La dodicesima edizione di ArtVerona | Art Project Fair apre i battenti, dal 14 al 17 ottobre. Sotto la direzione artistica di Andrea Bruciati e forte della partnership con ANGAMC – Associazione Nazionale Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea, la manifestazione, riconosciuta tra le realtà più vivaci e innovative del settore, concentra le sue azioni nell’attenzione e cura ai suoi principali interlocutori, espositori e collezionisti. Entra da quest’anno nello staff Antonio Grulli, critico d’arte a cui si affidano le relazioni con i collezionisti, avvicinando attraverso uno sguardo e una progettualità curatoriali gli amanti dell’arte, con un’apertura soprattutto alle nuove generazioni e alle realtà italiane. Anche il programma dei “talk,” curato da Adriana Polveroni, apre un focus su scenari, prospettive e passioni che stanno alla base della nascita di una collezione. Il connubio tra ragione e sentimento che muove il collezionista, al centro del programma culturale in città, quest’anno ispirato a Wolfgang Amadeus Mozart, figura dal pensiero sempre attuale, fonte di ispirazione per gli artisti con- temporanei. Tra le mura del Museo di Castelvecchio, attraverso “Il Fauto magico. 16 collezionisti per un’istituzione,” mostra curata da Andrea Bruciati, vengono proposte 16 opere provenienti da al- trettante Collezioni private italiane di rilievo, in dialogo con gli spazi e i percorsi espositivi riletti da Carlo Scarpa. Completano l’indagine Roberto Pugliese | La finta semplice al Museo degli Affreschi, Hermann Nitsch e il Teatro al Museo AMO, Raffaella Formenti | Note in DO lenti in Piazza dei Signori, e la rassegna di videoarte “Così fan tutte, ovvero la scuola degli amanti,” a cura di Giulia Casalini, presso la Promoteca della Biblioteca Civica, ed una mostra/omaggio per il quarant’anni della rivista Segno, che racconta attraverso testimonianze scritte, foto d’epoca, ed alcuni dei tanti piccoli, preziosi lavori donati dagli artisti in “segno” di stima e di affetto, la sua avventura nel mondo dell’Arte Contemporanea.
Un fiore all’occhiello di ArtVerona, giunto alla terza edizione, “Artes”, un progetto sviluppato dal direttore artistico della Fiera Andrea Bruciati da un’idea di Lorenza Boisi che ha indagato, nelle ultime due edizioni, la pittura ed il disegno su carta. Si tratta di un focus sulla fotografia, in cui le opere di 12 Maestri quali Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Vanessa Beecroft, Nan Goldin, Luigi Ghirri, Duane Michals, Davide Mosconi, Luigi Ontani, Adrian Paci, Wolfgang Tillmans, Massimo Vitali, Michele Zaza dialogano con quelle di 50 giovani artisti, che saranno al centro di una grande installazione corale, dal titolo Xmq of pit, ready for the mosh!, curata da Valentina Lacinio. Il titolo Xmq of pit, ready for the mosh! metafora di una dichiarazione precisa: la necessità urgente di travalicare la pellicola fotografica nella sua forma tradizionale. La fotografia, così come le altre arti, si trova in una fase di continua ibridazione, e i suoi rappresentanti vengono qui invitati a incontrarsi e scontrarsi nella danza del “mosh”, no a fondersi violentemente. In questo termine, mutuato dal linguaggio della scena hardcore, riassunto ciò che avverrà in mostra. Anche il termine “pit” desunto dal mondo della musica e sta ad indicare lo spazio rettangolare nel quale si “affossa” il pubblico davanti ai concerti, pronto a scatenarsi. Con questa edizione la fiera rafforza il dialogo tra moderno e contemporaneo intrapreso fin dal suo esordio. Sono 120 le gallerie che scelgono ArtVerona per consolidare e tessere nuove relazioni con collezionisti, critici, giornalisti, curatori e direttori di musei, questi ultimi protagonisti del fortunato format “Level 0.” Accanto alla “Sezione Moderna e Contemporanea” e alla “Raw Zone”, area che ospita 12 progetti monografici, nasce “Tangram,”, una sezione dalla natura dialettica che prevede un dialogo condiviso tra le realtà coinvolte, un’opportunità pensata per supportare la crescita delle giovani gallerie di ricerca, in cui la fiera si fa interlocutrice attiva. 16 sono gli spazi indipendenti, selezionati da Cristiano Seganfreddo e ospitati in fiera, che si interrogano sul tema della condivisione (sharing economy/sharing art) e 18 le riviste di settore che rappresentano il mondo dell’editoria specializzata, con un allestimento rinnovato a cura dell’azienda Moroso, da anni a fianco di ArtVerona. La partecipazione di Catterina Seia, (vicepresidente della Fondazione Fitzcarraldo,) e Mauro De Iorio, collezionista, (nel Comitato di Indirizzo di ArtVerona,) accanto alle presenze di Giorgio Fasol, Michele Furlanetto, Salvatore Mirabile, Patrizia Moroso e Cristiano Seganfreddo, confermano il percorso di crescita della manifestazione che trova nel rapporto tra arte e impresa uno dei suoi tratti più specifici, con nuovi format quali Open Source e Alchimie Culturali.
Sul numero 259 di Segno c’è anche l’inedita Intervista ad Andrea Bruciati – Direttore Artistico di Art Verona a cura di Lucia Spadano e un breve focus sulla mostra Il Flauto Magico, 16 Collezionisti per un’istituzione.
Segnaliamo inoltre, fra i Talk di maggiore interesse, e nel programma ATUPRTU, quello proposto dal gallerista Nicola Pedana con Tino Sfefanoni (sabato 15 ottobre 2016 ore 15.00) artista in copertina di questo numero di Segno.
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