Dal Kirghizistan all’Uzbekistan al Turkmenistan, dall’Iran all’Iraq alla Siria, dall’Egitto alla Turchia alla Francia, sono queste le rotte dell’antica Via della Seta che a Dunhuang (Cina) sono state oggetto di studio della prima edizione del Silk Road International Cultural Expo (SRICE), dove, l’Istituto Garuzzo per le Arti Visive di Torino è stato protagonista assoluto insieme al CAEG – China Arts and Entertainement Group. Una liaison culturale, quella fra Italia e Cina, particolarmente convincente nella mostra Dipingere il presente, conclusasi lo scorso ottobre, curata da Alessandro Demma e Fang Zhenning che, nell’intessere un dialogo creativo fra i due paesi, prende le mosse dall’esplorazione del più tradizionale fra i linguaggi espressivi: la pittura per l’appunto. Affatto scontata come idioma artistico, la pittura è nella visione dei due curatori, radice e fusto al contempo di un espandersi ideativo e immaginifico, dove le opere dei 32 artisti, e tutti di diverse generazioni, sono metaforicamente i rami di un intrecciarsi culturale. Quell’attorcigliarsi d’idee, pensieri, segni e gesti, che trovano respiro nella superficie del quadro e nella materia pittorica stessa, stanno all’oggi globalizzato come allo ieri, originario e antico di quella Via della Seta che ha significato, nei rapporti tra queste due realtà sin dal 114 a.C., scambi di ogni sorta, fondanti lo sviluppo della civiltà di entrambi e Paesi.
Quel dialogo oggi è rinnovato e la sua voce si fa sentire nelle opere di Andrea Aquilanti, Franko B, Fabrizio Cotognini, Alberto Di Fabio, Massimiliano Galliani, Daniele Galliano, Paolo Gonzato, Corinna Gosmaro, Silvia Hell, Paolo Leonardo, Mariangela Levita, Pierpaolo Lista, Marco Neri, Pierluigi Pusole, Alessandro Sarra, Giancarlo Scagnolari, Cang Xin, Chen Haoyang, Chen Wenling, Han Yansong, He Wenjue, Huang Ying, Li Di, Li Lei, Liu Jianfeng, Meng Luding, Tao Na & Cong Xiao, Wang Yun, Zhang Xinyu, Zhang Yanzi, Zhang Zhaohui, Zhou Yangming.
Portare Dipingere il presente al Silk Road International Cultural Expo, ha significato per l’IGAV continuare la sua missione sulle ricerche dell’arte italiana attuale e sulla necessità di presentarla in importanti contesti internazionali. Dipingere il presente è – secondo le parole di Alessandro Demma – riflettere sul modo di creare e leggere le immagini – da intendersi – come attività essenziale della vita contemporanea in Cina e in Italia. Che sia la costruzione di uno spazio o la sua decostruzione, la sua raffigurazione reale o illusoria, lo spazio dell’opera deve essere sempre abitato, in senso antropologico e metafisico, dall’artista.