Si inaugurerà sabato 15 marzo Respiro silente, personale di Caterina Arcuri, a cura di Massimo Bignardi, negli spazi espositivi del Museo FRAC, una mostra che induce a riflettere sulla spazialità e sulla costruzione degli ambienti. Arcuri si inserisce in quel dibattito complesso che posiziona al centro la figura femminile, nella volontà di valutare adeguatamente le possibilità e la necessità del potenziale espressivo della donna nella società quotidiana.
La mostra si articola in tre macro aree: attraverso installazione e proiezioni, l’artista occupa con forza l’ambiente. Da Fonti, installazione dallo sviluppo orizzontale composta da sei elementi, ai tre schermi delle tre opere-video Nella luce, Genesi e Oltre il confine, per finire ad una serie di lavori alchemici legati alla natura degli elementi acqua, terra, fuoco, tra i quali Mater e Origine, collocati a parete, e due sculture Natura.
In mostra è ben visibile una connotazione sullo stato dell’arte in generale, che «(…) tramite elementi simbolici e corporali della femminilità – secondo quanto afferma Paolo Aita – oggi c’è una sensibilizzazione dello spazio che, invece di essere rappresentato come una mappa, viene trattato alla stregua di un archivio di segni obliati di una condizione dolorosa, per fortuna ormai superata».
Arcuri propone in questi ultimi lavori «una libertà che ha ormai lasciato alle spalle l’amarezza della solitudine, il diario intimo della memoria, fil rouge di Genesi un video del 2011. Sono opere con le quali si è infatti spinta al di là di quella soglia che solo apparentemente aveva varcato quando, negli ultimi secondi di Oltre il confine (video del 2008), si era lasciata inghiottire dalla luce» (Massimo Bignardi).