Ci lascia a quasi 81 anni Jannis Kounellis, l’artista greco che si sentiva italiano. Arrivato da Atene a Roma all’età di 19 anni per studiare all’Accademia delle Belle Arti, nel 1960 esordisce con una mostra personale alla galleria romana “La Tartaruga” e nel 1972 partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia. Diventato un’icona dell’arte povera, dagli anni Settanta in poi è considerato il più grande artista “italiano” a livello internazionale. Nei musei e nelle gallerie di tutto il mondo Kounellis ha portato gli elementi di un universo fatto di travi di ferro, sacchi di carbone e cappotti scuri, sintesi di un personalissimo linguaggio poetico.
Nei decenni Segno ha dedicato al maestro e alla sua intensa visione dell’arte numerose copertine e articoli. La rivista lo ricorda con affetto.