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DAD’AD – festival di poesia e arti performative

La pioggia nel pineto, è arrivata davvero in questo secondo fine settimana di marzo dedicato alla celebrazione della nascita di Gabriele D’annunzio che DAD’AD – festival di poesia e arti performative ha organizzato con l’Associazione Culturale Contemporary in collaborazione con 16 Civico arte contemporanea, Polo Museale dell’Abruzzo e Comune di Pescara, a cura di Lucia Zappacosta con la direzione scientifica di Franca Minnucci. Nonostante la pioggia, l’evento itinerante svoltosi il 12 e 13 marzo fra il Museo “Casa Natale G. D’Annunzio” e Corso Manthoné, è stato accolto con entusiasmo da amatori della poesia dannunziana, appassionati di arte contemporanea e curiosi attirati dalla visita in case e palazzi borghesi privati, aperti al pubblico per l’occasione, all’interno dei quali si sono svolte performance e letture d’eccezione. A segnalare gli eventi c’era un’insolita barca bianca dalla quale si potevano prendere e gustare bicchierini di Sangue Morlacco, il cherry brandy ottenuto dalle ciliegie marasche così nominato Gabriele D’Annunzio nel 1919 in occasione dell’impresa di Fiume, per via del suo colore rosso cupo.

Fra le performance di poesia, in particolare si segnalano le intese letture di Franca Minnucci, scrittrice e attrice, esperta di D’Annunzio, nonché autrice del libro «Eleonora Duse, la fine dell’incantesimo» che con la sua eleganza e presenza scenica ha catturato l’attenzione degli ascoltatori in più occasioni, in particolare durante la lettura avvenuta nella stanza dell’installazione “Velocità” Le ceramiche a freddo di Leo Strozzieri, e poi quella di Tomaso Binga, nome d’arte di Bianca Pucciarelli in Menna, famosissima poetessa italiana, fra i più noti esponenti della poesia sonora e performativa italiana contemporanea che ha proposto un esilarante intervento ironicamente intitolato, come è il suo stile, Il mio Sport è dubitare. Ironia e un tocco di paura per l’uomo senza testa alla finestra di Già Centini, protagonista anche all’interno della Casa Natale di D’Annunzio intento a spolverare gli spettatori e ancora, molto interessante l’intervento de Le costole di d’annunzio che si sono espressi in una performance dal titolo D’un tratto ho un Corpo immenso, direttamente dal balcone della spettacolare abitazione di Andrea Iezzi. Sotto il profilo delle arti visive, in particolare si segnalano le opere di Laura Cionci, bellissimi light-box sul tema dell’essere in sospensione, su una vita in equilibrio e quello di Piotr Hanzelewicz POEMATIC 9000, con la partecipazione di GGG (Gioele Pomante, Giorgia Iezzi, Giulia Di Bernardo), Simone Camerlengo, che con una piccola donazione, anche simbolica, rilasciava da una sorta di improvvisata macchina della verità pensieri poetici al momento.

Abbiamo citato soltanto alcuni interventi ma gli artisti che hanno preso parte all’evento sono molti: Dona Amati, Tomaso Binga, Annarita Borrelli, Salvatore Cammilleri, Sabino Caronia, Già Centini, Christian Ciampoli, Laura Cionci, Marina D’Attanasio, Stefano D’Ettorre, Sara Davidovics, Piotr Hanzelewicz, Le costole di D’Annunzio, Ugo Magnanti, Mic, Franca Minnucci, Anna Pieramico, Giulio Scocchia, Leo Strozzieri, Gloria Sulli.

Inoltre il 13 marzo ha inaugurato il primo appuntamento per 16 Civico con il progetto “Una porta guarda il mare, l’altra la collina”. Due porte, l’una di fronte a l’altra, la cui soglia è un’opera che documenta azioni sul territorio. Due soglie, due lavori a confronto e un limite valicabile. “Una porta guarda il mare, l’altra la collina” è l’ambiente dove si rivivono possibili visioni urbane che sono state dislocate in un interno domestico.

Già Centini e Sara Davidovich hanno presentato due lavori appositamente creati durante il festival sotto la curatela di Lucia Zappacosta.

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