Come ogni anno, Bologna apre la stagione fieristica dell’arte contemporanea. Alla sua trentacinquesima edizione, Arte Fiera resta un appuntamento imprescindibile per tutti gli addetti ai lavori e gli appassionati. Oltre 200 gli espositori quest’anno, suddivisi in tre settori dedicati rispettivamente all’arte moderna, contemporanea e alle nuove tendenze, inquadrando tra queste ultime le gallerie internazionali con non più di 5 anni di attività. Potenziato il programma di eventi collaterali, davvero di pregevole livello, in fiera troviamo diverse novità e appuntamenti, a partire dalla scelta di IACCCA – International Association of Corporate Collections of Contemporary Art di presentarsi qui al pubblico italiano, con la tavola rotonda Art Education Programs. Due i premi dedicati ai giovani talenti: la quinta edizione del Premio Euromobil Under 30, sponsor principale di Arte Fiera Art First, riservato ad artisti delle gallerie presenti in fiera e selezionati da una giuria di critici e operatori del settore; l’ottava edizione del Premio Furla. Molto ricco il programma di incontri e presentazioni di libri e cataloghi d’arte nello spazio Art Cafè, gestito quest’anno in collaborazione con Corraini Edizioni.
La sesta edizione di Bologna Art First è affidata a Se un giorno d’inverno un viaggiatore, progetto a cura di Julia Draganovic che si sviluppa come un percorso nella città e nei suoi dintorni. Tra il 28 Gennaio e il 27 Febbraio, una serie di installazioni site-specific di artisti che lavorano con le gallerie presenti in fiera crea una unica grande collettiva che si dipana tra i palazzi e i musei più rappresentativi della città. Tra i protagonisti Anna Galtarossa, Paolo Icaro, Luca Pancrazzi, Antony Gormley, Vittorio Messina, Marlon De Azambuja, Vittorio Messina, Hidetoshi Nagasawa, Jorinde Voigt e Silke Rehberg.
Il premio Furla, ideato da Chiara Bertola, è organizzato da Fondazione Furla, Fondazione Carisbo, Fondazione Querini Stampalia, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, con il supporto di Carisbo S.p.A e la collaborazione di Viafarini e Arte Fiera. Padrino e presidente di giuria di questa edizione è Christian Boltanski, che ne ha ideato l’immagine grafica e il titolo: Pleure qui peut, rit qui veut. Questa la cinquina dei finalisti: Alis/Filliol, Francesco Arena, Rossella Biscotti, Matteo Rubbi, Marinella Senatore. In palio la possibilità di studiare e lavorare all’estero in una residenza d’artista e l’invito a realizzare un’opera destinata all’esposizione attraverso la concessione in comodato al MAMbo. I progetti dei finalisti e una selezione delle loro opere sono presentati al pubblico in una mostra allestita a Palazzo Pepoli, aperta in concomitanza con Arte Fiera Art First, fino al 6 febbraio. Affianco a Boltanski, in giuria troviamo Stefano Chiodi (storico e critico d’arte), Vít Havránek (direttore Tranzit Display Gallery di Praga), Jörg Heiser (critico e associate editor di Frieze) e Miguel Von Hafe Pérez (direttore del C.G.A.C. di Santiago de Compostela, Spagna).
Arte Fiera Off, programma di eventi collegati alla fiera è ricco e sfaccettato. Segnaliamo l’eccezionale esposizione, a cura di Achille Bonito Oliva, fino al 17 Febbraio nella Basilica di Santo Stefano, di opere provenienti dalle ultime performance di Shozo Shimamoto, componente di spicco del Movimento d’Arte concreta Gutai incentra la sua ricerca sull’indagine del rapporto tra spirito e materia, dell’incontro/scontro tra filosofia zen e cultura occidentale. Altra occasione imperdibile è Happy Tech, macchine dal volto umano, mostra d’arte e scienza, a cura di Giovanni Carrada e Cristiana Perrella con la collaborazione di Silvia Evangelisti, al Palazzo Re Enzo fino al 13 Marzo, ideata e prodotta dalla Fondazione Marino Golinelli in partnership con la Triennale di Milano, che esplora il lato positivo del rapporto uomo-tecnologia attraverso opere di artisti come Tony Cragg, Cao Fei, Martino Gamper, Rainer Ganhal, Candida Höfer, Alfredo Jaar, Thorsten Kirchhoff, Armin Linke, Vik Muniz, Mark Napier, Tony Oursler, Pipilotti Rist, Thomas Ruff, Tom Sachs, Bill Viola. Ogni opera è ispirata a tecnologie a misura d’uomo ed è affiancata da un exhibit scientifico che consente di conoscere e provare una tecnologia a essa collegata.
Citiamo, in conclusione, In search of…, anteprima europea della personale di Matthew Day Jackson a cura di Gianfranco Maraniello, fino all’1 maggio al MAMbo.