Alcune opere di Pietro Maietta recano come titolo recezione. Il termine è una variante meno comune di ricezione ed è usato in contesti formali nei quali si dice del ricevere qualcosa come un pacco, una lettera, un’informazione. Le opere alle quali l’artista ha dato questo titolo sono minimali. Rappresentano una ridotta parte del corpo incastonata in un campo chiaro e levigato, caratteristica propria di tutta la sua scultura. Il gruppo di opere, seppure non più significativo rispetto a tutta la produzione rimanente, può tuttavia offrire un’interessante chiave di lettura. Come spesso capita nell’approfondire il percorso di un artista, si può procedere con una sineddoche, una figura retorica che restituisce una parte per il tutto. Alcune opere sembrano, infatti, contenere in nuce l’universo estetico che si esplicita in tutta la produzione completa. Nelle opere considerate, dunque, c’è il tentativo di isolare una forma, di separarla spazialmente, di sottrarla al resto, anche decontestualizzandola, per proporre al visitatore una piccola sfida. Egli deve, infatti, scoprirla, interpretarla e comprenderla. Riappropriarsene la immette nuovamente nello scambio relazionale, al quale l’artista l’ha sottratta. Ma non è semplice. “Se puoi, siediti”: l’opera con questo titolo invita a compiere un gesto semplice che però l’arte ha reso difficile o almeno imbarazzante. Come ci si siede su una sedia dalla quale spunta, sorprendentemente, una mano? Per ricontestualizzare la sedia bisogna superare il fastidio. Chiedersi che cosa può succedere. È quel che si chiede il visitatore che deve chiudere (o aprire) una cerniera immobile che sembra contenere una massa debordante di notizie. Ecco dunque che torniamo al tema della recezione. L’artista, con la sua ricerca, si fa carico di un’esperienza che condivide con il suo spettatore: l’impossibilità o almeno la difficoltà di controllare quanto nella realtà appare banale e quotidiano. Innanzi tutto, nei processi di comunicazione. Questa visione anima il progetto per lo spazio della Galleria Nuvole Arte. Accanto alle opere che testimoniano un lungo percorso creativo, Maietta pone un uomo, o piuttosto una sagoma dalle forme umane, costituita in realtà da molteplici unità formali, bolle, sassi, materia tonda e chiusa, a sua volta formate da brani e lacerti tratti da periodici e quotidiani. Il tutto appare come qualcosa di tranquillizzante, per via della postura rilassata, ma al tempo stesso denuncia un processo pericoloso. L’atto dell’assoluta recezione finisce per formare l’individuo stesso che ad essa si offre passivo. È una visione allarmante, forse, ma non è forse compito dell’artista di metterci in guardia da noi stessi?
[Domenico Maria Papa]
Nuvole Arte Contemporanea via IV Novembre (I traversa) Montesarchio (BN)
orari: lunedì/sabato 9.00/13.00 – 17.00/20.00 – domenica su appuntamento +39 0824835518
www.nuvolearte.org – nuvolearte@alice.it
Data e Ora
13/05/2017 / 18:30 - 22:00
Luogo
Nuvole Arte Contemporanea