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BoCs Art Cosenza | Ore 18.00. 13° giorno di residenza

23 ottobre. Domenica piovosa. Siamo un po’ tutti rintanati nei nostri Bocs, ma comunichiamo attraverso una chat su WhatsApp che ogni giorno viene goliardicamente rinominata. Ci si diverte con poco anche perché pochi giorni ci separano dalla mostra finale prevista per il 28 di questo mese. La giornata è raccolta e affiorano riflessioni sui lavori che crescono. Affianco al mio Bocs, a destra Dunia Mauro, a sinistra Elena Diaco Mayer e poco più in là Federico Losito. Per una strana coincidenza Elena e Federico stanno lavorando su un progetto molto intimo e soprattutto dedicato a due personaggi del mondo dell’arte. Elena Diaco dedica il suo lavoro a un grande intellettuale che è venuto a mancare poco tempo fa: Paolo Aita. Nato nei pressi di Cosenza, dal pensiero raffinato ed elegante manca a tutti. Ho avuto modo di conoscerlo anche io, a Roma per troppo poco tempo però. Sembra una installazione elegante quella che propone Elena: l’incisione su superfici argentate di alcune poesie di Emily Dickinson mirabilmente tradotte da Paolo poco prima di morire. “La “Grazia”, il “Paradiso” di cui scrive la poetessa americana nelle traduzioni di Paolo, corrispondono a quei momenti in cui il peso della vita si solleva, sono piccole estasi in cui vita e morte sono sinonimi. Nei trittici di Elena Diaco c’è tutto, meno il suo peso. Le striature che ondeggiano sulle superfici di alluminio, le parole di una poetessa in perenne rapporto con l’assoluto, parole tradotte da un amico che non c’è più, sono l’immagine senza immagine della vita che ci accoglie da sempre. Lì nulla muore e nulla nasce, tutto semplicemente è”. Questo è un intervento sul lavoro di Elena di Guglielmo Gigliotti. E direi che vale la pena soffermarci sul lavoro di questo omaggio.
Di altra natura è invece l’omaggio di Federico Losito ad una figura controversa dell’arte: Saverio Rotundo classe 1923 di Catanzaro conosciuto come “U Ciaciu”. Quello di Federico è un omaggio alla passione, alla cultura, al rispetto per le piccole figure che diventano grandi sulla “strada”. Nel suo Bocs scorgo opere che ritraggono un vecchio, Saverio Rotundo, con le rughe scavate dal tempo e dall’invenzione di una pittura assemblata alla fotografia con interventi in pasta di sale e resine. E’ un lavoro intimo e che solo un artista passionale come Federico Losito può portare a termine.
Qualcosa di completamente diverso si sta svolgendo nel Bocs di Dunia Mauro, artista con capacità sensitive. Qualcosa di altrettanto intimo, ma che capovolge il rapporto Opera/Spettatore. L’artista usa la divinazione per leggere le costellazioni “animali” di 9 artisti attraverso il lancio di 9 animaletti giocattolo.
Un nuovo rituale dove l’azione di lanciare gli animali è solo il punto d’inizio di un percorso evolutivo: “Sto sperimentando un mio nuovo e personale metodo di Divinazione che attinge da simboli e archetipi personali per leggere gli altri nelle loro complessità e sfaccettature. Ho coinvolto nove persone per creare nove Costellazioni Animali” aggiunge Dunia. E’ l’opera che legge lo spettatore e che entra nel profondo. Io sono stata protagonista di questa ricerca. Ecco… vado a riflettere: nulla sarà più come prima. Dunia, hai centrato in pieno.

Da il DIARIO di Jasmine Pignatelli arista in residenza per Bocs Art Cosenza | II sessione anno 2016

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