Sotto il tappeto, sei artisti che cercano di rallentare il tempo

La natura raccoglie in sé le memorie del passato, nelle sue radici i ricordi di epoche, generazioni, cambiamenti, evoluzioni, conserva con meticolosità e cura la storia dell’umanità.

È all’operato della natura che vogliono ispirarsi i sei artisti di Sotto il tappeto, Chiara Corvino, Fabio Finamore, Gabriele Fiocco, Marco Rossetti, Pola Polanski (Anna Sobczak) e Andreas Zampella, in un lavoro individuale e collettivo dedicato alla riscoperta dei valori, delle origini, dei legami più puri. Rallentare o frenare se necessario, per approfondire, comprendere, per avere il tempo giusto per godere o soffrire, per elaborare la felicità o la tristezza. Concimare e coltivare, per ottenere un raccolto sano e ricco, fatto di sentimenti, emozioni, riflessioni.

La natura fa, di ciò che è stato, concime per rendere fertile la propria terra, e dagli avvenimenti del passato, positivi o negativi, senza distinzione alcuna, fa crescere nuova vita, nuove storie, nuove speranze. Così, in Sotto il tappeto, i ricordi, negativi o positivi che siano, diventano lo strumento attraverso cui riappropriarsi della realtà, riafferrare la vita sotterranea e ritornare a dominare il suo continuo e inarrestabile scorrimento.

Calati pienamente nella realtà urbana, i sei artisti, come artigiani del paesaggio, trasformano il suo caos in energia di pensiero, le costruzioni che la deturpano in giardini di bellezza, grazia e delicatezza, la materia invadente e dominante in atti di cultura e sapere, i suoi linguaggi violenti, le sue armi e le sue guerre in speranza e poesia.

L’amore necessita di cure, ha bisogno di un impegno costante, di essere rigenerato, ricreato e resuscitato ogni giorno. L’amore non è esente da dolori e problemi ma la gioia è nello sforzo comune per superarli. L’amore richiede tempo ed energia [Z. Bauman, Le emozioni passano i sentimenti vanno coltivati, 2012].

Così la terra, così la vita.

Annalisa Ferraro