La Giuria Internazionale della 55. Esposizione Internazionale d’Arte composta da
Sofía Hernández Chong Cuy (Messico),
Francesco Manacorda (Italia),
Jessica Morgan (Gran Bretagna) Presidente della Giuria,
Bisi Silva (Nigeria),
Ali Subotnick (Stati Uniti) ha assegnato oggi i premi ufficiali nel corso della premiazione e inaugurazione della 55. Esposizione:
Leone d’oro per la migliore Partecipazione Nazionale al Padiglione dell’Angola, che partecipava per la prima volta alla Biennale, con il progetto Luanda, Encyclopedic City di Edson Chagas negli spazi di Palazzo Cini, Commissario: Ministero della Cultura. Curatori: Beyond Entropy (Paula Nascimento, Stefano Rabolli Pansera), Jorge Gumbe, Feliciano dos Santos.
Leone d’oro per il miglior artista della mostra Il Palazzo Enciclopedico a Tino Sehgal per l’eccellenza e la portata innovativa del suo lavoro che apre i confini delle discipline artistiche.
Leone d’argento per un promettente giovane artista della mostra Il Palazzo Enciclopedico a Camille Henrot per aver contribuito con un nuovo lavoro capace di catturare in maniera dinamica e affascinante il nostro tempo.
Una menzione speciale è attribuita a Sharon Hayes per la spinta a ripensare l’importanza dell’alterità e la complessità delle negoziazioni tra la sfera personale e quella pubblica.
Un’altra menzione speciale è per Roberto Cuoghi per l’importante e convincente contributo alla Mostra Internazionale.
Una menzione speciale è attribuita ai Padiglioni congiunti di Lituania e Cipro per l’originalità del formato curatoriale che vede insieme due paesi in una singola esperienza.
Un’altra menzione speciale è per il Padiglione del Giappone per l’acuta riflessione sui temi della collaborazione e del fallimento.
I Leoni d’oro alla carriera sono stati attribuiti all’artista austriaca Maria Lassnig e all’artista italiana Marisa Merz. La decisione è stata presa dal Cda della Biennale presieduto da Paolo Baratta, su proposta del Curatore della 55. Esposizione Massimiliano Gioni, con le seguenti motivazioni: Maria Lassnig “Per oltre sessant’anni Maria Lassnig ha indagato la rappresentazione del corpo e dell’individuo in una serie di dipinti che ritraggono l’artista spesso in uno stato di irrequietezza, eccitazione e disperazione. Con i suoi autoritratti Lassnig ha composto una personale enciclopedia dell’auto-rappresentazione e – attraverso quelli che chiama i “body-awareness paintings”, ovvero i dipinti di “auto-coscienza corporea” – ha trasformato la pittura in strumento di auto-analisi e di conoscenza del sé. A novantatre anni Lassnig rappresenta un esempio unico di ostinazione e indipendenza che merita di essere celebrato con il riconoscimento del Leone d’Oro alla Carriera.” Marisa Merz “Dagli anni Sessanta Marisa Merz si è imposta come una delle voci più singolari dell’arte contemporanea. A partire dal suo lavoro svolto in parallelo ai protagonisti dell’arte povera, tra i quali Marisa Merz si distingueva per la riflessione sulla sfera dello spazio domestico e femminile, l’artista ha sviluppato un linguaggio personale in cui pittura, scultura e disegno si combinano per dare forma a immagini all’apparenza arcaiche e primordiali. In queste icone contemporanee, volti stilizzati affiorano alla superficie come apparizioni divine. Questa pittura epifanica, coltivata per anni in solitudine, ci invita a guardare il mondo a occhi chiusi, perché – come recitava il titolo di una mostra di Marisa Merz del 1975 – “A occhi chiusi, gli occhi sono straordinariamente aperti”.”