Martedì 3 ottobre 2017 alle ore 18, presso la Biblioteca Sormani – Sala del Grechetto, sarà presentato “Lucentizie. L’enigma del tempo”, ultimo libro del poeta Carlo Invernizzi.
Quest’occasione è un ulteriore ritorno del poeta, dopo la mostra “Carlo Invernizzi. Secretizie” del 2012, nel luogo della sua prima esperienza poetica pubblica. Proprio in questa sede egli prese parte alle attività del Centro di attività e documentazione di poesia contemporanea “ ποίησις” fondato nel 1961 da Maria Vailati. Durante quel periodo vide la luce la sua prima raccolta, “Nell’esistere del magma” (Edizioni ποίησις, Milano 1970).
Il libro, accompagnato dai saggi di Vincenzo Vitiello e Massimo Donà, è articolato in tre sezioni che non seguono né una scansione meramente cronologica, né una scansione astrattamente tematica: esse corrispondono allo sviluppo interno del pensare e del poetare di Invernizzi. In ognuna delle tre sezioni sono presenti poesie che coprono diversi periodi della sua produzione, fra cui alcune liriche fino ad ora inedite. La prima sezione include le opere in cui trova riscontro la visione germinale che pervade l’intero percorso, la seconda si concentra sul mondo di Morterone, luogo di radici e soglia delle visioni del poeta; infine, «nella terza parte del presente volume, Carlo Invernizzi ci fa toccare con mano il nocciolo più squisitamente metafisico della sua poesia» (Donà). Il disegno poetico-filosofico che ne emerge, il cui reperimento concreto è lasciato alla lettura, è indagato in particolare dalla postfazione di Massimo Donà, filosofo, musicista jazz e Professore ordinario di Filosofia teoretica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
Ritornano ad ogni svolta, in questa come nella produzione precedente, gli elementi che costituiscono la visione poetico-filosofica della “Natura Naturans” che Carlo Invernizzi ha prima intuito, poi elaborato, a stretto contatto con alcuni dei più rilevanti artisti italiani della seconda metà del ‘900. Con alcuni di questi egli ha realizzato delle operelibro composte da poesie manoscritte ed interventi artistici su carta.
La “Natura Naturans” è quel tutt’uno di fantasiapensiero e cosa «di cui l’uomo è coscienza intrinseca, non componente estraneo che vuole dominarla e deturparla» (Invernizzi). Questa concezione è riflessa dalla poesia in cui il “pensieroimmagineparola” rimanda al “tuttoniente” delle cose, rispetto alle quali esso non vuole, né può, essere altro. Il saggio introduttivo di Vincenzo Vitiello, filosofo e Professore di Teologia politica presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, intitolato “Lo sguardo, la voce”, appunta l’attenzione proprio sul realismo assoluto della parola-cosa che questo poeta, come pochi altri, sa esperire, inventare nel senso etimologico del verbo: «Egli ‘trova’ la cosa, ogni volta che la parola gli si dà» (Vitiello).
Da questa esperienza emerge l’enigma del tempo con cui qui ci si confronta: esso non è altro che l’enigma della cosa che, in quanto tale, è un imprendibile «infondo senza fondo» (Invernizzi). Questo enigma, cantato dalla poesia e chiarificato, non “risolto”, dai due saggi, è ciò che determina il rovello conoscitivo all’origine del modo di abitare il mondo di chi “sa di entropia”, come è proprio «dell’uomo “Natura Naturans” che, dopo milioni di anni di biologiche trasformazioni evolutive, è pervenuto conoscitivamente alla consapevolezza di essere, tra il nascere e il morire, intrinseco concreto momento del divenire dell’universospaziotempotuttoniente senza fine» (Invernizzi).
Data e Ora
03/10/2017 / 18:00 - 22:00
Luogo
Biblioteca Sormani - Sala del Grechetto