Ecco tutto quello che, da venerdì 27 a domenica 29 gennaio, è possibile vivere nella città di Bologna, che torna ad essere protagonista per la V edizione di ART CITY Bologna, il programma di mostre, eventi e iniziative culturali nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna e BolognaFiere per offrire nuove opportunità di scoperta e conoscenza del patrimonio artistico diffuso attraverso la contaminazione con il contemporaneo.
ART CITY Bologna diventa Polis Nuova formula e nuovo concept per l’evento che, coordinato da Istituzione Bologna Musei, sostenuto e proposto da Arte Fiera, promuove interventi di artisti contemporanei specificamente concepiti in dialogo con le caratteristiche peculiari degli spazi espositivi e dei luoghi storici in cui si inseriscono. Ne saranno parte mostre che si interrogano a vario titolo sui temi della convivenza, della nuova identità delle città italiane, della necessità di concepire, anche attraverso l’arte, una nuova sensibilità civica. Le iniziative di ART CITY Polis si terranno in Fiera e in Città, attivando così un dialogo ancora più serrato fra la manifestazione e la città. Le iniziative promosse nelle sedi dell’Istituzione Bologna Musei sottolineano la cifra identitaria di ART CITY Bologna come progetto generatore di intersezioni tra le espressioni dei linguaggi artistici contemporanei e un tessuto urbano ricchissimo di tradizioni culturali come quello felsineo, sottolineando la relazione tra contesto, spazi architettonici e opere. Gli artisti sono infatti invitati a sviluppare un lavoro di ricerca che interviene con modalità site-specific all’interno di musei e luoghi significativi in città, offrendo possibilità di letture nuove delle collezioni e del patrimonio storico-artistico che in questo modo diventano parte integrante della scrittura espositiva. La commissione di progetti speciali ad artisti affermati ed emergenti dell’attuale generazione italiana, che lavorano con linguaggi espressivi differenti, conferma inoltre l’apertura di ART CITY Bologna nel documentare la pluralità di temi e scelte formali delle produzioni creative più aggiornate.
Tutte le mostre in dettaglio
Collezioni Comunali d’Arte di Palazzo d’Accursio L’artista Chiara Lecca si inserisce qui con tre installazioni che conducono lo sguardo dello spettatore su una soglia tra realtà e illusione grazie alla perturbante capacità di manipolazione con cui l’artista assembla elementi di natura organica di origine animale. a fior di pelle è il titolo del progetto che anima un teatro tra natura e artificio in cui le controverse capacità semiotiche della materia provocano nello spettatore un senso di spiazzamento, non senza uno sguardo ironico e divertito. Il lavoro di Lecca ci costringe infatti a ripensare la nostra origine facendo emergere la frattura operata dalla società contemporanea tra uomo e natura e la contraddittorietà insita nella rimozione della parte istintiva e selvaggia in contrapposizione alla sfera razionale. La mostra, visitabile dal 20 gennaio al 19 marzo 2017, è a cura di Sabrina Samorì e Silvia Battistini.
Museo internazionale e biblioteca della musica – Orizzonte degli eventi di Marco Di Giovanni con interventi temporanei, dal 15 gennaio al 12 marzo 2017, a cura di Sabrina Samorì. Attraverso un intervento spaziale che utilizza media differenti come scultura, disegno, suono e performance, l’artista orchestra una complessa ambientazione che intende suscitare nei visitatori un disorientamento percettivo generato dalla dissociazione tra la dimensione visiva e quella sonora verso le quali sono esposti. Il lavoro intende riprodurre metaforicamente un’implosione di spazio e tempo giocando su riferimenti cosmologici e sul sistema fisico dei buchi neri, che escludono dalla vista ogni fenomeno che abbia luogo oltre il limite esterno di questi straordinari oggetti misteriosi ovvero, nel linguaggio scientifico, l’orizzonte degli eventi. Il progetto prevede inoltre il coinvolgimento di un compositore e di un attore che interagiranno in una performance sabato 28 gennaio in occasione della ART CITY White Night.
Dal 27 gennaio al 26 marzo Martino Genchi interviene nelle collezioni del Museo Civico Medievale con il progetto Raccogli la cosa nell’occhio, che interpreta le lacune incise dalla storia su alcuni dei reperti conservati. I danneggiamenti e i vuoti generati da terremoti, spoliazioni, cancellazioni diventano il segnale di un conflitto tra una ricerca di eternità e la consunzione del quotidiano, in cui i frammenti mancanti vanno intesi come parti integranti della forma a cui appartengono: ulteriori segni visivi tra quelli esposti all’interno del display museale. Il progetto è accompagnato dal contributo critico di Claudio Musso.
