Questo ultimo anno il mondo dell’arte – purtroppo – lo si ricorderà soprattutto per i troppi decessi che lo hanno caratterizzato. Sono stati continui gli addii di commiato che abbiamo compilato da quello di Jannis Kounellis scomparso il 16 febbraio a quello di Concetto Pozzati che ci ha lasciato solo qualche settimana fa. Amici di una vita per la nostra rivista e artisti dalla carriera certa e brillante che ricordiamo e ricorderemo sempre con affetto ma con alle spalle una vita intera e piena dedicata a una visione. Ma quando a lasciare l’esistenza, una carriera in divenire ma già segnata da successi e riconoscimenti, un futuro nel mondo dell’arte certo e radioso, è una giovane, talentuosa e profonda artista di 39 anni, allora tutto si spezza in modo indescrivibile. È scomparsa Chiara Fumai. A darne la notizia per primo è Pietro Marino sulla propria pagina FB. Pietro, oltre che amico da più di 40 anni è penna autorevole e seria e la prima impressione, ieri sera 16 agosto 2017, è che se lo scrive lui – purtroppo – non può essere uno scherzo. Poi seguono a ruota i messaggi continui degli amici artisti, dei colleghi, dei nostri collaboratori e di tutto un universo che non crede fino in fondo a questa notizia. E invece è vero.
Chiara Fumai non ha retto al peso della vita e ha lasciato che i tormenti della sua arte – completamente autobiografica – prendessero il sopravvento. Non importa il perché. Il perché è solo suo. Per tutti noi resta solo la certezza di avere perso una grande promessa.
A raccontare chi era Chiara e la sua opera non c’è voce più sentita di quella di Antonella Marino che oggi su Repubblica ne racconta la carriera ma anche la vicinanza umana e che l’ha sempre sostenuta, anche sulle nostre pagine, promuovendone continuamente l’opera.
“Fin dagli inizi della sua rapidissima carriera, quando si fece conoscere in una serissima lecture alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino nel 2010 presentando l’attività di Nico Fumai, cantante della italo disco anni Ottanta, con tanto di discografia al seguito. Anche gli addetti ai lavori caddero nel tranello ben orchestrato, non accorgendosi che Fumai era un personaggio totalmente inventato: un’identità presa in prestito dal padre dell’artista. Subito dopo era entrata in causa un altro tipo di finzione: la personificazione di personaggi realmente esistiti.
Non più performance, ma a sorpresa anche dipinti e oggetti manuali. Mi aveva invitata a seguirne l’iter, era entusiasta. E appena tre settimane fa mi aveva chiesto di accompagnarla per portare un piccolo uccello ferito all’oasi faunistica regionale di Sannicandro. In quell’occasione avevamo palato a lungo: diceva di sentirsi meglio, stava comprando casa a Bruxelles nella prospettiva di trasferirsi lì a fine anno. Propositiva, piena di progetti. Ma per qualche motivo incomprensibile, e soprattutto inaccettabile, i suoi fantasmi sono ricomparsi, sconfiggendola”.
Antonella Marino
http://bari.repubblica.it/cronaca/2017/08/17/news/bari_piange_l_artista_39enne_chiara_fumai_e_morta_in_una_galleria-173207066/
Tutta la redazione di Segno si stringe intorno alla famiglia di Chiara e agli amici e professionisti che le erano più vicini con sincerità e stima.