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Bruno Vescovo, Primo ballerino della Scala

Che cos’è l’arte? Un lavoro, oppure un hobby?

Secondo me l’arte non può definirsi né lavoro né, tantomeno, un hobby. L’arte non è altro che la sublimazione del proprio io. La danza, che è il mio caso, è forse la più antica espressione dell’uomo insieme al disegno. Ebbene, sono convinto che i nostri antenati, in quei momenti, riuscivano a “uscire” dal quotidiano e come in trance si sublimavano.

Vissi d’arte o vissi d’amore?

L’arte e l’amore non possono escludersi a vicenda, anzi sono convinto che siano complementari, con tutte le sfumature, appunto, dell’amore (gioia, felicità, dolore) e di qualsiasi forma d’arte (poesia, scultura, disegno, ecc.). 

Si dice che sia un tipo strano: hai mai incontrato o conosciuto un’artista?

Io sono un artista, ma non mi reputo così strano. A guardarli bene, sono strani pure i salumieri, i fruttivendoli, i baristi e tutti coloro che fanno parte del quotidiano. 

Si dice anche che sia un narcisista estremo. O un caratteriale disturbato?

Ma siamo tutti un poco narcisi e, del resto, guai se non ci piacessimo e non avessimo stima di noi stessi. Naturalmente è fondamentale conoscere i propri limiti.

Perché acquistare un quadro, un’opera d’arte?

Io-Noi siamo portati ad “ammirare”, quindi perché no, avendone i mezzi, acquistare un’opera d’arte che comunque può soddisfare i miei gusti, ma non quelli di un’altra persona.

In che misura è “ricco” un artista (contemporaneo)?

Dipende cosa si intende per ricchezza! Una persona può essere ricca (pecuniariamente parlando), ma arida di cuore; cosa che reputo orrenda. Meglio essere ricchi di sentimenti, anche negativi (ahimé), che avere conti in banca favolosi e “sentirsi” poveri.

Parlando di libertà, sei tentato a immaginare l’artista come un soggetto anarchico o vincolato dal sistema?

Sono convinto che un artista, al di là del suo credo politico, debba essere di tutti e quindi svincolato dalla politica. Personalmente reputo miserabili quegli artisti che hanno il cuore “a sinistra” e il portafogli “a destra”. Li ritengo opportunisti più che artisti, tout court.

Quali sono le esigenze di un’artista? Materiali o solo estetiche?

Un artista si nutre di estetica, ma ciò non esclude la partecipazione al quotidiano e, quindi, al materialismo.

Artisti o artiste, a chi daresti lo scettro?

Penso che un artista non abbia “sesso” e ribadisco che essere gradevoli non può essere né maschile, né femminile. Quindi assoluta parità: un re e una regina!

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