Casa Morandi – Grigio Lieve di Ornaghi & Prestinari, allestita a dal 21 gennaio al 12 marzo 2017 con la curatela di Roberto Pinto, nasce da una ricerca sulla possibilità di generare una serie di sculture a partire dalle ombre nei quadri di Giorgio Morandi. Ricostruendo il suo atelier attraverso un modello virtuale 3D, gli artisti hanno ricreato il set del quadro e la rispettiva composizione di oggetti per dedurne le viste nascoste attraverso cui hanno infine modellato coni d’ombra in assenza degli oggetti. Le sculture in plastilina sono divenute soggetto di scatti fotografici che sono esposti insieme alle sculture stesse e a un video. Il lavoro è una riflessione sulle possibilità della luce e sulle stratificazioni del passaggio del tempo; sulla scultura intesa più come dispositivo e attitudine; sulla luce che conferisce un certo ritmo alle superfici, disegna volumi e ombre nell’immaterialità dell’immagine.
Con il progetto Causerie – Conversazione il duo Calori & Maillard riapre alla fruizione pubblica lo spazio dell’ex negozio Gavina progettato da Carlo Scarpa, situato in via Altabella 23. Lavorando sull’architettura dell’architetto veneto le artiste creano un corpo di sculture che interagiscono sullo spazio per mimesi o per contrasto. Gli elementi inseriti nello spazio rispondono alla configurazione del luogo come parte di una conversazione, in un dialogo che genera echi di rimandi e riferimenti.
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna dal 26 gennaio al 17 aprile 2017, a cura di Laura Carlini Fanfogna, presenta la prima personale in Italia dell’artista tedesco Jonas Burgert dal titolo Lotsucht / Scandagliodipendenza, allestita negli ampi spazi della Sala delle Ciminiere. In mostra una quarantina di dipinti, realizzati nell’ultimo decennio e prevalentemente di grandi dimensioni, configurano una rappresentazione teatrale sull’esistenza umana e sull’inesauribile bisogno dell’uomo di dare un senso alla propria vita. Burgert privilegia l’analisi dei grandi temi esistenziali in un percorso di approfondimento che non disdegna di avventurarsi in angoli ignoti per esplorare sentimenti, emozioni, ossessioni e demoni, nei quali riecheggiano la confusione e l’ansia degli eventi del presente, senza l’approdo a un saldo punto di appoggio.
Museo Morandi – Attualità di Morandi. Opere donate al Museo dal 1999 dal 13 gennaio al 19 marzo, a cura di Alessia Masi, intende offrire al visitatore un focus sulle opere pervenute al museo a seguito di donazioni da parte di vari artisti contemporanei che, nel corso della loro ricerca estetica, si sono ispirati al maestro bolognese o ne hanno tratto una lezione importante cogliendone la straordinaria contemporaneità. Al fine di promuovere nuove chiavi di lettura e d’interpretazione dell’opera di Morandi, nonché di ribadire l’ingresso di questo straordinario artista nell’immaginario culturale globale, una sala del percorso espositivo del museo viene dedicata al dialogo diretto tra le sue opere e quelle di artisti di fama internazionale tra i quali Julius Bissier, Wayne Thiebaud, Alexandre Hollan, Joel Meyerowitz.
Museo di Palazzo Poggi, dal 27 gennaio al 26 febbraio ospita due mostre che instaurano un intenso rapporto dialettico con le collezioni storiche di questo straordinario museo scientifico. Nel progetto Per caso e per necessità. In dialogo con le collezioni Marsili e Monti del Museo di Palazzo Poggi, a cura di Lucia Corrain, Mariateresa Sartori ispira al metodo classificatore e catalogatore applicato da Luigi Ferdinando Marsili (1658-1730) nella raccolta di reperti naturalistici, che mette in luce le regolarità della natura portatrici di verità tralasciando scherzi di natura e anomalie che potevano stupire e meravigliare. Il lavoro di Sartori si inserisce esattamente all’interno di questa attitudine: registrare e riportare le variazioni generate dalla struttura sia essa animata o inanimata, attraverso tecniche diverse che in questo caso vanno dai frottages ai calchi, dalla fotografia stenopeica alla fotografia con il microscopio ottico.
