La dialettica fra civiltà umana e natura si concretizza in un’interessante categoria mitografica: quella dell’”Uomo Selvaggio”, ovvero colui (o colei) che vive lontano dagli insediamenti umani, a stretto contatto con la natura, rifiutando (e talvolta ignorando) il sistema di convenzioni sociali, economiche e culturali che siamo abituati a definire come civiltà e progresso. Nasce da quest’idea di Karin Andersen, la collettiva Degli uomini selvaggi e d’altre forasticherie, a cura di Viviana Siviero, che inaugura il 18 Luglio alle 16:00 al Lab 610 XL di Sovramonte (BL) e termina il 30 Agosto.
Un nutrito gruppo di figure note a livello nazionale e internazionale è stato posto in dialogo con artisti emergenti, con l’intento di raccontare la figura antropologica dell’uomo selvatico, direttamente collegata ad una concezione di contesto primigenio, nella sua accezione antropoforma, teriomorfa e fitomorfa. Gli artisti, tenendo presenti particolari studi antropologici, sono intervenuti sui differenti temi, riuscendo ad approfondirli con l’apporto della loro particolare dote sensibile, creativa ed originale. Le opere in mostra sono di: Karin Andersen, Paolo Angelosanto, Anonymus Art, Sivia Argiolas, Gabriele Arruzzo, Alessandra Baldoni, Alessandro Bavari, Bruno Benuzzi, Zaelia Bishop, Stefano Bolcato, Corrado Bonomi, F.lli Calgaro, Christian Castelnuovo, CC.CollettivoCavazora, Jaun Carlos Ceci, Gianni Cella, Sandro Chia, Andersen Cilius, Marco Cingolani, Corina Cohal, Costantin, Carlo Cremaschi, Vanni Cuoghi, Fulvio Di Piazza, Francesco de Grandi, Ericailcane, Tobias Feltus, Nicola Genovese, Massimo Giacon, Daniele Giunta, Gola, Christian Ghisellini, Robert Gligorov, GRAL, Giuliano Guatta, Fabiana Guerrini, Silvia Idili, Sena Yoon, PierPaolo Koss, Chiara Lecca, Franco Lo Svizzero, Vincenzo Marsiglia, Luigi Mastrangelo, Elena Monzo, Nero, Luigi Ontani, Ivan Piano, Serena Piccinini, Vettor Pisani, Marco Prestia, Stephanie Portoghese, Simone Racheli, Elena Rapa, Christian Rainer, Stefania Ricci, Stefano Ricci, Roxy in the Box, Andrea Salvino, Sandy Skoglund, SQUP, Cosimo Terlizzi, Silvano Tessarollo, Fiorenzo Tomea, Silvia Vendramel, Ottokar Von Landwher, Dania Zanotto.
Una sezione speciale della mostra, che esula volutamente dal contesto più colto, ma ben si innesta nella valenza didattica ed esaustiva del progetto, si chiama Magia e teriomorfismo nel fumetto bonelliano, con tavole originali riguardanti il teriomorfismo e la teoria dell’uomo selvaggio, ascrivibile ai fumetti popolari, notissimi al grande pubblico fin dagli anni sessanta: Tex, Martin Mystère, Dylan Dog e altro.