89 e al Goldsmiths College nel 1992-94. Tiene la sua prima mostra personale al Camden Arts Centre London nel 1997 a cui seguono numerose mostre personali e collettive tra cui, si segnalano, la personale alla Chinati Foundation di Marfa (Texas) nel 2007 e la collettiva The Indiscipline of painting presso la Tate St. Yves nel 2011. Nel 2010 è premiato al John Moore Prize alla Walker art gallery di Liverpool. Nel 2017 partecipa alla collettiva The playground structure presso la Blain Southern di Londra.



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Data e Ora
22/03/2018 / 18:30 - 20:00

Luogo
Luca Tommasi