Come nelle passate edizioni, SetUp, l’appuntamento fieristico indipendente, è ricco di Progetti Speciali e un programma talk di spessore.
Segnaliamo il progetto The Garden of Interaction Play /01 che accompagnerà costantemente l’andamento della fiera, ovvero un’opera che unisce interattività, video, suono e scrittura, con un aspetto analogico e una struttura tecnologico-digitale. Si tratta di un’installazione artistica che ridefinisce il concetto di linearità filmica, in cui gli utenti, toccando un tavolo di legno dipinto con una vernice che conduce gli impulsi elettrici, possono decidere l’ordine delle scene, le relazioni tra le immagini e il suono: una creazione collettiva in cui i fruitori diventano co-autori attivi e non semplici spettatori. Il risultato è un’esperienza collettiva, un video (ogni volta diverso) senza inizio e senza fine. Una narrazione corale che esprime molto più delle sue singole parti: 70 video, 12 suoni e varie tracce testuali, vengono gestiti da un software che trasforma gli input tramite una scheda Touch Board – Bare conductive. Il software gestisce le informazioni ma non l’esperienza. L’opera non è solo un video, ma è anche una performance che diventa multivisione, come un giardino fiorito, sempre in movimento, pieno di relazioni inaspettate. Il progetto porta la firma di muschi&licheni design network affiancati nell’allestimento da Cyanagen Research, Development and Production of Reagents for Molecular Diagnostics e nel coordinamento organizzativo di Camilla Falcioni.
Altri Special Project
Progetto Direzioni, in linea con il tema guida della fiera sull’ORIENTAMENTO, s’inserisce perfettamente nell’attuale dibattito sul futuro della street art, aperto proprio dalla città di Bologna, con un’operazione determinata e ben mirata di wall painting di due street artists Corn79 e ETNIK.. S’inserisce sempre in questa tipologia di intervento artistico urbano anche il progetto Symbols – Simboli di libertà, dell’artista Raul che si interroga sulla libertà in tutte le sue forme e gradi, dalla sfera personale a quella pubblica, con un’opera site specific all’ingressodella manifestazione. Proposto dalla GalleriaD406 – fedeli alla linea di Modena, e Moduli d’Arte, insieme a Lorenza Roverato, presenteranno “Un grande disegno“, a cura di Valerio Dehò e con il prezioso contributo della Fonazione Zinelli, un progetto che vede coinvolti il pittore italiano Carlo Zinelli (1916-1974), esponente dell’Art Brut e Gilberto Giovagnoli (1953), pittore e scultore contemporaneo. Ancora segnaliamo: “Ozzehg e il Castello di Chiara” di Paolo Balboni che propone gli scatti artistici di una speciale modella, il progetto fotografico “Eddi birthday and memories”, sempre di Paolo Balboni, e l’installazione “Medusa Medulla” di Pol Palli.
TALK
Il Programma Culturale, realizzato in collaborazione con Algoritmo Festival di Serena Achilli (blogger, curatrice e organizzatrice di eventi culturali) e Massimiliano Capo (direttore artistico del festival di cultura digitale Medioera e curatore dell’organizzazione di eventi culturali) prevede 18 appuntamenti offerti gratuitamente ai visitatori nello spazio dell’atrio dell’Autostazione.
Ad aprire la sessione 2016 di incontri e talk sarà l’appuntamento di venerdì 29, dalle ore 17.00 alle 18.00, dal titolo Orizzontalità dell’arte. Creatività istituzionale e creatività individuale, con Fabio Cavallucci, Direttore del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, Maria Letizia Paiato, Storica dell’arte e curatrice e Stefano W. Pasquini, artista, curatore e scrittore. Il talk, prendendo le mosse dal Forum dell’Arte Contemporanea, ideato dallo stesso Cavallucci, e svoltosi lo scorso settembre 2015 al Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, cercherà di definire i concetti di arte come patrimonio di tutti, arte democratica e i rapporti tra artista, fruitore e istituzioni.
A seguire,“L’artista “aumentato”. Ricerca artistica, percezione di sé e dialogo con il pubblico ai tempi dei social media online appuntamento di venerdì 29, dalle 19.00 alle 21.00, con i relatori Filippo Lorenzin e Alessio Jacona, giornalista che si occupa di tecnologia, innovazione e nuovi media.
Chiude la giornata d’apertura al pubblico di venerdì alle 00.00 il talk Biodiversità e Ibridazione da Biophilia a Waiting PostHuman Project. Biophilia a tasteful exhibition, il progetto a cura di LuciaZappacosta che lo scorso anno si è aggiudicato il premio curatoriale della fiera SetUp, prendeva spunto dalle teorie etologiche secondo cui l’uomo ha una predisposizione biologica che lo porta a cercare il contatto con le forme naturali. Lo sviluppo naturale di questa ricerca coincide con l’incontro del gruppo eterogeneo e polifonico che ha dato vita a A Waiting Posthuman, un progetto che presenta una nuova idea di Postumano, anticipando hic et nunc una riflessione sulle forme di vita dopo la fine dell’antropocentrismo.
Sabato 30 invece, dalle ore 17.00 alle 18.00, il programma culturale prevede l’incontro Hackerare l’arte. L’opera d’arte nell’epoca della riproducibilità tecnica e dell’accessibilità digitale, con Giovanni Boccia Artieri e Antonio Pavolini, Business Analyst, Digital Media, che s’interroga sul ruolo dell’arte nell’ecosistema digitale in cui ci troviamo immersi, sul come si racconta oggi il sistema dell’arte e come e dove si esercita la creatività contemporanea.
Domenica 31, dalle 12.30 alle 14.00, Elisa Sellari, co-curatrice del Festival POP UP! e responsabile comunicazione MAC, presenta il Festival POP UP! ARTE CONTEMPORANEA NELLO SPAZIO URBANO, insieme al documentario Zio Ziegler alla Cava di Arcevia, prodotto da Sky Arte per la serie MURO.
Sempre domenica 31 dalle 16.00 alle 17.00 l’avvocato ed esperta di diritto del mercato dell’arte Lavinia Savini farà un intervento dal titolo: Street Art: di chi è l’opera? Diritti, tutela e conservazione. Riflessioni attraverso la legislazione sulle opere dell’ingegno.
L’interazione tra arte e cibo, trova però ancora spazio in questa edizione, riuscendo a stupire nuovamente con il talk “Presentazione di Mangiafilm. Dizionario enciclopedico della cucina al cinema”. da Salvatore Gelsi che si occupa di sociologia della comunicazione nei media, in particolare nel cinema e da Martina Liverani, Giornalista e scrittrice.
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