Per la quarta personale presso Raucci/Santamaria, Cheyney Thompson (nato a Baton Rouge, Louisiana, 1975, vive e lavora a New York) presenta una serie di dipinti che concludono una nuova ed ultima serie di opere. Lavori che continuano ad essere indirizzati a ulteriori analisi sulla tecnologia, distribuzione e veicolazione della pittura.
Prendendo in prestito modelli algebrici ed algoritmi presenti nella struttura e nello studio della statistica, applicati ai processi economici e finanziari, l’artista tenta di tradurre in una rappresentazione bidimensionale pittorica la dimensione astratta dei dati che la compongono. Thompson prova, nell’uso del colore, a creare una struttura di fondo combinando modelli standardizzati, in uso nel sistema del pittore ed inventore Albert Henry Munsell. Questo sistema dei colori o più semplicemente sistema Munsell è uno spazio dei colori usato come standard internazionale per definire i colori in base a tre coordinate dimensionali: tonalità, luminosità e saturazione. Sistema che venne creato da Munsell all’inizio del XX secolo e adottato negli anni trenta dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti d’America come sistema di colori ufficiale per le ricerche sul suolo e tuttoggi applicato graficamente nei prospetti statistici relativi ad agricoltura e industria. Nel contempo i dati risultanti dal set dei valori del colore sono stati poi utilizzati per creare un modello spaziale di tutti i colori derivati dalle dimensioni della galleria e poi tradotti nelle opere esposte. In questo modello spaziale Thompson ha inserito un’entità teorica, una unità immaginaria, che in statistica viene chiamata Stocastica. Un dato arbitrario che viene introdotto per verificare un calcolo probabilistico di possibili dimensioni spaziali e tradotti in passi casuali o passeggiate, definiti in una cosiddetto “random walk”. Un “casuale” che appartiene allo studio di alcuni tipi di movimento apparentemente non legati ad un preciso ordine e soprattutto presenti nelle osservazioni del botanico Robert Brown che nel 19° secolo studiò i pollini che galleggiano sull’acqua. Osservazioni che furono poi ordinate in schemi e formule dal matematico Louis Bachelier e successivamente usati nei modelli delle fluttuazioni dei mercati azionari e finanziari agli inizi del 900. In questo caso il “casuale” presente nel soggetto di Thompson produce una nuova sequenza di valori del colore, mappato da una griglia fatta di piccoli quadrati in un percorso contiguo , non intersecanti, e che diventa simile ad uno schema grafico computerizzato. Una dimensione che cerca di dare forma e visibilità al movimento continuo dei flussi di dati e codici che incessantemente si moltiplicano in un apparente caos per noi non percettibili se non fissati e tradotti nella contemplazione delle opere.
La mostra, inaugurata lo scorso 6 aprile, resterà aperta fino al 6 maggio.
Raucci/Santamaria Studio Project – Via Francesco Redi 23 – 20129 Milano