Con l’obiettivo di rendere il Museo di Capodimonte una realtà vitale e vibrante, trasformandolo in un punto di riferimento culturale essenziale nel nostro Paese, la programmazione fra grandi mostre e mostre-focus si traduce in quest’autunno nell’esposizione Carta Bianca Capodimonte Imaginaire: un ambizioso progetto che vede protagonisti dieci personalità del mondo della cultura, invitati a interpretare liberamente un’opera a testa selezionata fra quelle conservate nei depositi di Capodimonte. Carta Bianca è stata offerta da Sylvain Bellenger, direttore del museo di Capodimonte e da Andrea Viliani, direttore generale del Madre a: Laura Bossi Régnier, neurologa e storica della scienza, Giuliana Bruno, professore di Visual and Environmental Studies, Harward University, Gianfranco D’Amato, industriale e collezionista, Marc Fumaroli, storico e saggista, membro dell’Académie française, Riccardo Muti, direttore d’orchestra, Mariella Pandolfi, professore di Antropologia, Université de Montréal, Giulio Paolini, artista, Paolo Pejrone, architetto e paesaggista, Vittorio Sgarbi, critico e collezionista d’arte, scrittore, e Francesco Vezzoli, artista. Ai dieci, non tutti storici dell’arte ma soprattutto fruitori, il solo dovere di spiegare la propria scelta, invitando contestualmente i visitatori come loro a riconsiderare l’idea stessa di museo.
Si tratta di una mostra, dunque, che da un lato consolida la collaborazione fra le istituzioni napoletane, già avviata con la mostra Pompei@Madre Materia Archeologica, frutto del dialogo tra il polo archeologico e il museo d’arte contemporanea, dall’altro riprende e rinnova una tradizione che risale alla fine degli anni Settanta e che vede Capodimonte attenta e dedita anche all’arte contemporanea. L’immensa collezione del Museo, consistente in oltre 47.000 opere d’arte a partire dal XII secolo, di cui il 75% conservate nei depositi, sono diventate nelle menti di Bellenger e Viliani e attraverso la forza comunicativa dell’arte contemporanea, l’occasione per essere riportare alla luce e lette attraverso sguardi inediti e trasversali. In questo modo, secondo gli ideatori, è possibile rileggere la storia di Capodimonte da un’ottica completamente diversa, ovvero dalla parte di chi riceve e interagisce con un determinato oggetto, talvolta e spesso scevro da qualsiasi influenza culturale dettata dal ruolo che riveste. Il pubblico ha così un ruolo effettivamente attivo in questo originale spaccato di mostra. È possibile sentire e vedere la spiegazione dei dieci curatori tramite interviste video accessibili dal proprio smartphone attraverso l’app Carta Bianca, ideata dalla società Arm 23, estensione digitale dell’esperienza di visita alla mostra.
La mostra sarà aperta dal 12 dicembre al 17 giugno 2018.
Data e Ora
11/12/2017 / 17:30 - 21:30
Luogo
Museo e Real bosco di Capodimonte