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Aurélien Mauplot: MOANA FA’ A’ ARO – canto due

Nel XV secolo, in Cina, è costruita una misteriosa bussola. Nel suo scrigno di porcellana è disegnata una mappa del mondo che menziona l’Antartide. Nel 1839, il Capitano Pierre De Karcouët e il suo equipaggio scoprono Moana Fa’a’aro, un’isola del Pacifico non indicata da nessuna mappa. Vi soggiornano per diverse settimane, incontrano gli isolani, scoprono sculture totemiche e un femore sinistro, non appartenente a nessuna specie conosciuta. Il giorno della partenza, il capitano si stupisce: la bussola non indica la stessa posizione dell’arrivo… l’isola sembra essersi spostata. Nel 1904, una spedizione arriva in Antartide. Per lunghi mesi si sforzano di scavare nel ghiaccio per raggiungere la terra. Al termine degli sforzi, scoprono un femore destro, appartenuto ad una specie sconosciuta. Nel 2004, due navi salpano: una alla ricerca di Moana Fa’a’aro, l’altra diretta verso il continente australe. ma solo l’Antichtone, pilotata dalla famosa italiana Giulia Camassade, accosterà all’ Antartide e ritroverà l’isola perduta, dopo un lungo viaggio intorno al mondo.

Moana Fa’a’aro : in polinesiano, il luogo al largo, dal quale non si vede nessuna terra

Con il contributo di: Institut Français, DRAC – Direction Régionale des Affaires Culturelles della Nouvelle Aquitane, Régione Nouvelle Aquitane (France)

DALLA REALTA’ ALL’IMMAGINAZIONE E VICEVERSA

Di Paul Ardenne

Nel 2011, Aurélien Mauplot (Francia, 1983) propone con Caverne un’opera al contempo sibillina e dichiarativa.

La Repubblica di Platone, nella sua edizione Flammarion, un libro canonico che l’artista dipinge ed espone, pagina per pagina, su un pannello. Da questo libro, l’artista ha isolato le pagine che corrispondono al capitolo VII della Repubblica, che copre tutte con pittura acrilica nera, ad eccezione del termine “Cavern”. Cosa dice Platone del mito della Caverna, che è diventato, come sappiamo, un elemento essenziale della riflessione estetica? C’è quello che vediamo e c’è quello che crediamo di vedere, le apparenze ingannano. La rappresentazione del mondo è più importante del mondo stesso.

Aurélien Mauplot, maestro del falso sembiante, fa del concetto di “seduzione” la sua materia prima artistica. Il mondo esiste ma lo percepiamo imperfettamente? Tutti i colpi, quindi, sono ammessi. Con il suo Cycle d’explorations du Monde à distances, l’artista inventa un universo denso, al crocevia di molteplici aree di avventura, esplorazione, narrativa di viaggio, mitologia, immaginario puro. In questo grande ciclo con diversi sviluppi (quattro, finora: Geografia instabile, Il rovesciamento del mondo, Subisland, Moana Fa’a’aro), tutto l’universo sembra essere ripensato nella sua globalità, come suggerisce il ciclo Il rovesciamento del mondo, già dal titolo, esplicitamente ispirato a Marco Polo. In quanto a Moana Fa’a’aro, un altro ciclo di lavoro, esso inizia con una spedizione verso l’Oceano Pacifico nel XIX secolo, e un diario di viaggio: vi si narra la scoperta di un’isola sconosciuta e presto scomparsa, Moana Fa’a’aro (in lingua polinesiana, “il luogo a largo dove nessuna terra è in vista”), e la cui posizione fa impazzire l’ago della bussola. Intrecciando riferimenti credibili e invenzioni, l’artista sviluppa intorno a questo racconto iniziale una ricca serie di personaggi (Giulia Camassade, che è a capo di una spedizione misteriosa sulla nave Antichtone) di reperti archeologici (il femore di una specie animale sconosciuta) e anche di mistero (il noioso, secondo la formula consacrata, è dire tutto). Declinato in vari episodi, sotto l’aspetto proteiforme del quaderno di viaggio, o mostre a Palais de la Découverte o, ancora, di fotografie scientifiche, il progetto Moana Fa’a’aro sfida lo spettatore con il potere della finzione, qui, più vera della realtà, in una prospettiva in cui il fantastico non oltrepassa mai il reale, ma lo arricchisce. Riconfigurazione, rivalutazione, per Aurélien Mauplot l’arte ha primariamente questa finalità: inventare dei meta-mondi. Citiamo, tra questi, il ciclo Subisland citato sopra, ancora un’esplorazione, sul modello de Il rovesciamento del mondo, ma dedicato questa volta all’abisso, o ancora Geografia instabile, che è ispirata alla visione del mondo coloniale del XIX secolo, utilitaristica e “occidentalocentrica”. L’offerta di questi mondi accanto al mondo, forse immaginari ma sempre fonte di riflessione, è un’occasione per riposizionare il nostro sguardo, il nostro senso della condizione umana, la nostra spinta verso le mitologie. Proteiforme (pittura, disegni, installazioni, video), l’opera si svolge qui in forma espansa come l’equivalente di una documentazione. L’artista trae insegnamento dall’arte concettuale – che, ai suoi tempi, ha avuto il gusto di esporre idee piuttosto che forme – aggiungendo una parte di interpretazione libera e aperta, giocando su questo principio di equivalenza: l’irreale equivale al vero. (Paul Ardenne, Dicembre 2017 – testo commissionato e pubblicato da Documents d’Artistes – Nouvelle Aquitaine dda-aquitaine.org)

