Il writing è una disciplina artistica caratterizzate da una storia e da una natura complesse, che si muove attraverso la fenomenologia degli stili. “Nel writing si raggiunge il proprio stile quando i valori semantici, riconoscibili oggettivamente, sono attribuiti alla scrittura del di-segno del proprio nome” (Dado). L’espressione individuale si manifesta attraverso un linguaggio di forme, stili, tendenze, ricerche e analisi fornite dal contesto, che è la strada. A differenza della street art (o “arte pubblica”), il writing non ha nulla di “pubblico”, “autorizzato” o “condiviso” […] così scrive Fulvio Chimento, ad introduzione della mostra da lui curata: DADO. Sinopie di un writer che dal 12 aprile fino al 11 maggio 2014 occuperà gli spazi del Museo Civico Medievale – Musée de l’Ohm – di Bologna. Sono esposti i bozzetti preparatori di DADO, congiuntamente ai blackbooks, taccuini che l’artista disegna a partire dall’età di 12 anni, all’interno dei quali (come in uno storyboard) è possibile assistere all’evoluzione del suo percorso artistico. Il bozzetto preparatorio gode di uno statuto autonomo rispetto all’opera successiva realizzata a parete attraverso lo spray e in esso è possibile rintracciare una linea di sviluppo che manifesta una continuità tra presente e passato. In tal senso il legame maggiormente diretto con la tradizione è quello con la “sinopia”, ovvero la prima fase dell’affresco, consistente nel disegnare con la terra rossa un abbozzo preparatorio su cartone, propedeutico alla realizzazione dell’opera vera e propria. Il bozzetto per il writing e la sinopia per l’affresco assumono un medesimo valore pratico e teorico, che permette di comprendere le intenzioni originarie dell’artista. Il writing, infatti, oltre a essere un linguaggio autonomo che da 50 anni permette di sperimentare nuove forme di “libertà” artistica, è una disciplina rigorosa che merita di inserirsi all’interno di un dibattito più ampio che riguarda l’arte contemporanee. In quest’ottica il lavoro di DADO è particolarmente significativo poiché disegna le lettere come fossero note musicali da imprimere sul pentagramma, fasci luminosi che segnano l’onda del suono su uno spartito. Il suo stile è profondamente italiano, con un approccio che tende all’analisi razionale del mezzo, persino il suo virtuosismo lascia intravedere una naturale tensione verso l’introspezione del segno grafico, un approccio rintracciabile in molta arte italiana di ieri e di oggi. Inaugurazione sabato 12 aprile 2014 ore 17.00
Dado, (Alessandro Ferri, Bologna, 1975), è artista e teorico del writing. La sua tesi dal titolo Lo stile secondo Dado ha fornito nuove chiavi di lettura per codificare questa disciplina. Partecipa in veste di relatore a seminari organizzati presso l’Accademia di Bologna e le Università di Padova, Venezia e Trento. Espone in spazi prestigiosi, tra questi: il MAR di Ravenna (2013), la Biennale di Venezia (2011), il PAC di Milano (2007); nel 2013 prende parte al progetto Frontier (Bologna, quartiere San Donato).
Info:http://pergolaxchiara.wordpress.com/ohm/