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Antonio Paradiso – Ascension for Our Time

In apertura alle iniziative che legano l’Università Cattolica a Matera, nell’anno che la celebra capitale della Cultura, la mostra dedicata allo scultore Antonio Paradiso è quanto mai opportuna per l’importanza internazionale dell’artista, per la sua relazione attiva con Matera e diversamente con Milano e anche con l’università.

Il tema del volo centrale nelle opere esposte, che richiama universalmente i significati di pace e libertà,  prende le mosse da quell’originale racconto dell’Arca di Noè nella Sacra Scrittura, quando finito il diluvio, il patriarca liberò una colomba che tornò a lui con il rametto d’olivo nel becco. tema anima la riflessione espressiva di Antonio Paradiso. 

Tutte le sculture esposte, ad eccezione di Ascension for Our Time, appartengono al ciclo del “Volo” e interpretano con l’acciaio corten o con la pietra, la maestosa potenza e l’armonia dell’animale, e soprattutto il segreto bisogno di libertà che egli esprime proprio nel suo librarsi in cielo. Lo stormo sagomato nella Stele addirittura, nella sua trasparenza, pare sconfiggere con una misteriosa energia la solidità e il peso del ferro con cui è costruita. Il volo, oltre ad essere l’ideale desiderio dell’uomo di avvicinarsi al cielo, rappresenta anche la sua ansia di ricerca, la sfida ai propri limiti: da Leonardo alla conquista della Luna.

L’opera Ascension for Our Time, già acquisita dalla nostra università (2016), solitamente nel cortile Pio X, appartiene, invece, al ciclo eseguito da Paradiso tra il 2010 e il 2011 ed è realizzata unendo all’acciaio corten alcune putrelle contorte provenienti dalle Torri Gemelle di New York. Dopo l’attentato terroristico dell’11 settembre 2001una parte dei materiali provenienti da Ground Zero fu trasportata presso l’Hangar 17 dell’aeroporto JFK di New York e destinata a opere artistiche selezionate attraverso un concorso internazionale. L’opera di Paradiso fu tra le prescelte, e 20 tonnellate d’acciaio deformato, arrugginito e strutturalmente non modificabile furono inviate a Matera presso l’atelier dell’artista. Ripiegate su se stesse, fuse e arrugginite, le putrelle, segno tangibile e muto di morte, grazie all’intervento artistico, sono tornate ad avere un ruolo fondante. “La serie, scrive Elisabetta Realini, attraverso il librarsi leggero delle colombe dalla terra verso il cielo, non è una proiezione della tragedia, ma un messaggio di speranza e fiducia rivolto all’umanità tutta. Qui Antonio Paradiso, attraverso il verticalismo che caratterizza ogni singolo pezzo della serie, richiama nel volo il concetto di ascensione nel senso più umano e spirituale del termine.” Il volo di queste colombe allude quindi alla rinascita e alla fiducia nella dimensione spirituale dell’umanità. 

Antonio Paradiso ha una sua personale teoria sul mistero che permette ai colombi viaggiatori di ritrovare la propria piccionaia. Avendo vagliato le diverse ipotesi degli allevatori che hanno infatti separato la coppia di colombi portando uno dei due a distanza, anche di 1000 Km, riscontrando sempre il ritorno al nido, conclude: “È mia teoria, anche se è sbagliata, che il mistero della migrazione del colombo sia l’amore, quindi Dio”. 

Cecilia De Carli, Elena Di Raddo

 

Antonio Paradiso (Santeramo (Bari) 1936), ha studiato presso l’Accademia di Brera con Marino Marini. Le sue opere sono state esposte nei principali musei d’arte moderna sia in Italia sia all’estero. Ha partecipato alla Triennale di Milano, alla Biennale di Venezia e alla Quadriennale di Roma. Ha viaggiato per diversi anni, attraversando i deserti del Sahara e dell’Africa tropicale e compiendo studi di antropologia e paleontologia che arricchissero le sue ricerche scientifiche nell’arte. Vive e lavora tra Milano e Matera dove ha fondato il Parco di Scultura la Palomba che ospita sia sue opere sia opere di artisti internazionali.



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Data e Ora
26/03/2019 / 16:00 - 19:00

Luogo
Università Cattolica