Museo di Palazzo Poggi – STORIE NATURALI. Bertozzi&Casoni. In mostra gli assemblaggi di Bertozzi&Casoni, che nascono dal contatto di elementi del quotidiano con un mondo naturale dall’aspetto intenso, trovano il luogo adatto per costruire un colloquio con il passato nelle sale dove sono allestite le teche con gli animali di Ulisse Aldrovandi e le cere anatomiche. Animali, cumuli di ossa, residui di uova, un Pinocchio ormai vecchio che medita sui libri sempre trascurati: di stanza in stanza le ceramiche dei due artisti rimettono in moto l’immaginazione del visitatore. Gli oggetti immobili del museo entrano così in risonanza con le nuove opere originando un percorso di continui rapporti che crea un racconto di “storie naturali”, ideato da Marco A. Bazzocchi e Lucia Corrain.
Museo Civico Archeologico – Istituzione Bologna Musei – Viva l’Italia – Mostra di film che rivisitano l’identità nazionale, a cura di Mark Nash. La rassegna cinematografica Viva l’Italia, visibile dal 26 al 30 gennaio, rivisita l’identità nazionale attraverso una serie di proiezioni di lungometraggi che affrontano i conflitti politici, sociali e personali con un approccio inedito. I film selezionati presentano e criticano in particolare mitologie in cui, in qualche modo, si manifesta l’“Italia”. Non l’Italia da unificare in fretta di Viva L’Italia di Roberto Rossellini (1961), ma l’Italia della fine degli anni ’60 e dell’inizio degli anni ’70 di Bertolucci, Pasolini e altri, quando gli eventi di Parigi del 1968 erano ancora molto attuali. Per la consolidata tradizione che Bologna ha costruito nell’immaginazione e nelle realizzazioni che vanno verso nuove forme sociali, politiche (comunismo) o individuali (femminismo, psicanalisi, emancipazione di gay e lesbiche), questa selezione di opere cinematografiche è da considerarsi anche come una sorta di immaginario psichico della città.
Nei musei scientifici della città al museo MAMbo e in fiera il programma Special Projects: Time Specific Artist Lectures, Site Specific Artist Lectures a cura di Chiara Vecchiarelli. Il programma intreccia un’intensa relazione con gli spazi in cui si inserisce portando l’esperienza dell’artist lecture a Bologna. L’artist lecture – o conferenza d’artista – è un’opera performativa che utilizza i dispositivi della conferenza, della visita guidata e della lezione come mezzi artistici. Il programma presenta una serie di Special Projects: Time Specific Artist Lectures, ovvero performance specifiche in relazione al tempo, che declinano il rapporto tra il contemporaneo e la storia dell’arte alla luce di un dialogo interno alle opere, e Special Projects: Site Specific Artist Lectures, performance pensate per entrare in dialogo con le collezioni, i luoghi e i dispositivi di organizzazione del sapere dei musei scientifici della città. Ciò avverrà nei musei scientifici della città, tra cui il Museo di Palazzo Poggi, il Museo della Musica, il Museo Geologico “Giovanni Capellini”, il Museo delle Cere anatomiche “Luigi Cattaneo” e il Teatro Anatomico dell’Archiginnasio. Insieme al MAMbo e al padiglione di Arte Fiera, questi luoghi preziosi verranno animati dalle performance di Walter Benjamin, Julie Béna, David Bernstein, Roberto Fassone, Chiara Fumai, Gabriel Lester, Olof Olsson e Giulio Squillacciotti.
La Collezione Permanente del MAMbo, ospita il progetto Corpo Sensibile – Barlumi del documentario, a cura di Marco Bertozzi. Si tratta di un ciclo di otto presentazioni, declinate nel formato della proiezione accompagnata da talk, per indagare le forme al confine fra video arte e cinema documentario. Una frontiera porosa, esplorata da giovani autori italiani nell’idea di film come performance, luogo in cui l’apparenza del reale si carica di lacerazioni e slittamenti autobiografici, sino a produrre sguardi originali, capaci di questionare l’apparenza realistica delle immagini. Gli artisti invitati sono Milo Adami (Roma, 1981), Virginia Eleuteri Serpieri (Roma, 1974), Luca Ferri (Bergamo, 1976), Riccardo Giacconi (Tolentino, 1985), Chiara Malta (Roma, 1977), Caterina Erika Shanta (Landstuhl, 1986), Cosimo Terlizzi (Bitonto, 1973), Danilo Torre (Catania,1978).
