È, quella di Napoli, una bellezza implacabile, luminosa, febbrile. Ma anche vilipesa e condannata alla noncuranza.
Nel cuore di Napoli, la chiesa di Santa Maria della Misericordia, detta la Misericordiella, ospita SMMAVE-Centro per l’Arte Contemporanea. Il movente di SMMAVE è riportare alla luce lo splendore, fragile ed a lungo mortificato di un luogo col fine di restituire all’esperienza artistica i fondamentali valori di bellezza e di verità. SMMAVE è una giovane fucina di attività ed è dedicata alle arti visive e alle discipline storico-artistiche, con collegamenti trasversali alle aree della musica, del teatro, delle scienze.
Abbiamo intervistato il presidente di SMMAVE, l’artista Christian Leperino.
Serena Ribaudo. Cos’è SMMAVE?
Christian Leperino. SMMAVE è un nuovo centro per l’arte contemporanea che, con l’associazione di cui sono presidente, abbiamo fondato a Napoli, nella chiesa di S. Maria della Misericordia, detta La Misericordiella, nel quartiere Vergini. La chiesa è molto antica, probabilmente ha origini trecentesche, ed è stata ricostruita e ampliata più volte nel corso dei secoli dal 1500 fino all’intervento settecentesco, i cui raffinati stucchi barocchi caratterizzano ancora oggi gli interni. Durante il secolo scorso la Misericordiella, chiusa al pubblico e non più adibita al culto, era stata abbandonata a lungo all’incuria e al degrado. In particolare, i bellissimi ambienti ipogei erano completamente pieni di rifiuti e macerie edili illegalmente sversati.
Come nasce la volontà di recupero e di riapertura della Misericordiella?
Dal luglio del 2015 la Misericordiella ci è stata affidata in comodato d’uso dall’Arciconfraternita di S. Maria della Misericordia e dalla Curia di Napoli. Da allora la nostra associazione sta portando avanti, con un grande sforzo volontario, il recupero e la valorizzazione della chiesa. Ripulire, recuperare, restituire le memorie materiali e immateriali del passato. Prendersi cura per ricostruire e costruire nuovo senso. A questo SMMAVE oggi sta lavorando affinché un bene prezioso per la città torni a nuova vita come centro di ricerca e produzione artistica, un luogo aperto all’incontro, alla relazione, alla partecipazione.
Quali sono le attività di SMMAVE?
L’impegno di SMMAVE è quello di creare un nuovo presidio culturale che contribuisca allo sviluppo e alla rigenerazione del nostro territorio. Collaborano al progetto storici dell’arte, artisti, architetti, fotografi, restauratori, esperti di cinema e di teatro. Un team multidisciplinare aperto alla relazione con il quartiere, alla collaborazione con le istituzioni culturali e alla partecipazione di altri artisti, studiosi, associazioni. Oltre alle attività di recupero funzionale del complesso, il gruppo di lavoro di SMMAVE è impegnato nello studio e nella ricerca scientifica sul bene, anche con la collaborazione di studenti di facoltà universitarie e dell’Accademia di Belle Arti.
Così oggi abbiamo raggiunto l’importante obiettivo di aprire al pubblico la chiesa con esposizioni, performance teatrali e musicali, laboratori d’arte ed inoltre con visite storico-artistiche e itinerari di valorizzazione del quartiere in sinergia con altre associazioni del Borgo Vergini. In questa direzione va anche la nostra partecipazione ad ExtraMann, un progetto di collaborazione tra il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e la rete delle nuove realtà che in questi anni sono nate a Napoli per valorizzare il patrimonio culturale abbandonato e poco conosciuto della città.
Attualmente SMMAVE ospita Epifanie 02. Ce ne può parlare?
“EPIFANIE 02” è il risultato degli oltre due anni di lavoro della seconda edizione del “laboratorio irregolare” di Antonio Biasiucci, un progetto nato nel 2012 per rispondere all’esigenza di creare un percorso per giovani artisti, completamente gratuito, in cui trasmettere un metodo di costante approfondimento e critica del proprio lavoro. Gli otto giovani artisti del LAB 02 – Pasquale Autiero, Ciro Battiloro, Valentina De Rosa, Maurizio Esposito, Ivana Fabbricino, Vincenzo Pagliuca, Valerio Polici e Vincenzo Russo – espongono i loro portfoli, circa 150 opere fotografiche, su un tavolo lungo 15 metri, illuminato da un’unica striscia di luce, al centro della navata. La mostra, che si svolge nell’ambito del Napoli Teatro Festival Italia, ha ricevuto anche il Matronato del Museo MADRE.
Quali sono i prossimi appuntamenti di SMMAVE?
Da settembre riprenderanno le attività di didattica e produzione artistica, con laboratori di arti visive, anche in collaborazione con le istituzioni scolastiche della città, e il laboratorio interculturale di teatro – la “Compagnia di K” – curato dalla drammaturga e regista Linda Dalisi.
Dal punto di vista espositivo, la prima mostra in programma per la stagione autunnale sarà il frutto di un inedito progetto artistico sul ritratto nato dal quartiere e specificamente ad esso dedicato.
Quali invece gli imminenti progetti di Christian Leperino artista?
In questo periodo sto lavorando ad una personale all’estero e sto portando avanti la mia ricerca sul “corpo” della scultura e sui suoi materiali. M’interessa sviluppare ulteriormente la riflessione sul rapporto tra essere umano e architettura, l’innesto di elementi anatomici ed inorganici. Il corpo, con i suoi “saperi” e le sue lacerazioni, ma anche il riemergere di frammenti del passato, da quella storia della scultura con la quale per un artista consapevole non è possibile non tornare a fare i conti…