Si inaugurerà tra meno di un’ora, la terza ed ultima tappa di Continuum, progetto articolato il cui protagonista è l’artista Raffaele Quida, che vede coinvolti tre curatori: Lorenzo Madaro, Antonella Marino, Michela Casavola e tre città.
Se nel primo (a cura di Madaro a Lecce) e nel secondo intervento (a cura di Marino a Bari), l’artista sceglie il contatto con un pubblico plurale – se non occasionale – per instaurare un rapporto di comunicazione diretto, volto a chiedere l’interazione della collettività; in questo terzo, l’artista analizza il rapporto tra spazio ambientale e pubblico. L’azione svolta è un’esperienza comunitaria, afferma Casavola, curatore di questo evento. La performance si svolgerà a Taranto nel capannone per deposito graniglia calcarea dell’azienda D’Elia, e si focalizza sulla centralità della partecipazione del pubblico, per invitarlo ad essere fruitore attivo, attore vivo.
Obiettivo di Quida è veicolare attraverso il suo intervento percezioni e riflessioni sui luoghi quotidiani: un’esperienza sensoriale, simbolica che esprima il senso del vivere, attraverso l’interferenza con i protocolli sociali precostituiti.
L’esito delle tre performance, ampiamente documentate, sarà esposto nel settembre 2017 a Milano nell’ex Fornace dell’Ecomuseo Urbano, in una mostra personale a cura di Alessia Locatelli.