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Babi Badalov, Lusine Djanyan, Aslan Gaisumov, Musay Gaivoronskiy, Taus Makhacheva, Koka Ramishvili

La Laura Bulian Gallery è lieta di annunciare la mostra La vita dalla mia finestra, a cura di
Andrey Misiano. La mostra è la seconda stesura di un progetto espositivo che riflette
sull’esperienza attuale degli artisti che sono nati nel territorio del Caucaso sotto il regime
sovietico e che stanno rapidamente perdendo ogni legame con il passato socialista. In
primo luogo tutti i partecipanti alla mostra – Babi Badalov (Lerik, Azerbaidjan, 1959),
Lusine Djanyan (Ganja, Azerbaijan, 1981), Aslan Gaisumov (Grozny, Russia, 1991), Musay
Gaivoronskiy (Dagestan, Russia, 1987), Taus Makhacheva (Mosca, Russia, 1983), Koka
Ramishvili (Tblisi, Georgia, 1959) – condividono la medesima consapevolezza problematica
della posizione che occupano nel mondo a seguito dei conflitti che caratterizzano il nuovo
ordine internazionale. Al centro dell’esposizione troviamo vicende di persone che, in un
modo o nell’altro, hanno sperimentato la fine della Storia e che ora continuano a esistere
in un mondo diviso e globalizzato.
Nel contempo persiste il ricordo della vita sovietica e dei primi decenni successivi al crollo
dell’URSS – memorie che adesso riaffiorano in una prospettiva storica estremamente
contraddittoria. Da una parte, nell’ambiente accademico e artistico si sta sviluppando una
prassi di analisi, revisione e demistificazione del progetto sovietico. Dall’altra, a livello
politico, i regimi instauratisi negli ex territori sovietici speculano a fini elettorali sui ricordi
legati agli aspetti positivi della vita in epoca socialista, sfruttandoli per mettere una toppa
ai loro profani programmi ideologici. Per farla breve, è difficile dire in quale forma ritorni
oggi il passato sovietico; quel che è evidente tuttavia è che tutte le speranze legate a
quell’epoca sono rimaste irrealizzate e continuano a esistere in uno spazio indeterminato.
Il titolo della mostra rimanda a un noto lavoro di uno dei partecipanti al progetto, La
guerra dalla mia finestra di Koka Ramishvili. L’artista ha documentato gli avvenimenti della
guerra civile in Georgia nel 1991-1993 direttamente dalla propria finestra. E la sensazione
complessa e contraddittoria che scaturisce dall’”impossibilità di sentirsi a casa” è uno dei
temi principali di questa esposizione. Al crollo dell’Unione Sovietica hanno fatto seguito una serie di conflitti armati, tra cui le due guerre cecene che sono al centro della riflessione
artistica di Aslan Gaisumov. A sua volta, Lusine Djanyan torna con le sue opere al ricordo e
alle conseguenze del conflitto in Nagorno-Karabach, a causa del quale moltissime famiglie
armene e azere sono state costrette ad abbandonare il proprio paese natale.
Ma la mostra non si limita agli strascichi dei conflitti armati. La storia e la cultura del
proprio popolo e la ricerca di una verità millenaria sono temi centrali per gli artisti
daghestani Taus Makhacheva e Musay Gaivoronskiy. Dal canto suo, Babi Badalov si
concentra sull’esperienza di un individuo che si è visto costretto a lasciare la propria casa a
causa di circostanze politiche inestricabilmente legate al diritto che ogni essere umano ha
di autodeterminarsi – un tema particolarmente scottante nella situazione socio-culturale
odierna del Caucaso.
La contrapposizione rispetto al proprio presente, oppure un dialogo complesso e assorto
con la contemporaneità assumono in questi artisti le forme più svariate. Comune resta il
contesto antropologico che i partecipanti alla mostra analizzano e tematizzano nelle loro
opere. In ultima istanza, ciascun lavoro esposto offre allo spettatore la possibilità di
condividere con gli artisti quelle intuizioni squisitamente personali che affondano le loro
radici nelle varie circostanze sociali o negli avvenimenti delle loro biografie individuali. In
tal modo, l’esperienza soggettiva dei partecipanti al progetto riporta in superficie una serie
di problematiche sia artistiche che umane che attendono ancora di essere affrontate
compiutamente.



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Data e Ora
19/10/2017 / 18:30 - 22:30

Luogo
Laura Bulian Gallery