DontHurtYourSelf è il titolo della mostra di Manuel Tatasciore inaugurata lo scorso 15 giugno nella YAG/garage, galleria d’arte di Pescara. Il progetto espositivo è perfettamente in linea con la politica curatoriale di questo nuovo spazio abruzzese che pone al centro della sua attività giovani artisti da immettere nel mercato, attraverso varie strategie di comunicazione e marketing. Per questo autore la galleria ha organizzato una serie di appuntamenti (a porte chiuse) con collezionisti e appassionati d’arte, i quali sono invitati ad investire su nomi nuovi attraverso momenti di approfondimento, coordinati da esperti del settore. Economia a parte, la mostra di Tatasciore si apprezza soprattutto per la ricerca estetica e per la qualità del lavoro che contempla linguaggi che vanno dalla grafica, alla pittura alla video-arte. Esposte in gallerie una serie inedita di stampe che sarcasticamente denunciano le modalità con cui la comunicazione contemporanea veicola con leggerezza e superficialità messaggi duri e violenti. La strategia creativa messa in campo da Manuel Tatasciore è quella di proporre immagini forti edulcorate da un’elaborazione grafica che minimizzano e nascondono la verità stessa degli scatti fotografici. Il risultato è un lavoro neo pop, dalle nuance morbide e un packaging “stiloso” ed elegante. Sulla stessa scia il video Choco late? presentato in anteprima negli spazi della galleria, dove l’estetica utilizzata è sostanzialmente la stessa delle grafiche con l’aggiunta di un’ironia e un umorismo che rendono l’opera estremamente simpatica e avvincente. Chiude il progetto espositivo la produzione pittorica. Qui l’artista non usa filtri e strategie per confondere il fruitore che rimane invischiato in una narrazione inquietante e disturbante dove la violenza e i temi descritti sono proposti con una sincerità disarmante. Ma per conoscere meglio il lavoro di Manuel Tatasciore la nostra redazione ha posto a questo giovane artista tre domande volte ad entrare più nel merito della sua ricerca.
Redazione Segno Ciao Manuel. Osservando i tuoi lavori non è difficile individuare le fonti da cui hai attinto. Sono evidenti i tuoi legami con la cultura americana e con la comunicazione televisiva e pubblicitaria. Ma ci racconti meglio come nasce e da dove nasce il tuo percorso artistico?
Manuel Tatasciore – Ciao, innanzitutto grazie per questa intervista e per le belle parole spese sulla mostra. Questa è sinceramente una domanda non facile per me. Credo che ad avermi portato a questo punto sia stato un forte sentimento di rabbia. Un’intima necessità di espressione veicolata da un’analisi della propria condizione di giovane, uomo, animale. È stato sicuramente decisivo il mio passato da pilota professionista di moto, le gioie e soprattutto le delusioni vissute in quell’ambito. Attraverso l’arte ho l’opportunità di mostrare realmente cosa provo, il mio lato più intimo. Amo giocare con le persone, con i costrutti sociali, le contraddizioni. In questo senso lo spettacolo e in generale la televisione hanno rappresentato un’efficace mezzo da cui attingere materiale e stili, soprattutto di comunicazione, di ambiguità. Pian piano ho smesso di arrabbiarmi ed ho iniziato a giocare, credo.
Il video Choco late? è una miscela esplosiva di contro-cultura, espressione di una società contemporanea fatta di mille contraddizioni. Come sei giunto ad un lavoro simile?
Forse ho già risposto in parte, però c’è da dire che questo, è un lavoro che esemplifica tutto quello che è stato il mio percorso fino a questo momento. L’idea specifica nasce dal desiderio di rappresentare in chiave visiva quello che è il rapporto con l’io, il subconscio. Tentare quindi di mostrare come attraverso la ricerca di se si possa in realtà rivivere il rapporto interpersonale. Sono consapevole di aver toccato molti punti con quest’opera e credo che la cosa che più mi attragga sia l’essere riuscito a strappare un sorriso seppur stessi parlando di un suicidio.
L’opera 101018 mostra la tua grande abilità con il linguaggio pittorico. Ci racconti meglio questo lavoro e come pensi di sviluppare questa tua linea di ricerca.
101018 è una delle mie ultime opere, conclusa in un momento molto delicato e difficile della mia vita. Con quest’opera ho tentato per la prima volta di avvicinare lo spettatore alla mia opera, renderla più viva, reale, tangibile anche in chiave visiva. Ho tentato di dare un’anima che potesse essere percepita e spero di esserci riuscito. Quest’opera rappresenta un primo passo che non so ancora bene dove mi porterà, e di questo ne sono contento.
YAG/Garage arte giovane
Via Caravaggio, 125
Pescara, 65125
MANUEL TATASCIORE / DONTHURTYOURSELF
a cura di Ivan D’Alberto
Fino al 13 luglio 2019