Aurélien Mauplot. Formazione in arte e comunicazione presso l’Université de Nice, l’Université de Paris XIII e l’Université d’Amiens. La prima ricerca artistica (2009/2010) si è concentrata sul libro 7 della Repubblica di Platone, in cui presenta l’allegoria della grotta, al fine di desacralizzare l’idea a beneficio dell’esperienza. Tra il 2011 e il 2014 realizza Les Possessions, presentato al 59° Salon de Montrouge nel 2014, quindi alla Galerie Eponyme (Bordeaux, gennaio 2018). Nel 2014 realizza Cycle d’explorations du Monde, nello stesso anno inizia la ricerca intorno al Reversal of the World, incentrata sulla linea di Karman, e Roger Frison-Roche’s Great Rift, presentata in una mostra personale a Tolone (2014). Nel 2016 espone Les Horizons alla galleria d’arte contemporanea del Teatro Privas. Nel 2015 viene invitato da Hélène Fincker per una mostra personale alla Maison Abandonnée (Villa Caméline) a Nizza, dove sviluppa un progetto in collaborazione con IGN, IFREMER e il Museo di Storia Naturale di Nizza. Inizia successivamente a lavorare e sviluppare Moana Fa’a’aro, presentato, accolto e accompagnato dal MAMAC di Nizza, Museo Picasso di Antibes, Palazzo Lucarini (Trevi, PG, Italia), Color Catcher e dal Ramdam, dall’Accademia di Belle Arti de L’Aquila, La Métive a Moustier-d’Ahun (23), Vitrine, Limoges, da Documents d’artistes New Aquitaine, la Galerie Eponyme (Bordeaux) e la Galleria le Marche (Aubusson), l’Artothèque de Pessac (33), Dos Mares (Marsiglia), il DRAC e la Regione Nuova Aquitania, la regione PACA e l’Istituto Francese, Museo Laboratorio (Città Sant’Angelo) Inoltre, questo progetto è stato e sarà oggetto di diverse mostre personali e residenze in Italia e Cile tra il 2018 e il 2022.Nel 2019 presenterà opere inedite a Parigi, Pessac e In Italia, prima di esporre Les Possessions al Mucem di Marsiglia.

Tra le principali mostre: 2019: Le temps de l’ile, coll., MUCEM, Marseille; Moana Fa’a’aro – canto due, solo, Museolaboratorio, Città Sant’Angelo (PE); Eclipse, coll. Les arts au mur, Arthotèque, Pessac (33); coll. Topographie de l’art, Parigi; 2018: Motu, solo, Galerie des Marches, Aubusson (23); Ne’e, solo, Galerie NAC, Santiago (Chili); Moana Fa’a’aro, solo, Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi (PG); 2017: Solo, Moana Fa’a’aro, la Métive, Moutier-d’Ahun; Solo, Fenua, Galerie Eponyme, Bordeaux; Solo, La vitrine, LAC&S, Limoges; Coll., Das Contemporary, Schillerstraße 106, Berlin (A); Duo, Souvenirs d’étés, co.: M. Predicatori et M. Coccia, Palazzo Lucarini Contemporary, Trevi (PG); 2016: Coll. L’attrape-couleurs, manifestement, l’Attrape-couleurs, Lyon; Coll. Contemporary, festival di musica e arte d’avanguardia, co. Maurizio Coccia, Donori; Coll. Eremi arte, collective, co. Maurizio Coccia Parco Nazionale della Majella, Abruzzo; Coll. Juste avant l’horizon, le paysage, Galerie d’art contemporain du théâtre de Privas (07) – invitato da Camille Planeix (resp. art.); Duo, Australes et Faustine avec Bruno Rosier – L’attrape-Couleur, Lyon. Invitato da Lucja Romotowski-Brunet; Coll. Biennale Eclectic Campagne, invitato da Benoît Ménéboo et Lucie Orbie, la Chambre d’eau et 50°Nord (59); Coll., Le précieux pouvoir des pierres – expo co. -MAMAC, Nice. Invitato da Rebecca François; 2015: Solo, Subisland, Marégraphe de Marseille, Journées du Patrimoine, con il supporto di IGN; Solo, Subisland La Maison Abandonnée [Villa Cameline], Nice; 2014: Coll, 59ème Salon de Montrouge – Vente aux enchères, menée par Pierre Cornette de St-Cyr. (oeuvre vendue); Solo, Des Horizons, Petit Lieu d’Art Contemporain (PLAC) – Toulon (83). Co.: J. Talarmin et S. Nicolas; 59ème Salon de Montrouge – Expo co., Montrouge. Co.: S. Corréard; Solo, Des illusions, Palazzo Lucarini, Trevi (PG) Co: C. Cappodimonti; Coll,Topologie(s) – Galerie Florence Leoni, Paris.

Una mostra personale di Aurélien Mauplot

a cura di Enzo De Leonibus

dal 7 Luglio al 18 Agosto 2019

Opening: Venerdì 5 Luglio – ore 19:00

Museolaboratorio ex manifattura tabacchi – Città Sant’Angelo (Pe)


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Data e Ora
05/07/2019 / 19:00 - 21:00

Luogo
Museolaboratorio Ex Manifattura Tabacchi