Tutto pronto per il grande ritorno del Premio Michetti, che al compimento dei suoi primi sessantanove anni si prefigge lo scopo di portare, dal 14 luglio al 30 settembre 2018, nei luoghi tanto amati dal “Vate” e nello specifico all’interno dello splendido spazio del MuMI – Museo Michetti di Francavilla al Mare, le tendenze dell’arte contemporanea in Italia. “Che arte fa oggi in Italia” è infatti il tema scelto dal curatore Renato Barilli, uno dei più importanti nomi nel campo della storia e critica d’arte del nostro paese, che negli anni ha consolidato un forte legame con Francavilla al Mare e con il grande nome di Michetti, di cui ha promosso mostre, anche all’estero, fino alla retrospettiva del 2011 dedicata a Mattia Moreni.
Il titolo proposto risponde al compito che un critico militante come Barilli sente di avere in primo luogo, quello di fiutare l’arte e di avvisare il pubblico dove questa stia andando e ciò è possibile proprio grazie alla grande esperienza maturata da Barilli come curatore e “talent scout”, basti pensare a “Officina Italia 2” del 2011 e “Biennale Giovani 3” del 2015, nelle quali giovani artisti promettenti, ma non ancora affermati, hanno trovato il loro trampolino di lancio verso un posizionamento sicuro nel panorama artistico italiano, nonostante un’età che non supera quasi mai i 40 anni.
Sicuramente nel campo dell’arte contemporanea stiamo vivendo un momento libero da movimenti e tendenze dominanti, fattore questo che permette una maggiore libertà di espressione e un ampio eclettismo artistico. Questa “no-wave” ha portato l’arte a ri-sensibilizzarsi, per cui si allontanano soluzioni “concettuali”, così come un affidarsi totale alla fotografia, ricompare in varie forme la “vecchia signora” pittura, magari favorita dall’attuale diffusione della “street art”, anche con la ricomparsa di finalità decorative. Non per questo spariscono le installazioni, cui senza dubbio ricorrono molti dei partecipanti a questa edizione del Premio, ma anche queste rivelano una raffinata sensibilità per materiali, magari di antica storia e nobiltà.
Barilli ha sempre creduto che la ricerca artistica si affidi a ritmi pendolari, e dunque ora si tratta di documentare un’oscillazione verso esiti di ritrovata sensorialità, seppure giocata in tanti modi, estrosi e personali così come interpretano gli artisti che fino ad oggi hanno confermato la propria partecipazione al Premio: Alex Bellan, Renzo Borella, Alvise Bittente, The Bounty Killers, Elena Brazzale, Lucilla Candeloro, Lorenzo Di Lucido, Elisabetta Di Maggio, Anna Galtarossa, Nicola Gobbetto, Elisa Ghioni, Paolo Gonzato, Andrea Grotto, Giorgio Guidi, Antonio Guiotto, Kensuke Koye, Federico Lanaro, Laurina Paperina, Lisa Lazzaretti, Marinangeli/Placucci, Cristiano Menchini, Matteo Montani, Emmanuele Panzarini, Chiara Pergola, Alessandro Roma, Giorgia Severi, Alberto Tadiello, T-Yong Chung, Adriano Valeri, Lucia Veronesi.
Quella del 2018 si prospetta, quindi, come una grande edizione del Premio Michetti grazie anche all’impegno profuso dal Presidente della Fondazione Michetti, Carlo Tatasciore, che in questi mesi ha lavorato senza sosta per permettere un vero e proprio rilancio di una delle kermesse d’arte contemporanea più importanti del nostro paese. Non resta che aspettare il giorno del vernissage seguendo la Fondazione Michetti attraverso i canali social ed il sito internet www.fondazionemichetti.it