“Ci porti un piatto?” Tutto ha inizio con questa semplice e inusuale richiesta.
Un invito a partecipare, rivolto alla comunità salernitana, da parte del collettivo DAMP (Luisa de Donato, Alessandro Armento, Viviana Marchiò, Adriano Ponte), gruppo artistico napoletano fondato nel 2017, che trae dal dialogo con la specificità di luoghi e persone l’ispirazione e lo stimolo per interventi installativi minimali, ma dal forte impatto visivo, che inducono a più profondi momenti riflessivi.
Partire dalla quotidianità, dall’oggetto al contempo più banale e indispensabile nella vita domestica di ciascuna persona, per costruire un discorso collettivo, che sappia parlare di partecipazione, collaborazione, unità e totalità.
Gli abitanti di Salerno, attraverso il semplice atto di donare un piatto, diventano così parte attiva e indispensabile dell’installazione artistica del collettivo: Pixel, progetto site specific, pensato e realizzato per far rivivere lo spazio dell’ex chiesa cinquecentesca di San Sebastiano del Monte dei Morti, detta anche “dei Morticelli”, nel centro storico di Salerno.
Il titolo dell’intervento – ricollegandosi immediatamente alla definizione informatica – rimanda all’idea di qualcosa di infinitamente piccolo, singole particelle che nella loro unità minima formano un insieme organico e definito da cui scaturisce l’immagine visibile.
Partendo da questo concetto, ogni singolo piatto donato dagli abitanti della città diventa una piccolissima, ma indispensabile, parte di un tutto più grande, di un progetto in cui il singolo assume valore solo all’interno di una visione d’insieme e in un’ottica di dialogo e collaborazione comunitaria.
Le stoviglie, riempite d’acqua e raggruppate in circolo sul pavimento al centro della chiesa, si trasformano così in frammenti di specchi che, attraverso un suggestivo gioco di riflessi, ricompongono e restituiscono l’immagine di una chiesa dimenticata e abbandonata.
L’intervento artistico di DAMP, curato da Cobbler-spazio per l’arte contemporanea, con il contributo delle Fondazioni Pietro Lista e Filiberto Menna e testo critico di Maria Giovanna Sessa, si inserisce nell’ambito del più ampio progetto SSMOLL del collettivo Blam, in collaborazione con il Dipartimento di architettura di Napoli e con il comune di Salerno.
Alla base di questo singolo intervento si pone quindi uno strutturato progetto di rigenerazione, che ha lo scopo di rivitalizzare e rifunzionalizzare la struttura di un Bene storico comune – ormai abbandonato e sconsacrato da molti anni – per restituirlo alla comunità, attraverso l’attivazione di processi creativi di natura collaborativa.
L’azione comunitaria di donare un piatto diventa metaforicamente il contributo personale di ciascuno a mettere un pezzo di sé in questo progetto, trasformando la fredda e spoglia struttura della chiesa in un contenitore vivo, in cui i valori di accoglienza, partecipazione e convivialità, trasmessi dall’immagine familiare delle stoviglie, possano magari trasformarsi in principi attivatori di futuri interventi di riuso adattivo del bene storico.
L’intervento sarà visitabile fino al 5 febbraio 2019 tutti i giorni dalle 18 alle 20, presso l’ex Chiesa di San Sebastiano del Monte dei Morti, in Largo Plebiscito, Salerno.