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Bianca Garavelli

1 Ammazzare il tempo: con quali armi?

Perché ammazzare il tempo? È così veloce nel fuggire che non vale la pena di inseguirlo. Invece, propendo per dialogare diplomaticamente col tempo: conquistarlo, prenderne di più per esplorare la vita.

2 “Da qui all’eternità”: è un lungo viaggio, in quale stazione fermarsi?

Nella stazione in cui c’è più amore. Il viaggio della vita permette scambi d’amore quasi infiniti. Non mi riferisco solo all’amore fra due persone, o in una famiglia: l’amore si può dare e ricevere in qualunque ambiente e circostanza. Scelgo di fare ciò che faccio con amore: so che dove dono il mio amore, ne troverò altrettanto, se non di più. 

3 Scrive Montale: “… l’attesa è lunga, il mio sogno di te non è finito”. Ma i sogni finiscono? O si interrompono?

I sogni non finiscono mai. La nostra stessa vita, diceva un celebre scrittore, è un grande sogno, da cui ci sveglieremo forse solo per farne un altro. I sogni sono espansioni della nostra psiche che ha capacità creative insospettabili. Secondo gli Aborigeni australiani il mondo è stato creato nel «tempo del sogno», una fase creativa della grande mente divina da cui proviene tutto ciò che esiste.

4 “Sarei inarrestabile se solo riuscissi a incominciare”: quali pronostici per il “quando”?

Il “quando” è solo una questione di fiducia: in sé e nel proprio progetto. Solo la paura può allontanare il “quando”, ritardare un inizio. Possiamo però diventare amici della nostra paura.

5 Ieri, oggi, domani: un labirinto dove perdersi o ritrovarsi?

Pensare a ieri è ritrovarsi, è capirsi; ricordare è riscoprire, e ricreare. Oggi è sempre sfuggente, friabile. Domani è un modo per riunirsi a ieri, ai nostri sogni, ai progetti pensati che lo creano.

6 Che cosa fischietti a tempo perso?

Non c’è un motivo fisso, varie musiche si inseguono nella mia mente in base ad associazioni di idee, deviazioni, recuperi o svolte. Romanze d’opera, colonne sonore di film. In queste settimane estive fischietto (e a volte canto) l’aria di Orfeo tratta da Orfeo e Euridice di Gluck: «Che farò senza Euridice, dove andrò senza il mio ben?». È una musica allegra per un testo triste, anzi disperato: potrebbe sembrare una stranezza, o una contraddizione. Tuttavia so che alla fine la positività delle note prevale, e anche nella storia il bene trionfa.

7 Un giornalista ha chiesto in un’intervista a John Lennon: prevedi un tempo in cui andrai in pensione? Le leggende non vanno mai in pensione, o no?

Anche senza essere una leggenda, non prevedo un tempo in cui andrò veramente “in pensione”. Intendo dire che non smetterò di produrre sogni, e nemmeno di muovermi per trasformarli in realtà, finché mi sarà possibile.

8 Ogni “sabato del villaggio” allude a delle aspettative: quali sono le tue, quelle che reputi migliori?

Mi aspetto che ci sia sempre bellezza da scoprire intorno a me, sul mio cammino. E che io sia in grado di apprezzarla. 

9 Nell’Eclipse dei Pink Floyd, il testo It’s all dark non prevede l’attesa di un’alba, di un lato illuminato della luna. È solo un’illusione?

Il buio non esiste senza la luce, e viceversa. La mano sinistra delle tenebre, titolo di un bellissimo romanzo della scrittrice americana Ursula K. Le Guin, non è altro che la luce. Anche senza aspettarsela, la luce arriva sempre. 

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