A volte può capitare che differenti modalità espressive, percorsi formativi e criteri artistici siano volutamente messi a confronto per esaltarne divergenze arrivando poi, in seconda battuta, ad accorgersi dell’esistenza di assonanze nascoste in modus operandi e/o risultati affatto dissimili. Premessa, questa, indispensabile per introdurre l’osservatore-lettore nell’atmosfera da me percepita in “Diversioni”. Visibile al Centro di Documentazione della Ricerca Artistica Contemporanea Luigi di Sarro la mostra, a cura di Davide Silvioli, è nata con un obiettivo sperimentale: far dialogare opere, pratiche artistiche e ricerche creative apparentemente inconciliabili tra loro all’interno di uno stesso spazio espositivo.
Quattro gli artisti che hanno preso parte a tale sfida e che, a lavoro avviato, hanno riconosciuto le sorprendenti affinità emerse in corso d’opera: Fabio Mariani, Priscilla Pallante, Rosario Vicidomini e Medina Zabo.
Lavori inediti, appositamente creati ed eseguiti per tale specifico progetto, che danno luogo ad una collettiva densa ed affascinante predominata dall’alchimia, principio base che sussiste nelle tecniche impiegate: dalla scultura alla ripresa di remote tecniche, dai new media alla pittura.
Nell’ingresso quattro interventi-summa, uno riferito ad ogni creativo, presentano gli incipit delle varie indagini affrontate e sviluppate nelle successive sale espositive.
Accedendo nel primo vano si dischiude davanti ai miei occhi un incontro-scontro tra forze ed energie espressive da cui emergono sculture in rame e lamiere trattate – sia attraverso l’agire umano sia tramite differenti composti chimici e pigmenti naturali – di Medina. Opere in perfetto dialogo, cromatico e tecnico, sia con i legni colorati ed ossidati sia con le pitture realizzate da Fabio con l’antico inchiostro ferro gallico. La perduta usanza pittorica riscoperta ed adottata da Mariani convive, oltretutto, in perfetta armonia con l’installazione di cellule in vetro posta a parete della Zabo, ove l’acquerello steineriano è steso tramite il solo gesto del suo polso sul supporto cartaceo.
Proseguendo il percorso oltrepasso una rigida tenda bianca, metafora di una membrana ottica, per accedere nella stanza “rossa” – colma di segreti e storie leggendarie – di Priscilla. La messa in scena egregiamente prodotta dalla Pallante, sia visivamente sia acusticamente, avvolge lo spettatore multisensorialmente col fine di immergerlo nella vicenda del “Ciucciuì”, misterioso uccello e allegoria delle paure infantili dell’artista.
Avanzando verso il terzo ed ultimo ambiente abbandono la processualità e la finzione fotografica per ri-assaporare la gestualità e manualità pittorica. Qui, piccoli disegni a matita dislocati in due sequenze mi invitano ad avvicinarmi per coglierne i singoli tratti, decisi e al contempo delicati, caratterizzanti la linea espressiva di Rosario. Immagini intime si alternano a rappresentazioni di singole entità vegetali, elementi naturali che riecheggiano nell’evanescente dipinto ad olio su tela, esito ultimo del processo pittorico solitamente impiegato da Vicidomini.
Ripensando a quest’intenso viaggio, vissuto in prima persona, all’interno di tale pluralità di linguaggi intuisco un’urgenza legata all’attuale panorama contemporaneo ovvero la necessità di un confronto reale tra singoli artisti per affermare l’interconnessione multidisciplinare tra idiomi assolutamente paritetici, invitando il pubblico e la critica ad un’interpretazione del fare artistico secondo un approccio diacronico.
“DIVERSIONI”
a cura di Davide Silvioli
dal 13 al 3 luglio 2019
Centro di Documentazione della Ricerca Artistica Contemporanea Luigi di Sarro
orario: mart-sab 16:00 – 19:00
via Paolo Emilio, 28 – 00192 – Roma
info: tel. +39 06 3243513
https://www.centroluigidisarro.it | info@centroluigidisarro.it