Ci lascia all’età di 93 anni Marisa Merz. Moglie di Mario, unica artista donna esponente della corrente dell’arte povera esordisce negli anni Sessanta a Torino con lavori fortemente ispirati a tematiche femministe. Sin dagli esordi amica di “Segno”, Lucia Spadano e Umberto Sala la ricordano con affetto, così anche tutte le persone che negli anni hanno scritto di lei. Fra le ultime recensioni pubblicate ricordiamo quella di Paolo Balmas sulla mostra del 2016 al MACRO di via Nizza a Roma insieme a Mario Merz (scomparso nel 2003) inserita sul n. 257 di cui riportiamo un estratto.
“…il percorso seguito da Marisa – afferma Paolo Balmas – è diverso, in quanto per lei il tasto unificante su cui fare pressione sin da subito è sempre stato quello del tempo. È il tempo che va preservato dall’aggressione sottile e implacabile dell’ideologia produttivista, che va depurato dall’idea che ne esista un uso necessitato in quanto logico, efficiente, e vincente, al di la delle esigenze, dei bisogni e dei desideri di chi andrà ad abitarlo concretamente, interpretandolo secondo i ritmi di una biologia personale anch’essa non universalizzabile e concettualizzabile nella rigidezza di una prescrizione assoluta. Se il tempo non è una scansione precostituita di momenti da riempire, ma un succedersi di differenze da osservare, apprezzare e preservare come valori, ecco che l’opera d’arte non avrà più bisogno necessariamente di un palcoscenico su cui apparire, di una serie di repliche da tenere per un pubblico indifferenziato, o di un piedistallo su cui ergersi per simboleggiare un’eternità che tutto è fuorché il contrario della morte. Di qui la sua tendenza a tessere con fili tecnicamente impropri ma simbolicamente persuasivi l’effimero solo apparentemente tale che di volta in volta ha aderito alla nostra persona o rivestito la nostra casa in un succedersi di momenti il cui significato è universalizzabile sì, ma solo in virtù della universalità della dimensione privata, dell’ascolto silenzioso di tutte quelle trasformazioni del sentire che a più riprese ci invitano a indirizzare le nostre energie più profonde verso la rete di affetti, ricordi, sogni e desideri che ci costituisce come individui…”.
Un’importante mostra dedicata a Marisa Merz sarà aperta al MASILugano il prossimo 21 settembre 2019 prodotta e curata in collaborazione con la Fondazione Merz, in parallelo ad un nuovo ed inedito allestimento di “A Collection in Progress”.