Da quest’anno sotto la direzione artistica di Adriana Polveroni, dopo un percorso di consolidamento, ArtVerona si presenta nel panorama fieristico nazionale con 140 gallerie selezionate, di cui 30 per la prima volta, 14 nuove realtà indipendenti e 20 del settore editoria.
L’indirizzo della nuova direzione artistica è chiaro e ben definito: ArtVerona ha inglobato nuove realtà di mercato e ha posto l’attività di esplorazione e ricerca come momenti di valore che denotano e identificano la visione di una era. Nei due padiglioni, tradizionalmente dedicati al Moderno e al Contemporaneo, sono cinque le sezioni espositive: Grand Tour e Scouting novità di quest’anno, Main Section, Raw Zone e i8-spazi indipendenti. Focus dell’edizione è Viaggio in Italia #backtoitaly, a sottolineare la vocazione italiana della manifestazione e la volontà di sostenere gli artisti e il mercato che li rappresenta in sinergia con l’intero sistema dell’arte. Ma questa identità italiana non ha escluso la possibilità di un’apertura verso gallerie estere in Italia o di italiani che hanno aperto all’estero che quest’anno sono presenti nella sezione Grand Tour, come Emalin di Londra, Ermes Ermes ed Emanuel Layr che hanno una doppia sede a Vienna e a Roma, Frutta Gallery di Roma, Analix Forever di Ginevra, a significare quanto ancora l’Italia sia un riferimento nei confronti di tutto il sistema dell’arte.
Con il 2017 la vocazione di ArtVerona a promuovere le realtà indipendenti si allarga a un nuovo progetto, Free Stage che, da un’idea di Adriana Polveroni, vede coinvolti alcuni giovani artisti non ancora promossi da una galleria, ma presentati da artisti della generazione precedente. I protagonisti senior sono Daniele Puppi e Giuseppe Pietroniro, già insieme nel progetto indipendente “There is no place like home”, e H.H. Lim, artista sino-malese, arrivato in Italia a 18 anni per studiare all’Accademia di Belle Arti di Roma e da allora rimasto stabilmente nel nostro Paese, espressione quindi particolarmente significativa di che cosa può rappresentare il “Viaggio in Italia”.
ArtVerona, oltre ad essere un importante appuntamento di mercato, è anche un evento che apre la stagione delle grandi mostre, con artisti di larga fama. Alla Galleria d’Arte Moderna A. Forti – Palazzo della Ragione, fino al 28 gennaio, la mostra curata da Adriana Polveroni e Patrizia Nuzzo, Il mio corpo nel tempo. Lüthi, Ontani, Opalka, che indaga il concetto del tempo e il suo disvelarsi nel corpo, attraverso i percorsi e le opere dei tre artisti. Il susseguirsi delle immagini, nelle quali a volte con fatica si riconosce l’uomo odierno, rivela un percorso artistico di estrema coerenza e di grande fascino, dall’inizio fino ad oggi, ciascuno secondo il proprio linguaggio. Rigorosamente formale e quasi minimalista, nel caso di Opalka. Libero e con accenti ironici, che spazia dalla fotografia all’installazione per Lüthi. Quasi barocco, saturo di colori e volutamente citazionista per Ontani. Iconofilia e iconoclastia sono i temi della mostra Iconoclash. Il conflitto delle immagini, al Museo di Castelvecchio fino al 7 gennaio, curata da Antonio Grulli in collaborazione con i collezionisti Diego Bergamaschi e Marco Martini (Eddy Merckx). Questo progetto, che vede 33 opere date in prestito da 21 collezionisti del Consorzio Collezionisti delle Pianure nato nei mesi scorsi con ArtVerona, intende mettere al centro la figura del collezionista, imprescindibile protagonista del sistema dell’arte, per proseguire il confronto già avviato nelle passate edizioni. Una mostra che riflette sull’uso e le potenzialità dell’immagine, spesso negate, attraverso le opere di un gruppo di artisti, quali Jiri Kolar, Giulia Cenci, Matteo Rubbi, Mandla Reuter, Simon Sterling, Stefano Arienti, Mimmo Jodice, Alessandro di Pietro, Vincenzo Simone, Paolo Gioli, Fabio Mauri, Gianni Politi, Jesse Ash, Nicola Samorì, Ketty la Rocca, Davide Trabucco, in dialogo con le collezioni e gli spazi espositivi del Museo di Castelvecchio. Ospite d’eccezione a Verona durante la fiera, Daniel Spoerri con un “Banchetto Palindromo”, esclusiva cena-performance, organizzata in collaborazione con la Galleria Boxart di Verona (evento a pagamento e su prenotazione). L’evento propone la versione “palindroma” del banchetto, la più complicata da realizzare, di fatto concretizzatasi solo altre due volte nella carriera di Spoerri e mai in Italia. La cornice scelta è lo storico Palazzo dei Mutilati, di fronte al quale la sera stessa viene inaugurata alla Galleria Boxart una mostra personale dell’artista dal titolo Riordinare il mondo, a cura di Marco Bazzini.
Non sono però soltanto i musei i luoghi deputati all’arte e alla cultura: Festival Veronetta è un evento diffuso, un progetto d’arte partecipativa che interessa il quartiere di Veronetta sull’asse di via XX Settembre e il suo circondario. Interventi site-specific all’interno di esercizi commerciali sono protagonisti de La seconda notte di quiete a cura di Christian Caliandro, in collaborazione con MyHomeGallery.org, piattaforma che avvicina all’arte per via esperienziale. A questo eventi si affianca un fitto programma di live session, dj set e appuntamenti di sound art al Teatro Camploy, al Colorificio Kroen e in alcune sedi del distretto universitario di Santa Marta, a cura dell’Associazione Morse per la quarta edizione del Path Festival, in collaborazione con l’ESU di Verona. Al civico 13 di via XX settembre, durante i giorni di ArtVerona, aprono al pubblico gli interventi di tre artisti: Benni Bosetto, Gabriele De Santis ed Helena Hladilová, invitata dall’art project Treti Galaxie. Tre progetti autonomi che propongono una piccola riflessione su tre differenti ricerche artistiche contemporanee in uno spazio inusuale, diventato espositivo per l’occasione. A pochi passi da qui, al numero civico 31, inaugura la mostra di Stefano Scheda Looking for the body, un singolare percorso intorno al tema del corpo e dell’architettura che sono costanti nell’espressione della sua ricerca. All’insegna del talent scouting la collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Verona attraverso “First Step”, un’anteprima degli interventi site specific nel circuito delle gallerie della città dei 14 migliori studenti, curata da Marta Ferretti al Canoa Club di Corte Dogana.
Di seguito una breve anteprima immagini dal nostro corrispondente H.H.Lim