MAST – Lavoro in movimento La Fondazione MAST presenta un progetto espositivo interamente dedicato all’immagine in movimento, con video e installazioni sulle trasformazioni in atto nel mondo del lavoro e della produzione realizzati da 14 artisti di fama internazionale: Yuri Ancarani, Gaëlle Boucand, Chen Chieh-jen, Willie Doherty, Harun Farocki / Antje Ehmann, Pieter Hugo, Ali Kazma, Eva Leitolf, Armin Linke, Gabriela Löffel, Ad Nuis, Julika Rudelius e Thomas Vroege. Il dialogo tra le opere è serrato, la rappresentazione visiva di uno scenario sociale ed economico in perenne fluttuazione è vivida. Lavoro in movimento comprende tutto, dall’attività artigianale del singolo individuo alla produzione di servizi high-tech, dallo sviluppo del prodotto alla contrattazione commerciale. Il curatore Urs Stahel spiega “Viviamo in tempi in cui la realtà è una dimensione in movimento, la percepiamo come un insieme di piani paralleli che si affiancano, si susseguono, si sovrappongono. La mostra ne traccia un resoconto visivo attraverso una selezione di video che si configurano come piccole galassie […] L’intensità spesso toccante, la forza e la ricchezza di queste immagini in movimento restituiscono con forme, meccanismi narrativi e linguaggi visivi diversi, l’evoluzione del mondo del lavoro e della nostra vita.”. Fino al 17 aprile.
Fondazione Cineteca di Bologna Al Cinema Lumiere una selezione di proiezioni che rappresenta una riflessione sull’essenza del cinema e sulle relazioni tra cinema e le altre arti. Un percorso attraverso le opere d’arte cinematografica che meglio hanno saputo raccontare le figure degli artisti, dalle origini del cinema ai giorni nostri. Da Chaplin e Keaton a Buñuel, da Warhol a Loznitsa, dai fratelli Lumière a Salvador Dalì.
Fra gli eventi più interessanti segnaliamo:
AICIS – Bologna – Alberto Di Fabio e Alessandro Moreschini, a cura di Raffaele Quattrone. Una bipersonale dove gli artisti mostrano che è possibile riflettere sulla responsabilità sociale attraverso l’estetica e che è arrivato il momento di ripensare la dicotomia con la quale siamo soliti approcciarci alla realtà
Tasta – boutique di Bologna – via San Felice 4/E – Venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 gennaio , ospiterà il progetto ICEcubes a cura di Milena Becci e Ilaria Medda. Un progetto sulla consapevolezza dell’essere artista incentrato sulle conversazioni con gli artisti: Karin Andersen, Filippo Berta, Paolo Bini, Giovanni Gaggia, Donatella Lombardo, Andrea Nacciarriti, Roberto Paci Dalò, Giuseppe Stampone, The Bounty Killart e Mona Lisa Tina che riceveranno, inoltre, domande segrete dai critici Claudia Attimonelli, Edoardo Bonaspetti, Martina Corgnati, Pietro Gaglianò, Alberto Mattia Martini, Maria Letizia Paiato, Davide Quadrio, Stefano Raimondi, Andrea Viliani ed Eugenio Viola.
Come nelle precedenti edizioni, durante il weekend dell’arte numerose altre iniziative punteggiano la città in un sistema culturale integrato che connette in una rete dinamica e vivace numerose istituzioni, enti pubblici e operatori attivi in campo culturale per offrire ad appassionati d’arte, cittadini e turisti un ricco palinsesto di iniziative di alto profilo qualitativo. Tra i partner che hanno confermato la loro adesione si segnalano SMA – Sistema Museale di Ateneo – Alma Mater Studiorum Università di Bologna, Polo Museale dell’Emilia-Romagna, Regione Emilia-Romagna, Emilia Romagna Teatro Fondazione/Arena del Sole/Xing, Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, Genus Bononiae. Musei nella Città, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Banca di Bologna, C.U.BO Centro Unipol Bologna, Raccolta Lercaro, Museo Ebraico di Bologna, Fondazione Collegio Artistico Venturoli, Fondazione Zucchelli, Fondazione Carlo Gajani, Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea Asco Bologna.
Sono inoltre numerosissime le iniziative proposte dalle gallerie private di Bologna fra conferenze, incontri e mostre. Programma completo su http://http://agenda.comune.bologna.it/cultura/artcity
ART CITY WHITE NIGHT Imperdibile appuntamento quello del 28 gennaio 2017, realizzato da BolognaFiere in collaborazione con il Comune di Bologna – Assessorato alla Cultura e gli operatori commerciali e culturali bolognesi. Tutti invitati, nessuno escluso. E la notte non sarà mai stata così viva.