In occasione del quarto anniversario, Galleria 33 presenta [A – stràt – to], personale di Luca Cacioli, a cura di Tiziana Tommei. Un progetto inedito quello proposto, in cui le componenti proprie della fotografia dell’autore, quali equilibrio, misura e sintesi, trovano piena forma nella pura astrazione. Un’indagine lenticolare, che registra dettagli, texture e struttura di superfici, oggetti e materiali.
Testo critico
Essenzialità, rigore, minimalismo, geometria e astrazione. I progetti fotografici realizzati da Luca Cacioli negli anni, sebbene ben distinti tra loro, sono accomunati dalla medesima matrice di ricerca: la forma. Quest’ultima non intesa quale mezzo, ossia con valore strumentale rispetto all’espressione, ma come espressione essa stessa. Dal primo lavoro, “Confini”, passando per “Surrealismo”, “Notturni Urbani” e “Details”, fino a giungere a “La nuvola” e ad “[A – stràt –to]” quello che emerge è un percorso ordinato, che muove in sottrazione. Questo, non tanto in termini quantitativi, quanto di restituzione di elementi che, seppur realistici, si staccano dalla realtà intesa come trasposizione diretta di un oggetto di natura. Il fotografo, infatti, non solo è attratto in misura crescente da elementi architettonico-urbanistici e industriali, ma li osserva e li viviseziona, lasciando emergere il lato meno realistico e figurativo, e quindi, più propriamente, astratto. In “[A – stràt – to]” non è più tanto interessato a comporre un’immagine ben costruita (Surrealismo) o a tagliare spazi e strutture, valorizzandone le geometrie (Notturni urbani) e neanche a focalizzarsi su dettagli specifici (Details), quanto a mettere in luce ogni dettaglio di superficie, rendendo protagonista la texture. Il colore, la materia e le linee, insieme alle componenti fisiche che costituiscono quest’ultima, fino ad ogni millimetrico elemento, vengono fissati in luogo dell’oggetto fotografato. Questo progetto è imperniato sull’osservazione e registrazione chimico-chirurgica dell’oggetto scelto, che perde in virtù dello scatto stesso lo status si soggetto. Procedendo a ritroso fino a “Confini”, non si può non soffermarsi su talune associazioni: l’elemento antropico ed artificiale, che al tempo si frapponeva tra l’uomo e il paesaggio, oggi viene eletto ad assoluto protagonista della scena, fino ad essere indagato nella sua consistenza e area di sviluppo. Singolare è la libertà di lettura e, di conseguenza, d’immaginazione, che il fotografo lascia al riguardante attraverso questa serie: le coordinate di orientamento, al pari dell’immagine evocata, sono ad appannaggio dell’osservatore. Forme piene, che colmano lo sguardo, attraverso la negazione dell’inessenziale, come della diretta e immediata riconoscibilità della figura ripresa. Hanno un perimetro fisico su carta, ma non hanno confini in sé: si estendono oltre la cornice, si espandono. Il movimento è per questo doppio: in profondità nella materia, multidirezionale sulla superficie. Il processo che determinano non attiene a qualsivoglia interrogativi sull’entità dell’oggetto, ma induce piuttosto ad un atteggiamento di contemplazione prolungata.
Luca Cacioli è nato ad Arezzo nel 1991. Studia Architettura all’Università di Firenze e in seguito decide di dedicarsi alla sua passione, la fotografia. Si iscrive alla LABA – Libera Accademia di Belle Arti e avvia la collaborazione con uno studio fotografico. Si confronta con professionisti del settore, studia e frequenta corsi; partecipa a premi e festival. Il suo esordio espositivo avviene nell’ambito di “Fotoconfronti OFF 2014”, mostra fotografica a cura del CIFA – Centro Italiano della Fotografia d’Autore a Bibbiena, Arezzo. L’anno dopo ha luogo la mostra fotografica personale “Confini” presso Photoclub La Chimera ad Arezzo. A seguire è in mostra con Galleria 33 ad Arezzo, attraverso l’open call “White Cube 33” e nell’omonimo group show. Successivamente è a Pietrasanta, dove viene presentato tra gli artisti trattati da Galleria 33. L’opera “Frammenti” del ciclo “Surrealismo” viene pubblicata sulla copertina del magazine di design “D’A” (anno XXVI n. 4/15 – Ott/Dic 2015). Nello stesso anno viene selezionato con la serie “Confine” nel progetto “TU-35” ed espone presso il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci a Prato. Subito dopo è in mostra al Museo Piaggio a Pontedera nella collettiva “Creactivity”. Partecipa inoltre a “Piccole fotografie da collezione”, mostra itinerante a cura di Serena del Soldato organizzata da LABottega. Nel 2016 è coinvolto da Galleria 33 nell’asta di beneficenza “La strada di Mattoni gialli” per “GoldForKids”, progetto di Fondazione Umberto Veronesi. Torna a esporre il progetto “Confine” ad Arezzo presso We52100 e a Firenze alla Tethis Gallery. Presenta una prima selezione della serie “Details” ad Arezzo in occasione dell’apertura dello Studio di Architettura Zurli; con lo stesso progetto partecipa a “Fotoconfronti OFF 2016” a Bibbiena, a cura di CIFA e, successivamente, presenta una seconda selezione in una personale a cura di Tiziana Tommei presso Vineria al 10 ad Arezzo. A Luglio partecipa alla mostra “Terracomunica” a Gubbio. Ad ottobre è tra i 50 artisti selezionati per “Artes – Xmq of pit, ready for the mosh!” ed espone ad ArtVerona Art Project Fair. Nello stesso mese prende parte alla collettiva “Mostra Multiforme” allestita a Palazzo Bastogi, Firenze. Alla fine del 2016 espone il progetto “Notturni Urbani” ad “Arezzo e fotografia” – biennale internazionale di fotografia e nella collettiva “Facci Caso” ad Arezzo. A gennaio 2017 con “Oltre i tuoi occhi” è in mostra al Circolo artistico. A marzo espone “Surrealismo” in “L’oggetto e l’immagine” a cura di Angela Sanna presso Filarete Art Studio a Empoli. Vive e lavora ad Arezzo.
La mostra inaugura venerdì 7 aprile alle 19.00 e resta aperta fino al 30 aprile 2017, visitabile su appuntamento.
Data e Ora
07/04/2017 / 19:00 - 21:00
Luogo
Galleria 33