Dopo circa un anno dal suo “rientro” a Catanzaro, insignito del diploma honoris causa dall’Accademia di Belle Arti ed invitato ad esporre alla Casa della Memoria nella mostra Roy Lichtenstein 1976 a cura di Marco Meneguzzo, Aurelio Amendola torna nel capoluogo calabrese con una mostra al MARCA.
A cura di Piero Mascitti, l’evento offre ancora una volta un confronto con la Pop Art. Ma dallo studio razionale e meditativo di Lichtenstein, dal quale si evinceva l’attenzione dell’artista per il passato e per la storia dell’arte europea, si passa in questa mostra all’icona Pop per antonomasia: protagonista è infatti Andy Warhol, ritratto in due momenti della sua vita, a distanza di dieci anni circa. Tra i 22 scatti esposti, molti dei quali inediti, alcuni risalgono al 1977, anno del primo – rapido, ma significativo – incontro tra Amendola e Warhol, mentre altri sono del 1986, realizzati pochi mesi prima della morte del padre della Pop Art americana.
Tali opere, si può dire – afferma Rocco Guglielmo, Direttore artistico del MARCA – sono le ultime fotografie scattate a Warhol, che lo ritraggono nella Factory.
Il carattere sintetico e severo delle fotografie di Amendola mostrano un uomo consapevole del proprio ruolo – determinante – nella svolta artistica avvenuta dagli anni Sessanta in poi. Warhol che aveva creato e distrutto icone, che aveva serializzato le immagini del quotidiano, permettendo di traslare in arte i concetti dalla produzione industriale in serie, distruggendo definitivamente ogni traccia di “aura”; Warhol che “rappresentando” Coca-cola e Campbell’s Soup aveva contribuito ad instituire un (falso) principio di democratizzazione nella fruizione e nel consumo dell’arte; che aveva plasmato la società dei consumi e che, viceversa, si era fatto plasmare da essa; proprio Warhol appare in questi scatti di Amendola in tutta la sua forza espressiva, ironico provocatore, artista eclettico e complesso.
Aurelio Amendola. Andy Warhol – afferma ancora Guglielmo – rappresenta la prima apertura del MARCA alla fotografia ed è la testimonianza, e l’inizio, di una serie di sperimentazioni e di cambiamenti, strutturali ed organizzativi, della nuova gestione del Museo, tra cui si inserisce una collaborazione con Sky Arte (che continuerà con la prossima esposizione di Alberto Biasi, al MARCA dal 17 ottobre).
In mostra sarà, infatti, visibile un documentario, in cui la voce narrante dell’artista racconta la propria vita: nel suo casale a Pistoia, Amendola evoca a ritroso il suo percorso di totale dedizione alla fotografia, rammentando gli incontri fatti sino al suo primo ricordo-incontro con l’Arte.
Dopo il MARCA l’esposizione sarà accolta, nell’autunno 2015, prima a Torino (Galleria Accademia), poi a Londra (Galleria Moretti Fine Art), per approdare successivamente in America, corredata da catalogo Silvana Editore, a cura di Mascitti, prodotto in occasione della mostra catanzarese, con i testi di Rocco Guglielmo, Alan Jones, Lorenzo Canova, Fabrizio D’Amico, Walter Guadagni, Marco Meneguzzo ed un’intervista di Gianluigi Colin.