Stasera alle ore 19.00, il capannone di via del Mandrione 105 (Roma) apre i battenti per presentare la mostra collettiva Basti che non si sassi in giro degli artisti Derek Di Fabio, Manuel Scano Larrazábal e Giovanni Sortino. Si tratta del secondo appuntamento, frutto della residenza degli artisti che hanno aderito al Progetto Mandrione dedicato alla scena emergente italiana e prodotto dalla Fondazione per l’Arte.
Derek Di Fabio, Manuel Scano Larrazábal e Giovanni Sortino – invitati da Daniela Bigi, ideatrice e curatrice del Progetto Mandrione – vivono il capannone da ottobre e, di giorno in giorno, hanno trasformato il grande spazio vuoto “in un personalissimo studio collettivo, dove tra i materiali e gli strumenti di lavoro, gli oggetti trovati in giro o prestati/donati da altri artisti, le prove da scartare e le opere già finite con le quali costruire la mostra finale, hanno portato avanti un discorso molto più complesso di quanto non avessero potuto immaginare sulla carta, liberi di mettere in atto anche processi mai tentati e di confrontarsi con tecniche mai esplorate. Sul fondo delle varie ricerche corrono alcune parole chiave, o forse parole in codice: isola, spiaggia, autentico, arcaico, colore, leggero, doppio, struttura – ma anche, di conseguenza – arcipelago, teatro, originario, pittura.”
Sono nato nell’interland milanese nel 1987 ed ho studiato all’Accademia di Brera. Collaboro con Cherimus dal 2010 e dal 2012 lavoro con Isa Griese come 2008daughters, organizzando performance partecipative in forma di workshop.
Ho appena concluso d’orchestrare Yslands audioguide che esplora i confini che uniscono una comunità ad un luogo (Almanac Inn, Torino 2014).
Nel 2013 ho lavorato a due solo-show, When the sun is out, his house-shaped face bathes in it (Almanac Projects, Londra) e Free Range Winter Banana (Pavillon Social, Lucca).”
MANUEL SCANO LARRAZÁBAL. Di madre venezuelana e padre sardo, è nato a Padova il 27 ottobre 1981 e vive a Caracas dal 1983 al 1992. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera e continua la sua formazione partecipando a workshop con artisti e curatori internazionali presso la Fondazione Spinola Banna e la Fondazione Antonio Ratti. Nel no- vembre 2011, partecipa a Torino ad uno strano esperimento di convivenza durato una settimana ideato da Roberto Cuoghi e Gian Antonio Gilli. Riflettendo sull’automatismo di quelle azioni svolte quotidianamente e riutilizzando gli stessi materiali fino al loro esaurimento, Manuel Scano oppure Manuel Larrazåbal o ancora Manuel Scano Larrazàbal, ridefinisce le proprie abitudini, e di conseguenza, la conformazione dell’opera ragionando sul concetto di appartenenza, sulla dislocazione del soggetto e sul suo contraddittorio destino. È il racconto di esodi senza riposo e delle peripezie senza fine di un’identità che si confonde e si dilata. Tra le mostre personali: 2013, Man Uel Larr Azábal S Can!O, Room Galleria, Milano; 2012, Cleo Fariselli/ Manuel Larrazábal, CRIPTA747, Torino; 2011, Mirror project n°2, Barriera, Torino. Tra le mostre collettive: 2014, Contromichael, Museo dell’Alto Garda Arco con MART, Arco; The Remains of the Day, Casa Masac- cio, San Giovanni Valdarno; Corso Aperto, Fondazione Antonio Ratti, Como; 2013, Arimortis, Museo del 900, Milano; T-A-X-I, Almanac, Londra; 2012, RECORD, Fondazione Bevilacqua la Masa, Venezia; 2011, Posso errare, ma non di core, GC. AC, Monfalcone; 2010, Certo sentimento,Torino; SI Sindrome italiana, Le Magasin, Grenoble.
Fondazione per l’Arte
via del Mandrione 105, Roma
opening martedì 18 novembre 2014 – ore 19.00
dal 18 novembre al 18 dicembre
info info@fondazioneperlarte.org